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AMARCORD: NAPOLI-JUVENTUS, LA SFIDA DELLE SFIDE!

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il 29 Mar 2014, 10:05
Pubblicato in AMARCORD, Copertina, IN EVIDENZA. RSS 2.0
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DMF_0171 Napoli-Juventus foto De MartinoLa Juventus arriva domenica al San Paolo e niente può cambiare questa realtà: è e sarà sempre questa la sfida attesa tutto l’anno. Indipendentemente da quelli che sono gli obiettivi delle due compagini e l’atmosfera non cambiò anche quando il match si giocò in Serie B.

Due anni fa l’incontro ebbe vita travagliata: in programma il 6 novembre, fu rinviato a causa di un’ondata di maltempo che rese inagibile lo stadio. Il club torinese accusò il Napoli di strumentalizzare per far rifiatare la squadra reduce della trasferta a Monaco di Baviera, Tuttosport mise in prima pagina una foto del Golfo con la scritta cubitale “O’ sole mio!” e le polemiche si trascinarono sino al 29 novembre quando le due squadre scesero in campo. Risultato finale 3-3, azzurri avanti con Hamsik che si fece perdonare un errore dal dischetto, raddoppio di Pandev al 40°. Matri dimezzò lo svantaggio al 3° del secondo tempo, ancora Pandev, prima del 3-2 di Estigarribia e del definitivo 3-3 di Pepe ad undici minuti dalla fine.

Grazie ad una punizione di Maradona, il 3 novembre 1985, il Napoli sconfisse la Juve dopo dodici anni (14 ottobre 1973, 2-0, doppietta di Cané) e fu come vincere lo scudetto.  Battere la Juve è una rivalsa doppia perché, oltre ad esorcizzare i problemi della città, si sconfiggono i potenti del nord Italia senza però considerare che i torinesi veraci ed anche un po’ freddi tifano per la maggioranza Torino, mentre la Juventus è più cara agli immigrati provenienti da tutta Italia, Napoli compresa.

Quella vittoria dunque ruppe un tabù. Il Napoli si stava rinforzando costruendo attorno a Maradona la squadra che un anno dopo avrebbe vinto il titolo. L’anno successivo arrivò infatti un altro successo: Napoli-Juventus 2-1, Renica, Serena, Romano. Va aggiunto che all’andata il Napoli aveva battuto in rimonta 3-1 la Juve anche al Comunale di Torino come non gli accadeva da trentadue anni. Un’altra vittoria nel dicembre 1987, 2-1, De Napoli, Cabrini, Maradona su rigore prima dell’inatteso tonfo per 2-4 giunto il 1°aprile 1989. Curiosa la sequenza delle prime due reti: vantaggio azzurro di De Napoli al 5° pareggio bianconero tre minuti dopo con Napoli. Vantaggio di Buso al 31°, pari di Careca al 49° quindi di nuovo Buso e Magrin a spianare la strada al successo juventino.

Nel 1990, anno del secondo scudetto, il Napoli colse una netta vittoria: 3-1con gara già chiusa dopo mezz’ora: Maradona, 13° e 28°, accorciò le distanze De Agostini prima del gol di Francini. Una rete a testa nel 1991, quella azzurra fu marcata da Andrea Silenzi.

Strano il destino dell’attaccante romano, arrivato nel 1990 in pompa magna avendo vinto con la Reggiana il titolo di capocannoniere in Serie B con 23 reti. Fece capire di quale pasta fosse fatto al suo esordio il 1° settembre, Napoli-Juventus finale di Supercoppa Italiana. Fu un’apoteosi azzurra, Silenzi segnò due (una di notevole fattura) delle cinque reti con cui fu seppellita la Juve di Maifredi (5-1) ma non mantenne quanto promesso totalizzando in due anni solo 6 marcature.

Con la fine dell’era Maradona arrivarono i tempi grami e negli anni ’90 contro i bianconeri furono raccolti quattro pareggi e quattro sconfitte.

Il 1° ottobre 2000 il neo promosso Napoli ospitò la Juventus per la prima di campionato. L’Undici di Zeman chiuse sull’1-0 45 minuti giocati con straordinaria intensità. Alla fine però prevalse il maggior tasso tecnico dei bianconeri e Kovacevic e Del Piero vanificarono il vantaggio di Stellone. Ferlaino, indifferente agli applausi per l’ottimo primo tempo, sbottò: “Non so cosa farmene del bel gioco! Io voglio i punti!

Poi la B dove pure Napoli-Juventus si incontrarono il 4 novembre 2006 finendo 1-1, reti di Del Piero e Bogliacino. Una nuova affermazione del Napoli arriverà con il 3-1 del 28 ottobre 2007 e con le polemiche che seguirono i due rigori assegnati dall’arbitro Bergonzi di Genova. Quindi alte due vittore in rimonta: 2-1, Amauri, Hamsik, Lavezzi, nell’ottobre 2008 e 3-1, Chiellini, Hamsik, Quagliarella, Lavezzi, nel marzo 2010. Tutto ciò prima del solare 3-0 con cui Cavani scolorì la Zebra la sera del 9 gennaio 2011.

Il 1° marzo dello scorso anno, l’ultimo appuntamento: risultato 1-1. Juve in maglia nera e Chiellini improvvisandosi attaccante, al 10° con un colpo di testa portò in vantaggio i bianconeri, Inler riequilibrò l’incontro al 43° con un tiro dalla distanza leggermente deviato da Bonucci dopo che Vucinic, solo davanti a De Sanctis, si era divorato il raddoppio.

Antonio Gagliardi



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