L’EDITORIALE – UNA STAGIONE MOLTO BLADE RUNNER
Scritto da Vincenzo Letizia il 7 Mar 2014, 22:57
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Il Napoli resta sempre sul filo del rasoio sospeso tra prestazioni stellari e deludentissimi tonfi. Travolge la Roma in Coppa Italia e dilapida quattro punti preziosi contro il Genova ed il Livorno. E non è la prima volta. I regali azzurri contro squadra di mediocre caratura come il Bologna hanno rallentato un cammino che in campionato avrebbe dovuto vedere gli azzurri appaiati alla Roma. Invece il ritardo è pesante e non basterà in ogni caso lo scontro diretto a colmarlo. Difficile trovare una spiegazione coerente e convincente. Ci sono coloro che puntano il dito contro le lacune dell’organico ma a costoro si deve ben ricordare che questo organico ha permesso di chiudere con dodici punti il girone della massima competizione continentale. Altri invece stigmatizzano la preparazione atletica ma anche in questo caso come spiegare le prove ad alta intensità atletica ed agonistica messe in campo contro romanisti e gallesi?
Ed allora cosa non funziona? Personalmente credo che il difetto principale del Napoli in certe partite sia la mancanza di applicazione. Raggiunto il vantaggio gli azzurri si illudono di aver completato una pratica che invece resta del tutto aperta. La superiorità dell’attacco crea troppe illusioni e poi succede che gli avversari mettano a frutta l’occasione – magari rarissima – che gli viene concessa con troppa disinvoltura. Come spiegare, infatti, se non con la mancanza di applicazione la rete prese a Bologna contro una squadra ridotta in dieci.
E’ matematicamente impossibile che vi possa esser un uomo avversario libero in area, men che meno l’attaccante più pericoloso. Eppure è successo con i danni che tutti conoscono. Non credo che questa situazione possa migliorare in corso di stagione. IL DNA della squadra mi sembra compromesso da questo punto di vista ed il secondo posto non scalda troppo le motivazioni come una Fiorentina ormai discontinua. Temo che i tifosi dovranno rassegnarsi a questo tran tran riservandosi le gioie stagionali nelle competizioni infrasettimanali.
di Peppe Iannicelli
