L’EDITORIALE – UNA PARTITA CHE LASCIA STRANITI
Scritto da Vincenzo Letizia il 13 Mar 2014, 23:11
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Contro una squadra che i numeri ci raccontano perforabile dietro, le scelte di Benitez lasciano perplessi. D’accordo il turn-over, anche valutata l’attuale condizione atletica del Napoli non smagliante. Ma non abbiamo compreso alcune cose e poniamo, da queste colonne, delle domande al mister. Perché approcciare il match contro il Porto in maniera tanto rinunciataria?
Perché insistere con Hamsik la cui condizione appare impietosamente deficitaria? Perché sul finale del match togliere dal campo sia Callejon che Higuain, ovvero i migliori uomini della squadra che avrebbero potuto ancora tirare il coniglio fuori dal cilindro?
E soprattutto, perché partire con Behrami ed Enrique, due ‘spacca pietre’ nel cuore del campo, lì dove nasce il gioco e si verticalizza l’azione? Almeno una mezz’ora, ma anche di più, ad Inler l’avremmo concessa. Qui forse si è pagato l’errore di non includere nella lista europea una mente pensante come Jorginho che in campionato continua a dimostrare quanto sia prezioso per questo Napoli.
Tutti questi imbarazzi hanno dato animo al Porto, una squadra che non viveva e non vive un grande momento psico-atletico. Erano altre le gare in cui il Napoli avrebbe potuto speculare e non lo ha fatto (vedi Dortmund). Benitez si è intimidito proprio con l’avversario più fragile, reso forte solo dalle soggezioni della squadra azzurra.
Al San Paolo, ne siamo convinti, il Napoli ribalterà il risultato. Ma la crescita della squadra passa anche attraverso serate come quella di Oporto: un Napoli che non si è fatto intimorire da Arsenal e Dortmund, non doveva impostare questo tipo di match. Sbagliando si impara e si fa esperienza, anche in Europa…
di Vincenzo Letizia
