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L’AVVERSARIO – IL 4-3-3 DEL NEOPROMOSSO VERONA: MIX DI GIOVANI E VECCHI A

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il 10 Gen 2014, 13:12
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Verona, Mandorlini: "I due rigori c'erano"Il Verona sale al quinto posto del campionato di serie A, straordinaria impresa di un gruppo che parte da lontano e ancora non sa dove arriverà. La notizia è tanto più forte quanto inattesa. Per una provinciale issarsi così in alto in questo calcio è sempre più difficile. Ma la solidità societaria, le idee chiare, gli uomini giusti al posto giusto e l’incredibile entusiasmo che la gente di Verona porta con sè con questo exploit, stanno facendo un miracolo. Qualcuno azzarda: sembra davvero di rivedere il Verona di Bagnoli, quello del primo anno in serie A: la stessa freschezza, la stessa voglia di stupire, persino le stesse dichiarazioni di allora. Prendete Mandorlini e il suo “dobbiamo vivere alla giornata”. Sembra davvero di rimettere su lo stesso 45 giri del campionato 1982-’83 e un Verona (Volpati dixit) che forse giocava anche meglio di quello dello scudetto. A Udine l’Hellas sembrava un’orchestra in certi frangenti.  Due gol di Toni, poi la rete dell’Udinese a due minuti dall’intervallo con Pereyra e nel secondo tempo l’ennesima magia di Iturbe per un 3-1 da favola. Il Verona di Andrea Mandorlini sale a quota 32 a più 18 dalla zona retrocessione, un abisso.
E’ stato un match divertente, giocato a viso aperto da entrambe le squadre. Il Verona si è chiuso benissimo e ha sempre provato a ripartire, l’Udinese ha commesso qualche disattenzione di troppo e Toni è stato fenomenale. Due reti per lui e almeno 3 limpide occasioni fallite di poco.

Mandorlini ha scelto di tenere in panchina Iturbe e Gomez, rilanciando Jankovic e Martinho. Un Verona spettacolare, libero di testa e forte anche nel fisico. Vittoria meritata che alimenta sogni europei. “Il nostro segreto? Pensare partita per partita, senza calcoli, senza altre distrazioni”, ha spiegato Mandorlini a fine gara.

Squadra neopromossa dopo 11 anni dall’ultimo torneo disputato in Serie A, la squadra gialloblù è una delle formazioni più attrezzate per quanto riguarda la fascia delle “provinciali”. Può contare su giovani interessanti come Albertazzi, Cirigliano, Longo – il primo del ’91, gli altri 2 classe ’92 – e su calciatori d’esperienza del livello di Moras, Donati, Jankovic, Jorginho, Martinho e Toni.

Il Verona è guidato da un tecnico con esperienza internazionale: Mandorlini è stato allenatore del Cluj in Romania, con il quale ha vinto un titolo nazionale. Il sistema di gioco di riferimento è il 4-3-3.. E’ la rivelazione di questo campionato, una squadra che è riuscita a non sentire troppo il passaggio dalla Serie B alla A grazie a molta umiltà e a una campagna acquisti, un mix di giovani promettenti come ITURBE e vecchi di spessore come TONI, di ottimo livello. Ma la fortuna di questa società sta anche nella grande crescita di un talento com JORGINHO, cannoniere della squadra con 7 reti nonostante sia un centrocampista, e nella voglia di riscatto di molti elementi della rosa come CACCIATORE, ROMULO o JANKOVIC. La forza dell’HELLAS, quinta in campionato con 32 punti alle spalle della Fiorentina e del Napoli, è data soprattutto dai punti che ha raccolto tra le mura amiche: ben 24 punti su 21 disponibili, frutto di 8 vittorie e di una sola sconfitta nel derby contro il CHIEVO. In casa ha il quinto migliore attacco della Serie A e la quarta migliore difesa alle spalle della JUVENTUS e della ROMA dei record e dell’ATALANTA di Colantuono. La media punti interna di 2.63 è da Scudetto, ma il suo tallone d’Achille sono le trasferte,

Il tecnico scaligero Andrea MANDORLINI ha schierato quasi sempre la sua squadra con il 4-3-3 a eccezione della sfida persa a Torino il 22 settembre. Quindi insisterà con lo stesso modulo che vede Rafael in porta che sarà scortato da Cacciatore e Agostini sui lati dietro al duo Gonzalez-Maietta. Il centrocampo a 3 sarà composto da Romulo, Jorginho e Hallfredsson con Donati che spera di scippare la maglia da titolare a uno dei due interni. In attacco spazio alla velocità di Iturbe a destra e all’utilità tattica di Gomez a sinistra con Toni che in area di rigore farà a spallate con i centrali del Napoli. La squadra predilige il gioco sugli esterni che sono abili sia nell’accentrarsi per cercare la conclusione sia nel provare ad imbeccare dal fondo il centravanti di riferimento. Il Verona è uscito sconfitto soltanto contro top team del calibro di Roma, Juventus e Inter.

Il punto di forza del Verona è senz’altro il reparto offensivo. Iturbe, Juanito Gomez e Toni compongono un tridente formidabile che sta trascinando l’Hellas in alto in questa Serie A. Iturbe e Gomez sono gli esterni dal dribbling facile, piccoli e rapidi, avversari ostici che creano spesso la superiorità numerica; Toni si conferma il centravanti implacabile che è stato in tutta la carriera continuando a convincere a suon di gol. Altro elemento di estrema importanza è Jorginho. Il centrocampista brasiliano si è messo in luce attraverso una serie di performance impeccabili che gli sono valse la nomination di uomo mercato per questa sessione invernale; intelligenza, un gran piede e precisione nei passaggi sono le specialità del brasiliano.

Il Verona però non è impeccabile in fase difensiva e il modulo votato all’attacco non favorisce l’imbattibilità di Rafael. Altro limite è quello di dipendere troppo dal rendimento di Jorginho: la squadra segue i ritmi del brasiliano e se cala lui tutti ne risentono.

Nonostante le tre sconfitte consecutive rimediate nel mese di novembre, la squadra è rimasta nelle zone alte della classifica. A parte il rendimento decisamente migliorabile in trasferta, è difficile trovare dei difetti alla squadra di Mandorlini. Uno però è evidente, lo dicono i numeri: il Verona ha la terza peggior difesa fuori casa, diciannove reti subite sono davvero tante, per fortuna (per loro) è una squadra che segna tanto e la differenza reti è in attivo.

Alla ripresa dei lavori Mister Mandorlini ritroverà in gruppo Cirigliano e Mihaylov che hanno smaltito l’influenza, invece da verificare le condizioni di Hallfredsson uscito dolorante dal campo contro i friulani. Indisponibile Longo.

 

Giuseppe Di Marzo



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