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‘NONSIGNE’, PIÙ CHE INSIGNE…

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il 7 Gen 2014, 13:04
Pubblicato in Copertina, IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA, IN EVIDENZA. RSS 2.0
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Lorenzo Insigne (Napoli, 4 giugno 1991), il folletto di Frattamaggiore, talento infinito su cui un popolo intero, quello partenopeo, ma anche quello della Nazionale, faceva e fa tanto affidamento, sembra vivere un periodo di involuzione. Più che Insigne, potremmo chiamarlo “Nonsigne”, dato che in questo campionato, unico tra gli attaccanti di Benitez, non è riuscito ancora ad andare a segno. Fatto molto singolare per lui che ha segnato molto in tutte le categorie in cui ha militato, sia a Foggia, 19 gol, che a Pescara, 18 gol. E anche l’anno scorso, impiegato con il contagocce da Mazzarri, era riuscito a trovare la via della rete 5 volte. Al di là dell’astinenza offensiva, Insigne, in questo ultimo periodo, sembra aver perso l’allegria, la fiducia e il gusto della giocata. Non salta quasi mai l’uomo, troppi alcuni suoi appoggi sbagliati, anche lo spunto palla al piede sembra meno incisivo rispetto al promettente avvio di stagione. Benitez sta puntando molto su di lui, ma il ragazzo di Frattamaggiore probabilmente, per caratteristiche soprattutto fisiche, non può assecondare appieno il compito tattico che pretende Rafa da lui. Per un piccoletto di 163 cm per 59 kg, risulta davvero un compito improbo cantare e portare la croce. Benitez chiede a Insigne oltre che di creare la superiorità numerica, di fornire assist ai compagni e di segnare qualche gol, soprattutto un’estenuante copertura in fase di non possesso che, viste le caratteristiche atletiche del ragazzo, non può farlo rendere al massimo. Questo lavoro massacrante a cui è sottoposto Insigne gli comporta un maggior dispendio di energie e, di conseguenza, minor lucidità sotto porta. Per favorire una rinascita di ‘Lorenzo il Magnifico’, bisognerebbe che Benitez lo avvicinasse maggiormente alla trequarti avversaria, ma questo vorrebbe dire cambiare modulo, magari passando ad un più congeniale, per le caratteristiche di Insigne, 4-3-3. Ipotesi francamente improbabile in questo momento, visto soprattutto la resa e i risultati che questo sistema di gioco che sta dando al tecnico spagnolo. Allora, toccherà a Lorenzo sapersi adattare, lavorare di più in allenamento per irrobustirsi fisicamente e scrollarsi di dosso quelle ansie e quelle paure che lo hanno frenato finora. Anche perché a giugno ci sarà il Mondiale brasiliano e Insigne vorrebbe esserci. Lui che in Nazionale ha sempre sfoderato grandi prestazioni e segnato anche nella partita di agosto contro l’Argentina. Dipenderà molto da lui, lo ripetiamo, anche Prandelli, come Benitez, crede molto in lui.

Insigne è un napoletano con un talento straordinario che molte squadre ci invidiano. Un patrimonio che non va assolutamente depauperato da un ambiente che non sa proteggere e incitare i figli della propria terra. È vero, in questo momento Lorenzo non vive un momento brillantissimo di forma e di ispirazione, ma i tifosi faranno bene ad aspettarlo e sostenerlo in questo momento buio per lui. Insigne che è costato zero euro, essendo cresciuto nel vivaio azzurro, che palesa sprazzi di grande calcio, che in Champions ha già dimostrato contro il Borussia di che pasta è fatto, rappresenta il presente e soprattutto il futuro del Napoli. Merita fiducia e sostegno soprattutto ora. Lui saprà ripagarla…

di Vincenzo Letizia



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