CRONACA DI UNA PARTITA DI ORDINARIA FOLLIA
il 13 Gen 2014, 20:45
Pubblicato in Copertina, IN EVIDENZA, VOCE 'E POPOLO. RSS 2.0
Cronache decennali raccontano a noi tifosi napoletani che la trasferta del Napoli a Verona sia certamente la più difficile da affrontare sul piano dello scontro tra tifoserie. Ho esperienza di trasferte in tutta Italia, al Bentegodi non vi ero mai stata ed ho voluto appurare di persona quanto ci fosse del vero circa l’odio nei confronti di chi veste la maglia più bella del mondo, azzurra come il colore del cielo e del mare. Preciso che la prevenzione nei loro confronti era quasi del tutto svanita prima di entrare allo stadio poiché la bellezza della città visitata il giorno precedente e l’accoglienza rivoltami all’ingresso dello stadio dagli addetti ai lavori e da tutto lo staff tecnico dell’Hellas società è stata davvero proverbiale con un trattamento di vera cortesia nei confronti dei giornalisti campani e tifosi ospiti. Una volta occupato il mio posto in tribuna stampa però e soprattutto dopo il primo goal del Napoli non volevo credere ai miei occhi per l’attacco gratuito che una persona mite e sportiva come me potesse ricevere. Forse perché semplicemente colpevole di essere sorridente ai nostri goals, evitando però di esultare platealmente per le tante raccomandazioni ricevute, forse anche solo perché donna, un folto gruppo di tifosi teppisti a pochi metri da me mi ha letteralmente preso di mira. Mi sono stati rivolti improperi d’ogni tipo come “napoletana di merda”, gestacci a sfondo sessuale e minacce d’esser picchiata a fine partita. I loro sguardi cattivi, viscidi, volgari e le loro offese urlate a gran voce non mi hanno abbandonato per tutti i 90 minuti come se questi vigliacchi fossero più interessati ad offendere la mia persona piuttosto che vedere i ragazzi in campo. Leggevo grande sconcerto anche negli occhi dello steward poco distante che, come me, è stato testimone di tutto l’odio e il disprezzo verso noi napoletani ed udiva parole volgari ed irripetibili per una signora. Secondo i tifosi veronesi noi emaniamo cattivo odore, non ci laviamo e siamo tutti figli di ‘Giulietta’, ma in realtà sono stati in molti di loro ad urinare giù dagli spalti dando vita non solo, a rappresentazioni oscene, ma rendendo l’ambiente malamente odoroso ed insalubre per chi voleva semplicemente assistere ad una normale partita di calcio. A fine partita la Digos ha scortato i giornalisti campani ed in particolare Carlo Alvino che in mix-zone raccontava ai colleghi la sua esperienza con un viso notevolmente provato per l’accaduto. Che vergogna!
Simona Ciotola