AMARCORD – TORINO-NAPOLI, MOMENTO TORO!
il 15 Mar 2014, 11:20
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Il Napoli va in casa Torino per proseguire la rincorsa al secondo posto reso possibile dopo la vittoria sulla Roma. Venendo subito al sodo, difficile dimenticare lo spettacolare 5-3 con cui gli azzurri espugnarono l’Olimpico di Torino quasi un anno fa.
Sfida molto particolare, questa, per Blerim Dzemaili sia per il suo passato granata sia per essere stato l’autentico mattatore di quella partita. Lo svizzero con la sua tripletta pose in secondo piano Cavani autore delle altre due reti; il centrocampista aprì le danze al 10° con una bomba da fuori area. Ben più rocambolesco, intorno alla mezzora, il pari granata giunto dopo una azione confusa nell’area azzurra con Barreto che tornò al gol rompendo un digiuno che durava dal novembre 2010. Passarono dieci minuti ed il Napoli ebbe l’occasione per tornare avanti grazie ad un rigore per un fallo subito da Maggio. Pandev chiese di tirare ma Hamsik non gli volle cedere l’onore e l’onere; il tiro dello slovacco non fu sufficientemente angolato e Gillet neutralizzò senza eccessive difficoltà. Hamsik, tuttavia, si fece perdonare in apertura di ripresa quando servì un assist con i fiocchi a Dzemaili che con un tiro tra palo e portiere portò lo score sull’1-2.
Quindi un plauso ai due tecnici, Ventura e Mazzarri, che indovinarono i cambi dato che i nuovi entrati, Cavani, Jonathas e Meggiorini, assursero alla cronaca. Il Matador tuttavia non ebbe un impatto positivo dato che con un fallo di mano provocò il rigore trasformato da Jonathas che portò i granata sul 2-2 al 74°. E fu un’altra incertezza della difesa azzurra che permise a Meggiorini di trovarsi a tu per tu con Rosati e di portare così il Toro in vantaggio al 78°. Passarono due minuti e Zuniga scodellò un pallone in area granata per l’esterno di Dzemaili che firmò la sua tripletta; qui l’ex, contrariamente a quanto fatto dopo le due precedenti segnature, si lasciò andare all’esultanza. Ma non era certo finita: a meno sei dal triplice fischio una punizione di Cavani riportò in vantaggio il Napoli fino al colpo di testa su cross di Armero che, in pieno recupero, fissò il risultato sul 3-5.
Il Toro è allenato da Giampiero Ventura, genovese, che a Napoli (stagione 2004-05) non ha lasciato grandi rimpianti: per lui la soddisfazione di essere stato la prima scelta del presidente De Laurentiis ma anche l’onta del fallimento nei playoff che costrinse il Napoli ad un’altra stagione nei bassifondi della C1. Da tre anni sulla panchina granata, affronta la massima Serie dopo la promozione dalla B ottenuta nel 2012.
Se ai tifosi azzurri l’ultimo Torino-Napoli ha deliziato la Santa Pasqua, il penultimo guastò le feste natalizie: si disputò il 21 dicembre 2008 e vide il Toro imporsi 1-0 con rete di Bianchi al 53°. La stagione precedente, il 4 maggio 2008, i padroni di casa avevano vinto 2-1, marcatori Rosina su rigore, illusorio pari di Contini e nuovo vantaggio dei granata dopo soli tre minuti ad opera di Di Michele, mentre per un altro successo del Napoli occorre risalire al 2004, in Serie B, quando gli azzurri guidati da Gigi Simoni, subentrato all’esonerato Agostinelli, espugnarono l’allora Stadio Comunale “Vittorio Pozzo” 2-1 grazie alle reti di Dionigi e Vieri jr. inframmezzate dal pari di Conticchio.
Altri tempi, il presidente Salvatore Naldi non riuscì a dirigere la società, regnava il caos, e per la squadra partita con ben altre ambizioni fu già un successo l’aver mantenuto la permanenza in B.
Anche nell’era Maradona Torino è sempre stata una tappa difficile: cinque sfide, due successi granata, un pari a reti inviolate, e due successi azzurri l’ultimo dei quali, l’8 gennaio 1989, porta la firma di Careca nella stagione in cui il Napoli si aggiudicò la Coppa UEFA ed il Toro retrocesse in B a seguito di gravi problemi societari e, particolare che ferì maggiormente l’ambiente, nel 50° anniversario della tragedia di Superga.
Careca ancora a segno il 4 aprile 1991, con il Torino tornato in A; trasformando il suo rigore annullò il vantaggio di Policano. Il centrocampista romano, lasciata la Mole per il Vesuvio, segnò il gol-vittoria con cui gli azzurri s’imposero il 10 gennaio 1993.
Quindi una serie di pareggi fin quando le due compagini si ritrovarono in Serie B: il 2 maggio 1999 finì 3-2 per il Torino nonostante il vantaggio azzurro del russo Shalimov. Decisivo fu Ferrante che, con una doppietta, realizzò il gol vittoria dopo il momentaneo pari, 2-2, di Esposito. Alla fine di quel campionato il Torino salì in Serie A e per il Napoli iniziò il periodo più infelice della sua storia che lo portò in C1, quindi di nuovo in B e solo nel 2007 in Serie A.
Antonio Gagliardi