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IL DOMANDONE – ESCLUSIVA, UN PLEBISCITO PER BENITEZ: È L’UOMO GIUSTO PER I GIORNALISTI NAPOLETANI

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il 24 Giu 2013, 20:22
Pubblicato in Copertina, DOMANDONE, IN EVIDENZA, Varie. RSS 2.0
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giornalistiIl giorno dopo la presentazione di Rafa Benitez come nuovo allenatore del Napoli, PianetAzzurro ha chiesto a qualche collega in esclusiva per i nostri lettori, le prime impressioni sul tecnico spagnolo e sul caso Cavani che continua a suscitare più di qualche polemica.
Questi sono i tre quesiti posti agli amici giornalisti:
1) Benitez è l’allenatore giusto per questo Napoli?
2) Un giudizio sul comportamento di Cavani…
3) Quale attaccante sarebbe l’erede giusto per la successione del Matador?

Mimmo Malfitano, autorevole collega della Gazzetta dello Sport:
1) Ritengo di si, perché la sua storia professionale lo indica tra gli allenatori più vincenti. Ha vinto 10 trofei e credo che questo possa bastare per voltare pagina e per lasciarsi alle spalle quattro anni di Mazzarri che ha lavorato bene, ma sul piano dei rapporti è stato una vera sciagura. Sicuramente Benitez, sul piano caratteriale, è una spanna sopra l’ex allenatore. Mazzarri è stato un piagnucolone!!
2) Non mi sta piacendo, sta cercando in tutti i modi di rendersi antipatico alla gente. E mi pare che ci sia riuscito bene, considerato gli striscioni che gli hanno scritto contro. Io sono deluso, mi sarei aspettato che avesse detto a chiare lettere: . Invece, finora, ha avuto parole di elogio per i tifosi, ma nel contempo ha dichiarato il suo amore per il Real Madrid. Insomma, un vero e proprio furbacchione, mettiamola così.
3) Ritengo che Dzeko sia in grado di non farlo rimpiangere. A me piace Suarez, ma so che difficilmente il Liverpool lo mollerà. Così, Dzeko resta i cima alle mie preferenze. Giocando con continuità. è in grado di garantire dai 20 gol in su.

Rino Cesarano, maestro del Corriere dello Sport:
1) Benitez è un allenatore di grido, ma secondo me si sta troppo caricando di troppe responsabilità questo professionista che ha vinto si tanto, ma il calcio è una materia strana, non sempre due più due fa quattro. E un allenatore pur bravo, come abbiamo visto, se non trova il contesto giusto rischia di fallire.
2) Cavani ha stancato i tifosi perché in Italia non siamo ancora in grado di recepire i cambiamenti del calcio moderno. I calciatori aspirano sempre più in alto e quindi non si affezionano ad una bandiera. Hamsik è la classica eccezione che conferma la regola, invece Cavani dopo tre anni, non perché a Napoli non si sia trovato bene, vuole trovare nuovi stimoli e andare a caccia di qualche contratto importante e provare a vincere la Champions League.
3) Io sono sempre stato fautore della linea giovane, i grandi nomi non è che mi eccitino più di tanto. Mi piacciono Lucas Piazon del Chelsea o Morata del Real Madrid. Credo, però che il Napoli abbia individuato in Edin Dzeko l’elemento che come tipologia, come età, come esperienza e comportamento possa sostituire Cavani. Ma è il loro nome, non il mio: io preferirei un giovane sconosciuto che nel giro di un paio di anni possa diventare il nuovo Cavani.

Fabrizio Cappella, giornalista della RAI:
1) Credo di sì e mi pare che già la prima conferenza stampa sia stata indicativa: ha parlato di squadra competitiva che non deve avere paura di nessuno e di grandi obiettivi, parole che a mio parere denotano una mentalità vincente.
2) Sul comportamento di Cavani in sé ho poco da eccepire, mi lasciano perplesso tutti gli interventi che arrivano di volta in volta da mamma, papà, fratello, agente e conoscenti vari. Sarebbe opportuno che il giocatore dicesse al suo entourage, una volta per tutte, che l’unico abilitato a parlare del suo futuro è solo lui e nessun altro.
3) Il mio sogno sarebbe Lewandowski ma è, appunto, un sogno. In alternativa metto sullo stesso piano Mario Gomez e Dzeko.

Gianluca Gifuni, giornalista di Radio Marte:
1) Benitez è la garanzia di una nuova cultura calcistica all’interno del club. Lo spagnolo porterà con se’ certamente novità organizzative e modernità manageriale, ma questa e’ l’unica certezza. La mentalità vincente, uno dei cavalli di battaglia dello spagnolo, dovrà materializzarsi sul campo per rispettare i proclami di questi giorni. E per vincere c’è bisogno di calciatori bravi e funzionali. Da solo, Benitez non può bastare.
2) Cavani è un grande campione e il Napoli gli deve molto. Così come il calciatore deve molto al Napoli. Nell’ottica di questo rapporto finora reciprocamente virtuoso, mi sarei aspettato più chiarezza da parte di Cavani. Sognare il Real Madrid è lecito, ma se dopo un po’ non arriva un’offerta vicina ai 63 mln della clausola perché non cominciare a pensare di poter proseguire a Napoli? Che Cavani al più presto dica che vuole andarsene o dica che resterà a Napoli. Io credo che lui abbia già deciso di trasferirsi altrove ma se non si può fare, ripeto, che accetti di buon grado l’idea di restare e vincere in maglia azzurra. Vai matador che con un po’ di buona volontà si può fare.
3) Se proprio bisogna sostituirlo i miei preferiti sono Higuain e Lewandovdky. Con Hamsik, Insigne, Mertens alle spalle (e magari anche Cerci).

Francesco Marciano, giornalista di Radio KissKiss Napoli:
1) Mi è sempre piaciuto Rafa Benitez. Pacato, competente, preparato, serio. Mai sopra le righe, un vincente dal carattere forte, ma silenzioso. Diametralmente opposto al suo predecessore, che va in ogni caso ricordato con calore e doverosamente ringraziato per quanto ha fatto. La speranza è che con il tecnico spagnolo si compia il definitivo salto di qualità. Inutile dire che sarà il campo, ed il tempo, a dire se la scelta fatta da De Laurentiis si rivelerà opportuna. Di certo, dopo Bianchi e Bigon, scaramanticamente parlando, l’iniziale del cognome di “Don Rafè” potrebbe presagire qualcosa di buono…
2) Cavani ritiene il Napoli una tappa di passaggio della sua carriera, non il punto d’arrivo. Lui è ambizioso, e la sua ambizione lo porta inevitabilmente lontano da Napoli. Un’offerta del Real, o del Chelsea (ma anche del Barça o del Bayern, aggiungerei) credo sia irrinunciabile. Non solo perché queste squadre lottano sempre per vincere lo scudetto, ma soprattutto perché giocando lì, hai maggiori possibilità di vincere la Champions League. Ed è quello che ogni calciatore vuole: vincere la Coppa dei Campioni.
Il Napoli, al momento, in Europa può solo migliorare, può fare ottima figura, può ambire ai quarti di finale, ma prima di poter lottare per vincere dovrà ancora consolidare la sua posizione, cercando di lottare per lo scudetto ogni anno, piazzandosi dunque sempre tra le prime tre del campionato.
Non biasimo il Matador, lo dico onestamente. E gli striscioni “contro” sono eccessivi, secondo me, perché è vero che Napoli l’ha reso grande, ma ci si dimentica troppo in fretta di quanto ha fatto Cavani per il Napoli.
Quindi, è chiaro che vorrei rivederlo ancora in maglia azzurra, ma se dovesse andare via, lo capirei. Soprattutto se dovesse trasferirsi in uno di questi grandi club, lontani anni luce (si spera solo per ora) dal Napoli. Quindi: se addio sarà, grazie Edi. Grazie di tutto. In bocca al lupo, auguri di cuore. Mi piace pensare che sorriderai e, un po’, rimpiangerai di non essere più un azzurro, quando il Napoli sarà Campione.
3) Devo ammettere che brancolo nel buio, onestamente. Dzeko mi piace moltissimo, così come Fred e Robert Lewandowski. Damiao? L’ho visto poche volte, non posso esprimere un giudizio troppo dettagliato, al riguardo. Torres non mi convince più di tanto. Potendo e dovendo scegliere, prenderei uno tra Higuain o Mario Gomez, comunque, anche se entrambi sembrano indirizzati verso altri lidi. Ribadisco, ad ogni modo, che mi terrei stretto Cavani.

Paolo Del Genio, giornalista di Canale 8:
1) Benitez è l’allenatore giustissimo per un Napoli che vuole evolvere.
2) Cavani non dice quello che dovrebbe dire e non mi sta piacendo.
3) Io dico Benteke per fare un nome nuovo.

Angelo Pompameo, giornalista di TeleLuna:
1) No, avrei preferito un tecnico di casa nostra già a conoscenza del calcio italiano. Benitez è un buon tecnico, ma avrà bisogno di tempo per incidere…e qui il tempo non lo hanno concesso neanche a Maradona…
2) Cavani – si regola da professionista, non da leader di un club che lo ha reso grande…ma puo’ starci. Basta pero’ che a parlare sia lui o il suo procuratore . Ai tifosi non piace sapere delle sue scelte dal padre, dalla madre, o dal suo cane ..
3) Il suo successore ? Per me Mario Gomez senza alcun dubbio!

Ferruccio Fiorito, giornalista di radio CRC:
1) L’augurio è che sia l’allenatore della concretizzazione degli obiettivi sfiorati in questi anni ma mai raggiunti con Mazzarri, se si esclude la coppa Italia. Per essere quello giusto dipende molto dagli investimenti societari, imprescindibili per competere con la Juve.
2) Aspettarsi un comportamento diverso da un professionista é da ingenui. Si é legati ad una città, e quindi ad un club, solo se ci nasci. Probabilmente si sta facendo in modo che quando arriverà la notizia del trasferimento, i tifosi avranno ampiamente metabolizzato la sua partenza.
3) Se potessi scegliere, punterei su Gomez del Bayern. Guardando le statistiche si capisce che quando gli si da fiducia, impiegandolo con continuità, non fallisce mai.

Dario De Simone, direttore di calciocampano.com:
1) Fermo restando che è sempre il campo quello che deve parlare, il Napoli ha fatto una scelta importante puntando su un allenatore con esperienza internazionale e voglia di riscatto in Italia dopo la parentesi difficile nell’Inter del post triplete. Da ammiratore del lavoro svolto da Mazzarri in questi anni so bene che sarà altrettanto difficile portare il Napoli ancora più in alto. Ma la sua voglia, il suo spirito e anche la sua giusta prudenza lasciano ben sperare. A Benitez si chiede soprattutto di fare pressione sulla società affinché gli metta a disposizione una rosa variegata e di spessore.
2) La vicenda Cavani è piuttosto complessa e ritengo che – credendo nella sua buona fede – il vero torto del calciatore sia quello di non aver tappato la bocca a qualche suo familiare. Non voglio credere che Cavani stia tentando di mettersi contro la piazza per spingere De Laurentiis a cederlo ad una cifra inferiore ai 63 milioni previsti dalla clausola. Anche perché il presidente – con tutti i suoi difetti comportamentali – si è fatto sempre apprezzare per la capacità di mantenere le posizioni e vincere ogni braccio di ferro fondato sulle questioni di principio. Non giustifico gli striscioni dei tifosi, ma capisco il loro stato d’animo.
3) Per ora c’è Cavani e il Napoli dovrebbe tenerselo stretto. In caso di addio punterei decisamente su uno come Mario Gomez. Tuttavia credo che la partenza di Cavani porterebbe ad uno stravolgimento più deciso del modulo di gioco tanto da far ipotizzare anche l’assenza di una prima punta da 30 gol a stagione come è accaduto nelle ultime stagioni.

Alfonso Benevento, giornalista di Radio Punto Zero:
1) Sì, ha la giusta esperienza internazionale che tanto è mancata in questi anni
2) Matador difetta di comunicazione. Non è in cattiva fede ma lui e chi ne cura la comunicazione non sono dei guru. La voglia di cambiare può essere anche comprensibile ma a scherzar troppo col fuoco poi ci si brucia
3) Credo che Cavani resterà al Napoli. Non esiste un suo potenziale erede perché unico nel suo genere, ma cambiando schema d’attacco si devono prendere due attaccanti, uno veloce ed un ariete che garantirebbero al Napoli di essere competitivo su tutti i fronti.

Bruno Gaipa, giornalista di  Radio Punto Nuovo:
1) Benitez uomo giusto per internazionalizzare il Napoli e farlo crescere a livello europeo, da tutti i punti di vista
2) Cavani é confuso e poteva certo far sentire più affetto ai tifosi da lontano ma ci sono 104 motivi e 63 milioni di argomentazioni per attendere notizie ufficiali prima di elargire un giudizio
3) Nel Napoli di Benitez, Mario Gomez sarebbe l’ideale, killer d’area pronto a capitalizzare il grande lavoro della linea offensiva a tre a suo supporto.

Roberto Esse, giornalista di Radio Club 91:
1) Sicuramente, Benitez è un allenatore vincente, di grande esperienza e se assecondato dal presidente De Laurentiis può fare grandi cose.
2) Cavani vuole vincere, la politica dei piccoli passi non si sposa con la mentalità di una campione che dà tanto e vorrebbe anche ricevere. Assolto.
3) Mi piace tanto Pablo Daniel Osvaldo.

Michele Sibilla, giornalista di Tele Akery:

1) Si può esserlo, a patto che lo si faccia lavorare in pace e con gli uomini giusti. A Napoli sarà possibile?
2) Sono laconico: normale, come tutti i calciatori.
3) Uguale a lui non ce ne sono, se si cambia modo di giocare, ce ne potrebbero essere diversi. Sono d’accordo con De Laurentiis quando dice che Cavani è un attaccante “pronto” mentre Dzeko non ha dimostrato nel City, quanto valeva in Germania. Ero scettico su Torres, ma in Confederation l’ho rivisto a buoni livelli e potrebbe essere una soluzione.

di Vincenzo Letizia

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