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IL PERSONAGGIO – AURELIO DE LAURENTIIS, TRA LE MANI IL DESTINO DEL NAPOLI

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il 23 Dic 2013, 3:32
Pubblicato in Copertina, IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA, IN EVIDENZA. RSS 2.0
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A Cagliari il Napoli approdava con l’ obiettivo di dare continuità al risultato dedelaurentiis ditolla precedente partita contro l’ Inter e di ribadire la supremazia sul piano del gioco cosa che – senza voler tirare in ballo la decisione di Valeri di annullare il gol dell’ eventuale vantaggio partenopeo e che ha indispettito persino il placido Dzemaili il quale a fine gara ha dichiarato che quel trattamento ad “altre” squadre ( ed il riferimento non è affatto casuale) non sarebbe stato riservato –  lungi dal verificarsi ha invece confermato la necessità di interventi precisi sul mercato, funzionali a un tipo di gioco che ha l’ esigenza di impiegare giocatori di qualità e di cui al momento Benitez in alcuni reparti sembra non disporre. E’ inutile dunque scagliarsi di volta in volta contro il “maldestro” di turno, si chiami egli Fernandez, Maggio, Britos o Armero, poichè le ragioni di atteggiamenti talvolta imbarazzanti in alcune zone del campo sono da ricercare altrove. Con tutto il rispetto per giocatori come il sopra citato Maggio o altri che hanno dato molto negli anni scorsi al Napoli e che ci si augura possano continuare, magari con regolarità diversa a farlo in futuro, ciò che occorre nel sistema di gioco di Benitez sono soprattutto difensori che abbiano un grande senso della posizione, dotati di sicurezza e padronanza nel giocare la palla, evitando di liberarsi della stessa attraverso lunghi lanci in avanti e di almeno un top player a centrocampo in grado anzitutto di dettare i tempi del gioco e di sopperire col suo spessore tecnico all’ inferiorità numerica che, considerando le teorie dell’ allenatore spagnolo che non vuol saperne di adattare il suo modulo all’ avversario, si crea talvolta nella zona nevralgica; anche le partite che ultimamente hanno fruttato al Napoli i 3 punti, hanno evidenziato dei chiari limiti nei suddetti reparti ed il gran numero di gol finora subiti dagli azzurri ne sono la riprova. A questo punto della stagione e con l’ imminente apertura del mercato di gennaio ci si aspetta quindi che il Presidente Aurelio De Laurentiis, prendendo atto della situazione attuale del suo Napoli s’ impegni e corra ai ripari da subito. E’ vero che la mancata qualificazione agli ottavi di finale della Champions League non ha garantito quegli introiti sui quali egli contava per poter effettuare degli investimenti importanti ma è altrettanto vero che senza  gli auspicati innesti si rischierebbe di far diventare fallimentare una stagione in cui nonostante tutto gli azzurri, specie in Europa League, potrebbero ancora dire la loro. Il Napoli odierno, una squadra cioè che esplicitamente ambisce a traguardi prestigiosi, necessita di grandi nomi. I vari Antonelli, Doria, Bonaventura etc servirebbero soltanto a rinforzare la folta schiera di gregari che affolla Castelvolturno e non ottimizzerebbero i reparti in difficoltà; E’ ovvio che se De Laurentiis decide di puntare su un tecnico come Rafa Benitez per veder concretizzato quel famoso progetto iniziato nel lontano 2004, deve fornirgli i mezzi per attuare al meglio la sua idea di gioco, altrimenti non può aspettarsi miracoli: il calcio non è il cinematografo in cui basta un effetto speciale per stravolgere le situazioni ma è uno sport di squadra in cui il ruolo di ogni pedina impiegata deve ritenersi fondamentale e funzionale al reparto di appartenenza ed è pertanto ovvio che laddove esistano delle lacune esse vanno colmate evitando i tappabuchi e puntando su giocatori autorevoli che forniscano la qualità e l’ esperienza necessaria in ogni zona del campo. Se c’è una cosa che non si potrà mai imputare a Benitez è l’ ambiguità … egli ha avanzato delle chiare e precise richieste riguardanti il mercato … Skrtel, Rami, Xabi Alonso, Mascherano, Agger, questi i suggerimenti forniti alla società per il sospirato salto di qualità. Qualcuno dirà che egli punta alto, ma i trofei si vincono così, con i campioni, altrimenti hai voglia di restare nel limbo. Il presidente partenopeo qualche giorno fa ha dichiarato che per il raggiungimento degli obiettivi prefissi bisogna pazientare e dare tempo a Benitez ma ci si chiede se questo tempo egli non lo prenda ogni volta per se stesso. L’ affermazione in questione ha oramai un sapore stantio e se la finalità di De Laurentiis è realmente quella di condurre  il Napoli ai vertici non solo italiani ma europei è giunto il momento di rimpiazzare le parole coi fatti poichè la filosofia del chi va piano va sano e va lontano assume l’ aspetto di un grossolano pretesto ed andando piano si perdono troppi treni, gli stessi che altri afferrano al volo e di cui dalla sponda azzurra si rimane inermi ad osservare il transito.

Tilde Schiavone 



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