MIGUEL ANGEL BRITOS, ARCHIVIATO
Scritto da Tilde Schiavone il 28 Feb 2014, 21:27
Pubblicato in Copertina, Il SALISCENDI, IN EVIDENZA. RSS 2.0
Quando durante lo scorso calciomercato estivo a Napoli si cercava di modellare una squadra che potesse seriamente competere in Italia e in Europa, si credeva che ci si riferisse anche al reparto difensivo ma forse gli addetti ai lavori in questo senso confidavano nel fatto che tra le abilità di un coach come Rafa Benitez, top nel suo ruolo, ci fosse anche quella di riqualificare atleti già precedentemente accantonati dal suo predecessore per cui, dopo aver ben operato per quanto riguarda la fase offensiva, la dirigenza partenopea nel riorganizzare il reparto arretrato si è limitata ad inserire un gran portiere come Pepe Reina e un ottimo difensore centrale come Raul Albiol rimandando il completamento del suddetto reparto a data da destinarsi. Così l’ allenatore spagnolo, nonostante le ripetute richieste di un difensore dotato di caratteristiche adatte al suo modulo di gioco ha dovuto, suo malgrado, “accontentarsi” di atleti come Federico Fernandez e Miguel Angel Britos; non citiamo Paolo Cannavaro tra i calciatori disponibili perché, senza volerne in questa sede indagare i motivi, il difensore partenopeo è stato escluso a priori dalla lista degli utilizzabili …ipotizziamo però che una delle ragioni di tale scarsa considerazione sia da individuare nel fatto che i due sudamericani fossero stati precedentemente impiegati in una difesa a 4. Miguel Angel Britos in particolare, giunto nel 2008 al Bologna si era messo in luce proprio giocando accanto ad un altro difensore centrale e talvolta anche da esterno basso, per cui, se non per qualità avrebbe dovuto, almeno per caratteristiche inserirsi presto e bene negli schemi di Benitez. Questi lo preferisce inizialmente anche a Fernandez schierandolo regolarmente accanto ad Albiol, l’ uruguaiano alterna discrete prestazioni a improponibili prove peccando tanto in fase di marcatura quanto in fase di appoggio e di impostazione ed agendo sovente in modo così disastroso da perdere via via la fiducia dell’ allenatore e facendosi surclassare nelle gerarchie dall’ argentino. Quest’ ultimo, a onor del vero, giocando con continuità si è dimostrato (ovviamente non è che ci volesse molto) più affidabile del suo compagno di reparto, ma è ovvio che i molteplici impegni rendono necessario quel turn over a cui, una squadra incompleta dal punto di vista qualitativo, non vorrebbe mai ricorrere e così a Swansea nella gara valida per i sedicesimi di finale dell’ Europa League, il Napoli si presenta schierando una difesa inedita con Britos al fianco del neo acquisto partenopeo Henrique. Se si considera il risultato di pareggio con reti inviolate senza aver visto il match, si potrebbe addirittura esserne soddisfatti, ma chi ha assistito all’ incontro ne è rimasto incredulo ed inorridito. Una squadra che intende ambire a grandi palcoscenici non può mortificare i suoi tifosi e gli amanti del calcio regalando il pietoso spettacolo offerto da una difesa in completa balia di un avversario tutt’ altro che temibile …Britos, confermatosi il peggior difensore della rosa del Napoli, con la sua performance ha reso vita facile, esaltandone le doti, all’ attaccante avversario Bony il quale è andato vicino al gol in più di un’ occasione … e se la squadra partenopea in Galles non soccombe è grazie all’ ottima gara disputata dai suoi 2 portieri. La prova europea ha dunque attestato che il Napoli ha bisogno di giocatori da Napoli e per giocatori da Napoli, visto che ci siamo messi in testa di considerare il Napoli un top team, intendiamo dei top player, elementi come Britos possono dare ancora molto al calcio ma in squadre con ambizioni diverse da quelle che il club azzurro dichiara.
Tilde Schiavone
