OBIETTIVO NAPOLI – GLI AZZURRI REGALANO PUNTI ANCHE AL LIVORNO
il 2 Mar 2014, 20:58
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No, evidentemente il momento nero non era alle spalle. O meglio, bisogna rassegnarsi e capire che questa stagione sarà caratterizzata da continui alti e bassi fino alla fine ed ai tifosi non resta che sperare che la Fiorentina continui a sua volta a navigare nell’alternanza di risultati e che non trovi quella continuità che le permetterebbe di insidiare il terzo posto.
Il pareggio contro il modesto Livorno è solo l’ennesima occasione persa di questa stagione. Vincendo il Napoli avrebbe potuto avvicinare la Roma alla vigilia dello scontro diretto, invece nulla: brutta prestazione, punto e a capo.
La partita si è svolta secondo i canoni consueti alle gare degli azzurri contro le piccole: Livorno ben chiuso nella sua difesa a cinque, con un mediano a protezione della retroguardia e due interni di centrocampo a collegare le due punte con il resto della squadra. Il Napoli, da parte sua, dopo i primi dieci minuti ha capito che il fraseggio sulla trequarti non era una tattica attuabile contro la densissima difesa avversaria e ha allora cominciato a cercare con frequenza la profondità con palle su Pandev o tentando di premiare inserimenti senza palla dalle retrovie. Questa tattica ha sortito esiti altalenanti e ha in poche occasioni messo in vera difficoltà l’organizzazione tattica livornese. Gli azzurri hanno patito particolarmente la mancanza di un punto di riferimento offensivo come Higuaìn, capace sia di creare gioco dialogando con i compagni, sia di trovare l’adeguato posizionamento all’interno dell’aria di rigore avversaria. Così, come quasi sempre succede, a cercare di fare la differenza in avanti ci ha dovuto pensare il solito Mertens, che con le sue ben note giocate è stato l’unico a tentare di dare una scossa alle azioni dei suoi. Per il resto poca cosa, con un Pandev totalmente avulso dalla manovra, Callejòn poco concreto e Hamsik che dopo un buon inizio di gara non è riuscito a dare continuità al suo gioco nel corso del match.
La partita degli azzurri è stata poi contraddistinta anche dai soliti problemi in fase di copertura. Al Picchi si è vista in particolare una limitatissima schermatura da parte del centrocampo, che non ha dato l’adeguata assistenza al reparto arretrato, sia con gli esterni d’attacco, autori di ben pochi rientri, sia con i due mediani, che spesso non trovavano le giuste distanze sul campo essendo costantemente proiettati a coadiuvare la fase offensiva.
Come spesso accade negli ultimi tempi, poi, queste difficoltà sono aumentate nella ripresa, quando gli azzurri hanno accusato un evidente calo fisico, un limite costante di questa stagione che troppo ottimisticamente credevamo superato dopo le vittorie contro Milan e Sassuolo. Nel secondo tempo è anche aumentata la pericolosità del Livorno che, vedendo i limiti del Napoli, ha anche cercato di proporsi con più frequenza davanti. Di Carlo ad un certo punto ha pure modificato il suo sistema di gioco in un ben più offensivo 4-3-3, creando qualche grattacapo alla sempre incerta difesa partenopea e, allo stesso tempo, non soffrendo quasi mai difensivamente, viste le rare occasiono in cui l’undici di Benitez si è proposto dalle parti di Bardi.
Dunque altro passo falso per il Napoli, che ricorda a tifosi ed addetti ai lavori tutti i limiti di una squadra e di una rosa che hanno man mano affievolito i sogni di gloria estivi. Per gli affezionati alla causa partenopea non resta che abbandonare le proprie speranze alle coppe. Lì l’esperienza di Benitez può dare un valido contributo. Finora invece, in campionato, questa non è stata un valore aggiunto.
di Eduardo Letizia