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ALLA SCOPERTA DEL NAPOLI CLUB ACERRA ‘RAFFAELE DI GIOVANNI’

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il 15 Mar 2014, 16:49
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Napoli club Acerra Raffaele Di GiovanniContinua il nostro tour alla ricerca dei club Napoli sparsi in Italia e nel mondo. Questa volta abbiamo fatto tappa ad Acerra, città in provincia di Napoli. Forse non tutti sanno che Acerra è il paese in cui è nata la maschera di Pulcinella e che vanta uno dei più bei musei dedicati alla ‘maschera, al folklore e alla civiltà contadina’. Un luogo meraviglioso incastonato nella fantastica cornice del Castello Baronale. Un consiglio: visitatelo!

Acerra, però, è anche il posto dove abbiamo incontrato Antonio Mariniello, un tifoso vero, presidente e fondatore del Napoli Club Acerra ‘Raffaele Di Giovanni’.

Antonio, chi era Raffaele Di Giovanni?

“Raffaele Di Giovanni è stato un calciatore dell’Acerrana degli anni 40-50. All’epoca la squadra militava nella ex serie C e lui ne era il capitano. Ha giocato la storica partita amichevole contro il grande Torino, occasione in cui il presidente dei granata regalò all’Acerrana una serie di divise granata. Da allora il granata è rimasto il colore  ufficiale della squadra e il Toro ne è simbolo.

Di Giovanni è stato un grandissimo tifoso del Napoli e un esempio per tutti gli appassionati dei colori azzurri e del gioco del calcio”.

Da quanto tempo esiste il Club e quanti iscritti conta?

“Il Club esiste da settembre 2013 e conta circa 50 iscritti. L’iscrizione comprende tutto il nucleo familiare e non solo il singolo socio”.

In genere, se non andate allo stadio, dove vi incontrate per seguire la partita del Napoli?

“In genere ci incontriamo al Club che ha sede in via Diaz n. 20 ad Acerra”.

Il vostro Club persegue solo finalità calcistiche e ludiche o siete impegnati anche in qualcosa di diverso?

“Siamo nati da poco e, quindi, ancora non abbiamo avuto la possibilità di intraprendere altre iniziative. Nel nostro statuto, però, abbiamo previsto espressamente anche attività finalizzate a far conoscere il nome di Acerra in Italia e nel mondo. Ci impegneremo a portare in giro la maschera di Pulcinella e anche le nostre innumerevoli tradizioni popolari.  Inoltre, essendo la maggior dei soci dei professionisti, cercheremo, ognuno nel proprio campo di competenza, di dare una mano nel sociale”.

Meglio il Napoli di Ferlaino o quello di De Laurentiis?

“Stiamo parlando di due epoche differenti. Il Napoli di Ferlaino ci ha regalato tante soddisfazioni anche se, in tutta sincerità, penso che il Napoli di De Laurentiis sia migliore. Il motivo risiede nel fatto che l’attuale presidente, pur non risultando simpatico a tanti, sta sicuramente ottenendo grandi risultati mantenendo il bilancio in attivo. Non a caso sotto questo aspetto la ssc Napoli viene presa a modello in tutta Europa”. 

Fra 20 anni dovrai parlare a un bambino di Pelè, Messi e Maradona. Cosa gli racconterai?

“Pelè ha giocato in un’epoca in cui il calcio era più lento rispetto ad oggi. Il fatto poi che si sia misurato solo nel campionato sudamericano non ci permette di stabilire quale sarebbe stato il suo valore in Europa. Sicuramente è stato il primo grande campione di questo sport.

Per Maradona mi limiterei a dire che è ‘il calcio’.

Messi è un ottimo calciatore, ma se non ha una grande squadra al suo servizio non riesce ad esprimere il meglio di sé”.

Quali sono i ruoli da coprire per la prossima stagione per essere davvero competitivi?

“Partiamo dal presupposto che tutte le squadre sono migliorabili. Il Napoli è già una buona squadra e questo prova il buon lavoro fatto dalla società in questi anni. Se pensiamo che negli ultimi anni siamo stabilmente ai vertici del campionato italiano il futuro lascia ben sperare. Le nostre antagoniste si sono avvicendate, ma noi siamo sempre rimasti lì. Per fare l’ulteriore salto di qualità, però, serve una mentalità vincente e questa penso che ce la possa trasmettere il nostro attuale allenatore. Benitez, infatti, pratica un calcio sempre votato all’attacco e questa può essere la strada giusta. Riguardo ai nomi ritengo che si debba puntare su un difensore che non vada a sostituire Fernadez, che sta dimostrando di essere molto forte se utilizzato con continuità, ma che ogni tanto possa far tirare il fiato ad Albiol. Mi spiego meglio: penso che per il gioco di Benitez ci sia bisogno di un difensore veloce e un altro lento. Attualmente disponiamo di due centrali lenti. Per questo motivo dovremmo prendere un difensore più veloce bravo a recuperare quando la squadra si sbilancia .

Sicuramente serve un centrocampista di peso e qualità. Prenderei Mascherano, un calciatore che può tornare utile anche in difesa.

In attacco punterei su un sostituto di Higuain perché Duvan Zapata non dà le giuste garanzie. Non trascurerei Edu Vargas che è un buon giocatore ed è ancora di proprietà del Napoli. A Valencia sta facendo vedere grandi cose e quindi lo prenderei in considerazione”.

Pensi che uno stadio di proprietà sia necessario per la società di De Laurentiis? È quello che manca per collocarsi a pieno titolo tra i top club europei?

“Sicuramente la società che ha uno stadio di proprietà ha un vantaggio notevole sia dal punto di vista economico che dell’immagine. Non a caso tutte le grandi società hanno lo stadio di proprietà. 

Fossi nel Napoli non rifarei lo stadio dove si trova il San Paolo ma andrei a costruirlo altrove.

Tra il 1999 e il 2001 sono stato Assessore allo Sport del Comune di Acerra e in quel periodo chiesi al Sindaco di mettere a disposizione della ssc Napoli il terreno per costruire un nuovo stadio. Sarebbe stata un’ottima opportunità di rilancio per la nostra città che non può essere identificata solo con l’inceneritore. Acerra ha lo spazio per ospitare il nuovo impianto del Napoli e poi è collegata benissimo”.

Prima di salutarci puoi dire come si deve fare per contattare il Club Napoli Acerra ed essere sempre aggiornati sulle vostre iniziative?

“Abbiamo un gruppo su Facebook molto attivo. Per chi, invece, volesse scriverci una mail l’indirizzo è:  napoliclubacerrarafdg@gmail.com.

Dario Catapano



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