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AZZURRI PER SEMPRE – LUCIANO CASTELLINI, IL ‘GIAGUARO’ CON I GUANTI

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il 13 Dic 2013, 9:28
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CASTELLINI LUCIANONapoli-Inter non solo sarà una partita speciale per Walter Mazzarri. C’è un altro cuore azzurro, attualmente nello staff tecnico dell’Inter che con la maglia del Napoli ha scritto una grosso capitolo di storia del club azzurro. Luciano Castellini (Milano, 12 dicembre 1945) è stato senza ombra di dubbio il più grande portiere che la squadra azzurra ha avuto nell’ultimo quarto di secolo. Chissà quante volte il portierone avrà rimpianto di non aver avuto qualche anno in meno quando arrivò nel 1984 Diego Armando Maradona, per avere la possibilità di ripetere l’esperienza straordinaria che visse nel 1976 con il Torino: quella cioè di diventare Campione d’Italia. I tifosi azzurri si sentivamo così sicuri con lui a difendere i pali, tanto che, un suo eventuale errore, avrebbe rappresentato un grosso…avvenimento. Anche negli incontri in cui il Napoli veniva schiacciato nella sua area, quasi sempre riusciva ad uscirne senza danni grazie ai suoi provvidenziali interventi. Castellini, arrivò nel 1978 scottato dall’esperienza della stagione precedente che, lo aveva visto perdere la titolarità nel Toro a vantaggio di Giuliano Terraneo (il portiere poeta), e di conseguenza, il posto da dodicesimo in Nazionale, proprio nell’anno dei Mondiali in Argentina. Però il suo riscatto personale fu immediato, tanto che vinse ben due volte il “Guerin d’Oro”, la speciale classifica del settimanale bolognese che premiava i migliori di ogni ruolo, sulla base dei voti dei quotidiani sportivi. Ed una volta quella di miglior giocatore in assoluto. Non ebbe grande fortuna con la maglia dell’Italia, perché si trovo davanti il “Monumento” Zoff, di cui diventò grande amico, tanto da sceglierlo come testimone di nozze. Ebbe comunque il tempo di incassare un gol nell’unica presenza (Italia-Belgio del 1977) giocando però solo nella ripresa. La sua carriera è stata lunghissima: iniziò nel Monza in serie B, poi otto anni con il Torino, ed infine sette anni con gli Azzurri, collezionando 202 presenze e 170 gol incassati, concludendo nel 1985 a 40 anni. Oltre al soprannome di ‘giaguaro’, anche il grande Gianni Brera l’incluse nella sua personalissima galleria di appellativi battezzandolo “Fanfulla”, forse in omaggio alle sue origini milanesi.
Smessi i guanti, Castellini, nel 1989 è assunto nell’Inter come preparatore dei portieri. Sostituito per due partite l’allenatore dell’Inter, Roy Hodgson, nel 1996-1997 raggiungendo, con due vittorie in due partite, il terzo posto in campionato con 52 punti[, Nel 1998-1999 sostituisce Mircea Lucescu per quattro partite: il risultato sarà di 1 vittoria, 1 pareggio e 2 sconfitte, dopo l’ultima delle quali (1 a 3 in casa dall’Udinese), decide di lasciare la panchina nerazzurra, che sarà poi affidata all’inglese Roy Hodgson. Collabora con lo staff dell’Under-21 italiana e con quello giovanile dell’Inter come preparatore dei portieri e ancora con l’Inter come scout scoprendo tra gli altri i talenti Julio Cesar e Vid Belec. Non male…



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