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INTER, STRAMACCIONI PRONTO ALL’ESORDIO

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il 31 Mar 2012, 15:51
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  “Zero proclami, zero promesse, solo fatti”. Parola di Andrea Stramaccioni, che si definisce “un allenatore che sta crescendo”. Stramaccioni sarà pur giovane, ma le idee sono chiare: “Non ho la presunzione di poter incidere in soli cinque giorni, ma domani vedremo la miglior Inter”. Massimo Moratti, presente alla rifinitura, cosa ha chiesto al nuovo allenatore? “Il presidente mi ha domandato solo come stavano i ragazzi – spiega Stramaccioni -. Lui è molto attento alle dinamiche della squadra”. Tutto è pronto per l’esordio a San Siro, l’allenatore è sereno perché “quando c’è il fischio di inizio pensi solo al campo. Forse l’emozione più grande l’ho provata prima di entrare nello spogliatoio”.

Tra i convocati confermata l’assenza di Maicon per l’infiammazione al ginocchio. Nella lista di Stramaccioni ci sono anche due Primavera, il portiere Di Gennaro e l’attaccante Livaja. L’Inter contro il Genoa va verso il 4-3-3 con Zarate titolare. Guarin partirà dalla panchina.

Cosa prova a qualche ora dall’esordio?
“Sono soddisfatto della settimana positiva, abbiamo lavorato e abbiamo iniziato a conoscerci. Ripeto, sono soddisfatto e pronto per domani”.

Perché i tifosi domani dovrebbero essere fiduciosi?
“Basta parlare, basta promesse diamo una risposta sul campo, questo direi ai tifosi. Questa è la voglia mia e dei ragazzi. Ho trovato grandi professionisti

e squadra che vuole girare trend negativo dell’ultimo periodo.
È banale dirlo ma basta parole domenica daremo tutti e anche di più”.

Come è stato lo stacco dalla Primavera e l’arrivo all’Inter?
“Qui ci sono professionisti di altissimo livello. Tutti hanno sempre dato il massimo, lo fanno con me e lo avrebbero fatto anche con l’allenatore che sarebbe potuto arrivare al mio posto. E’ stata una buona settimana, sono soddisfatto, anche se sono giovane e inesperto so che la settimana diventa buona o cattiva alle cinque della domenica”.

Quale Inter vedremo?
“Ho cominciato a lavorare cercando mettere in campo le mie idee, ovvio che non ho la presunzione di poter incidere sul gioco in 5 giorni. Domenica primo aprile vedremo la miglior Inter. In questi giorni ho avuto buone risposte, anzi buonissime”.

Zarate, che con Ranieri era ormai ai margini, come lo ha visto e trovato?
“Un tecnico nella mia condizione deve vedere quello che è stato fino a ieri e quello che oggi vedo in campo. Le mie scelte vengono fatte in base a quello che vedo sul campo. L’Inter davanti ha tanta qualità. Mauro ha qualità indiscusse, se fino ad oggi non le ha fatte vedere ci sarà stato un motivo. A me interessa il presente”.

La sera quando torna a casa e si guarda allo specchio cosa pensi?
“Io sono un ragazzo semplice, come mi vedi sono. Ovvio che sono orgoglioso di stare qui, sono il tecnico dell’Inter e voglio fare bene con questa maglia. Andrea Stramaccioni come uomo resta uguale”.

Cosa chiede a se stesso e alla squadra?
“Di dare un segnale che ci siamo, vogliamo smentire molte cose che sono state dette. E nel calcio c’è un solo modo: fare risultati. Zero proclami, zero promesse, solo fatti”.

Domani alle 15:00 sarà l’emozione più grande?
“Forse l’emozione più grande è stata entrare nello spogliatoio. E’ stata qualcosa di pazzesco. Mentre domani alle 3 arriva il fischio di inizio e pensi solo alla gara e ai tuoi ragazzi. La voglia di fare bene prende il sopravvento su tutto il resto. Quando sto vicino al prato riesco a dare il meglio”.

Sarà più difficile questa notte, magari la passerà senza dormire? Le gare importanti le senti?
“In una partita ci sono variabili che nessuno può prevedere, ma se in settimana hai avuto la possibilità di lavorare bene arrivi più sereno rispetto a quando si arriva con altri impegni settimanali”.

Ha ricevuto altri messaggi, magari da Mourinho?
“Penso che Mourinho non sappia chi sono io. Comunque la fase dei grazie è archiviata, ora pensiamo al campo”.

Cosa dobbiamo aspettarci dall’Inter, su cosa ha provato ad incidere?
“Io sono subentrato sul cammino di una squadra di campioni. Ho messo sul campo i miei metodi, ovviamente calibrandoli su questo gruppo, dove ci sono giocatori storici e nuovi. Questo per cercare di coordinare al massimo una continuità nel cambiamento. Domani dobbiamo fare l’Inter e fare partita da Inter non sono io a dirlo, questo è il pensiero della squadra”.

Esordio in serie A a 36 anni, alle spalle ha 10 anni come allenatore, se lo aspettava o è arrivata tardi la chiamata?
“Sul troppo tardi anche la sedia ha avuto una sorta di repulsione (risponde ridendo Stramaccioni, che poi si fa serio e prosegue, ndr). Il mio sogno era fare allenatore professionista. Quando allenavo a Roma la mattina ancora lavoravo”.

Guarin può giocare dal primo minuto?
“Fredy è un giocatore importante ed è anche bravo ragazzo, si allena sempre con impegno. Sta capitalizzando il lavoro dell’equipe  di Combi. Darà il suo contributo e sono certo che le sue qualità ci faranno comodo. Lui è forte fisicamente, ha un motore potente, per questo ha avuto necessità di più tempo per rimettersi in a posto”.

Moratti in settimana mentre parlavate le ha detto: si deve vincere. Oggi cosa le ha detto?
“La sua presenza qui ad Appiano è stata gradita, è il segnale forte che in questo momento la famiglia dell’Inter è unita intorno alla squadra. Il fatto che Moratti sia stato qui e si sia intrattenuto mi fa piacere. Mi ha chiesto solo come stavano i ragazzi, il presidente è molto attento alle dinamiche di squadra”.

Si sente un vincente?
“Questi sono appellativi che piacciono più all’esterno di una squadra. Per ora vincenti sono i ragazzi che ho allenato. Io do il mio contributo. Ad esempio un rigore può darti l’etichetta di vincente come è accaduto nella finale contro Ajax. Il calcio è così. Io mi definisco un allenatore che sta crescendo”.

Obiettivo principale: cosa le hanno chiesto?
“Mi hanno chiesto una cosa semplice: battere il Genoa. Stramaccioni e tutta la squadra pensano solo a vincere contro il Genoa”.

Che Genoa si aspetta domani? 
“Ho cercato di vedere tutte le loro gare da quando hanno il nuovo allenatore, che è molto preparato. A Roma e in casa con la Fiorentina hanno dato prova di una grande identità di squadra, sono aggressivi e tengono il ritmo alto. Sarà una gara difficilissima”.

 

fonte, Repubblica



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