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Uccise l’amante con altri otto: in carcere l’ex portiere Bruno firma con un nuovo club!

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il 28 Feb 2014, 21:42
Pubblicato in PIANETA CALCIO. RSS 2.0
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Clamorosamente, il 29enne Bruno ha firmato un contratto di 5 anni con il Monte Claro Futebol Clube, squadra di seconda divisione dello stato di Minas Gerais.

Dodici mesi, un nuovo capitolo della vicenda che ha inorridito il calcio brasiliano e tutto il paese sudamericano. Forse è la prima volta che sentite parlare di Bruno Fernandes de Sousa. Forse no, se siete appassionati di calcio verdeoro. Trattasi dell’ex portiere del Flamengo, condannato a 22 anni di carcere per omicidio.Nel marzo del 2013, dopo tre anni, Bruno aveva confessato nell’ultima udienza del processo a Contagem, di essere a conoscenza di come l’ex amante, da cui aveva avuto un figlio, era stata uccisa e che il suo corpo è stato fatto sparire. Pena ridotta 41 anni previsti a 22 anni, negando di essere il mandante, accusando un amico di infanzia e sopratutto un poliziotto.

Ora, clamorosamente, il 29enne Bruno ha firmato un contratto di 5 anni con il Monte Claro Futebol Clube, squadra di seconda divisione dello stato di Minas Gerais. L’ex Atletico Mineiro è attualmente detenuto, di fatto, nel carcere di Contagem, proprio nello stato di Minas Gerais per l’omicidio di Eliza Samudio.

Tiago Lenoir, avvocato di Bruno, ha chiesto e ottenuto il trasferimento al carcere di Montes Claros, per garantire a Bruno il diritto al lavoro come forma di riabilitazione sociale. Già passate le visite mediche in carcere, ora si attende che il Tribunale di Giustizia decida se convalidare o meno il suo contratto.

Bruno aveva cominciato la sua carriera con l’Atletico Mineiro, per poi trasferirsi al Corinthians e dunque al Flamengo, dove ha militato tra il 2006 e il 2010. Quindi il 9 giugno del 2010 la Samudio scompare nel nulla. Il portiere venne arrestato con accuse di rapimento, omicidio e occultamento di cadavere.

La Samudio e Bruno avevano avuto un figlio, Bruninho, che l’estremo difensore non aveva mai voluto riconoscere. La donna chiedeva soldi in cambio del suo silenzio, fino a quando Bruno, con l’aiuto di otto amici e parenti (tra cui la moglie) l’aveva prima rapita poi l’avrebbe uccisa e fatta a pezzi. Dunque, ultimo orripilante atto, ne avrebbe dato il cadavere in pasto ai cani.

E dire che Bruno fino al marzo dello scorso anno e della confessione si stava allenando in carcere in vista dei Mondiali 2014, convinto di poter avere una chance. Ora dovrà passare i prossimi ventidue anni della sua vita dietro le sbarre, forse ancora tra i pali.

Fonte: Goal.com



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