OBIETTIVO NAPOLI – ANCORA PUNITA LA POCA CONCRETEZZA DEGLI AZZURRI
il 23 Mar 2014, 21:05
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Anche stasera contro la non irresistibile Fiorentina, il Napoli ha ripresentato gli stessi pregi e difetti che tutti hanno riscontrato nella gara di Europa League contro il Porto. La squadra di Benitez ha espresso un calcio abbastanza buono per gran parte del match, soprattutto nel primo tempo, dimostrandosi però inconcludente e troppo fragile in fase difensiva.
Questa sconfitta contro i viola lascia grande amarezza perché, pur non compromettendo più di tanto il discorso terzo posto, preclude praticamente ogni speranza di insidiare il secondo posto della Roma e, stando alle dichiarazioni settimanali, la mancanza della sicurezza dell’ingresso in Champions rischia di compromettere anche il mercato estivo, che già non riesce ad essere brillante quando ci sono tutte le certezze europee possibili.
Tatticamente la partita è stata impostata da Benitez puntando decisamente su un assetto offensivo: terzini costantemente proiettati in fase di appoggio, mediani a coadiuvare l’azione d’attacco e coppia centrale di difesa lasciata spesso da sola al cospetto, tuttavia, di una Fiorentina ben poco propositiva. I viola di Montella, infatti, hanno approcciato alquanto male alla gara, non riuscendo mai a proporre le proprie trame di gioco, mostrandosi passivi e concedendo molto in difesa. È stato spesso facile per il Napoli trovare varchi in profondità alle spalle di una retroguardia spesso disunita, molte volte imprecisa nei movimenti in salita, che consentiva agli attaccanti azzurri anche di presentarsi da soli davanti a Neto. Le difficoltà della Fiorentina venivano poi acuite dal buon lavoro di pressing degli azzurri, bravi ad impedire ai difensori avversari di iniziare l’azione senza apprensioni.
Il Napoli è stato anche abbastanza abile a costruire discrete trame di gioco, fondate principalmente sui movimenti di Higuaìn e sulle iniziative di Insigne sulla sinistra, positivo soprattutto in fase di suggerimento. Meno determinanti Callejòn, che però nella ripresa si rivelerà tra i migliori, quasi eroico per la sua capacità di coprire due ruoli contemporaneamente, e – come al solito – Hamsik, più presente nelle manovre d’attacco ma poco incisivo nelle sue giocate, che si renderà più utile nella ripresa in fase di non possesso.
Difensivamente, però, gli azzurri hanno mostrato una potenziale fragilità in tutte le rare occasioni in cui la Fiorentina si è proiettata in avanti. Una non eccessiva reattività di Albiol, unita al ritardo nelle diagonali dei terzini, ha permesso ai viola prima di dare segnali di allarme, poi di costruirsi l’occasione per portare all’espulsione di Ghoulam, compromettendo i piani del Napoli, colpevole di non aver saputo concretizzare la propria superiorità nella prima frazione di gioco.
È comunque giusto porre in evidenza il coraggio manifestato da Benitez una volta finito in inferiorità numerica. Il tecnico spagnolo ha rinunciato all’inserimento di un difensore, arretrando Callejòn nel ruolo di terzino destro, dal quale doveva anche proiettarsi a dare sostegno offensivo sulla sua fascia, dando un segnale positivo alla sua squadra che è riuscita anche a finire il primo tempo continuando ad imporre il proprio gioco.
Gli accorgimenti di Montella, d’altra parte, hanno reso più problematica la situazione tattica nella ripresa. Il Napoli ha infatti sofferto l’inserimento di Ilicic tra le linee, che è stato spesso libero di ricevere palla e non sempre ben contrastato dalla coppia da Inler e Jorginho. Gli azzurri hanno tenuto bene il campo anche per buona parte della ripresa, non riuscendo più ovviamente ad imporre la propria manovra, ma limitando anche i pericoli creati dai viola, sperando in qualche buona ripartenza. In questa seconda fase di gara, tuttavia, Benitez avrebbe probabilmente potuto dare un apporto migliore dalla panchina. I suoi accorgimenti, infatti, non hanno sortito effetti positivi e molte problematiche sono state lasciate irrisolte. Il Napoli avrebbe avuto bisogno di più fisicità in mezzo al campo, invece Behrami è stato inserito solo per fare il terzino destro, togliendo dal campo Higuaìn che, pur non essendosi dimostrato particolarmente pericoloso, avrebbe di certo potuto impensierire maggiormente la difesa avversaria nei minuti finali. Mertens è stato inserito tardivamente, a dispetto della presenza in campo di uno spento Hamsik e di un Insigne che, dopo il buon primo tempo, andava perdendo brillantezza. A complicare le cose si è poi aggiunto lo sfortunato infortunio del belga, che ha privato gli azzurri dell’uomo che potenzialmente poteva essere più pericoloso nei minuti finali, aprendo le porte del campo al mite Pandev, sul cui apporto positivo non è dato mai scommettere.
A conferma di un Napoli che nel finale stava calando e di una Fiorentina in crescendo, è arrivato il gol di Joaquin, seconda sentenza settimanale consecutiva che condanna la scarsa concretezza mostrata dall’undici di Benitez nelle ultime due gare. D’altra parte gli azzurri, dopo le vittorie non proprio meritate contro Roma e Torino, erano in credito con la dea bendata, e questa non ha tardato a presentare il suo conto.
di Eduardo Letizia