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IL DOMANDONE – PERCHÉ IL NAPOLI MANCA DI PERSONALITÀ ED EFFICACIA PROPRIO NELLE GARE PIÙ IMPORTANTI IN TRASFERTA? L’ANALISI DEI GIORNALISTI…

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il 19 Nov 2013, 12:11
Pubblicato in Copertina, DOMANDONE, IN EVIDENZA. RSS 2.0
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Insigne_JUVE VS NAPOLI - PHOTO ©FELICE DE MARTINO

Perché il Napoli ha mancato di personalità ed efficacia proprio nelle gare più importanti in trasferta come è accaduto contro Arsenal, Roma e Juventus? Cosa manca? Cosa deve correggere Benitez? 

Vincenzo LETIZIA (PianetAzzurro) – Benitez in pochi mesi ha attuato una vera e propria rivoluzione copernicana al gioco del Napoli. Pressing alto, gioco costantemente all’attacco, difesa a quattro, tre rifinitori dietro Higuain sono solo poche delle novità rispetto al recente passato. Un gioco più moderno di quello che attuava Mazzarri, forse più Europeo. Allora sono tutte rose e fiori? Non proprio. In alcune delle partite topiche di quest’anno, il Napoli è venuto desolatamente meno nell’approccio alla gara. L’undici azzurro è parso, in particolare contro la Juve, arrendevole, poco cattivo e per nulla ‘aggressivo’, prestando il fianco ai feroci attacchi bianconeri. Don Rafè dovrà dunque lavorare innanzitutto sull’aspetto mentale della squadra che spesso ha mostrato di essere troppo timida all’avvio dei match. Andrà ponderato anche l’aspetto tattico. Ad esempio, soli due centrocampisti, soprattutto nelle trasferte più impegnative, sono sembrati e sembrano francamente pochi. In vista dell’infernale gara di Dortmund questa valutazione andrà fatta. A gennaio inoltre andrà irrorata la rosa con innesti di sostanza, soprattutto caratteriale. Un bel difensore centrale veloce e tempista, e un cagnaccio a metà campo capace di mordere le caviglie agli avversari, ma anche di saper far girare palla con qualità sembrano francamente il minimo che il Napoli possa acquisire in sede di campagna di rafforzamento. Sempre che Zuniga si riprenda a breve. Altrimenti si renderebbe necessario anche un terzino sinistro… 

Rino CESARANO (Corriere dello Sport) Perchè oltre ad essere privo di un vero leader nella zona nevralgica del campo, a quelle sfide è arrivato in un momento-no per l’assenza di pedine-chiave e per il calo atletico di più di un elemento.

Manca un difensore dal passo rapido, abile nei recuperi, e di un altro centrocampista che abbini qualità a quantità.

Addestrare la squadra a cambiare modulo in corsa.

Peppe IANNICELLI (Canale 21) – Ci sono problemi di organico in particolare per quanto riguarda gli esterni, per un’organizzazione tattica che lascia agli avversari la supremazia costante del centrocampo d anche qualche lacuna di  personalità per uomini come Hamsik che nelle gare chiave tende a scomparire dalla scena.

Dario SARNATARO (Radio Marte) – Credo che al Napoli manchi la personalità e quel piccolo step di mentalità per diventare squadra di altissimo livello… negli anni passati il leader del Napoli era Mazzarri, con i suoi show in panchina ma anche con il suo carattere di ferro… Benitez ha un altro stile, ha carisma e autorevolezza ma in ogni caso è in campo che bisogna avere personalità spiccata, sfrontatezza, quella mostrata da Reina tra i pali e da Insigne in campo… in quanto a correzioni tattiche, la domanda da porci è se è il caso che Benitez sia così integralista nel modulo, cambiando mai il volto delle sue squadre… sappiamo che lo fa per dare alla propria squadra una precisa identità ed una solida autorevolezza ma forse in Italia, il regno della tattica, bisogna sapersi opporre alle strategie degli avversari e in questo Benitez è assolutamente competente.

Paolo AGHEMO (SKY) – Il Napoli di benitez é una squadra con ottime individualità (Higuain Callejon su tutti) ma é in costruzione. Lo é dal punto di vista tattico e del l’atteggiamento. Benitez vuole una squadra offensiva e che imponga il gioco. C’è un cambio di mentalità che esige tempo per essere assorbito. Il Napoli é sulla buona strada ma non ha ancora una identità precisa solida e sicura, ci vuole pazienza. In difesa credo abbia bisogno di altri innesti per alzare la qualità complessiva. Poi ha la sfortuna in Italia di vedersela con la Juve, una super squadra che va a mille all’ora, gioca insieme da due anni e mezzo e ha una rosa con molti top player. Da Pirlo a Tevez, da Vidal a Pogba, per finire a Marchisio. Il centrocampo dei bianconeri é impressionante. Ma soprattutto la mentalità, la sicurezza, l’autostima e i meccanismi di gioco andati a memoria. Questo é frutto del lavoro di Conte e degli innesti di qualità fatti ogni anno.

Marco LOBASSO (Leggo) – Le tre sconfitte con Arsenal, Roma e Juventus ci hanno fatto scoprire, un po a sorpresa che il reparto di centrocampo, Hamsik, Inler, Behrami (Dzemaili) ha meno personalità, intensità e velocità di quanto lo stesso Benitez si aspettasse. La speranza è che sia un problema che si manifesta solo fuori casa e con le big. Ne sembrerebbe convinto lo stesso Benitez, come si legge nelle sue ultime dichirazioni. Speriamo bene, guardando avanti con sensato ottimismo.

Ennio FO (Tele A) – Questo Napoli è la squadra meno italiana delle tre al comando della classifica (solo Insegne e Maggio) e per gli stranieri giocatre in Italia alla lunga non è facile perché nel nostro campionato devi stare SEMPRE CONCENTRATO cosa che non è nel loro DNA.

Cosa deve correggere BENITEZ ? sotto l’aspetto caratteriale tanto ancora, tatticamente poi deve anche lui convincersi che HAMSIK centrocampista è un ibrido perché per intenderci non è GATTUSO ne PIRLO ma una mezza punta, e come tale, personalmente vedo che HIGUAIN con i suoi movimenti, gli toglie spazio.

Sino a quando la rosa sarà questa sarebbe molto meglio giocare con un 4-4-2 o 3-5-2 ed avere un centrocampista in più.

Ferruccio FIORITO (Radio CRC) – Nel mondo del calcio si è abituati a cambiar opinione troppo velocemente. Bastano due sconfitte, o tre, come nel caso del Napoli, per rimettere tutto in discussione e dimenticare quanto di buono è stato fatto fino a quel momento. Rispondo al quesito con un interrogativo: se si incontrano le due squadre più forti al mondo, ci sarà necessariamente una di queste che uscirà vincitrice, ovvero che giocherà meglio rispetto all’altra anche pareggiando, ma non per questo quella che ha perso sarà considerata per forza la più debole. Con ciò cosa voglio affermare: il Napoli ha semplicemente affrontato squadre di grandissimo livello e contro queste se sbagli una virgola, rischi di affondare. Non ne farei un dramma, piuttosto proverei a completare la rosa della squadra, ancora non sufficientemente omogenea in ogni reparto.

Nello ODIERNA (Capri Event) – Non ci sono giocatori con le palle…servono calciatori di qualità e carattere… Correggere? Tutto.

Roberto ESSE (Radio Club 91) – Con la partenza di Cavani dopo e Lavezzi prima il Napoli non ha più calciatori in grado di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. Quando va in campo contro squadre rodate, che hanno talenti individuali e che hanno studiato nei minimi dettagli il gioco degli azzurri ecco che arrivano le difficoltà. Chiaro che serve un leader di questo gruppo, ruolo che né Hamsik e né Higuain sembrano avere. Inoltre la difesa resta da sempre il punto debole dell’era De Laurentiis.

Alfonso BENEVENTO (Radio CRC) – Il Napoli a causa di episodi, torti, mancanza di esperienza e di cattiveria agonistica ha mancato nei 3 appuntamenti succitati. Sul campo manca un mediano di esperienza che detti tempi e ritmo all’azione ed un esterno che sappia fare entrambi le fasi; nello spogliatoio probabilmente manca un leader, un giocatore attaccato alla maglia e con navigata esperienza nel club che sproni la squadra nelle partite cult. Benitez deve continuare così e si toglierà parecchie soddisfazioni,basta trasferire alla squadra tutta la sua fame.

Geppino CUOMO (Il Dispari) – Credo che si sbagli a mettere insieme le tre partite perse nello stesso calderone. Con l’Arsenal il Napoli ha perso perchè è mancato in tutto, non ha dimostrato spessore caratteriale e non ha saputo rifarsi nel corsod ella stessa gara, ovvero ha subito e basta. Con la Roma il discorso è completamente diverso, una gara che poteva vincere sia per occasioni e sia per gioco. Purtroppo a Roma ha pagato soprattutto gli svarioni di un solo uomo, ( e dispaice per cananvaro) ma non si può dire che da quella gara si esca ridimensionati. Con la Juve, c’è sommatoria di negatività e soprattutto meriti degli avversari. subire gol dopo solo un minuto sicuramente è meglio che subirlo al novantesimo, ingiustamente poi è ancora peggio, ma si conosce la velocità e la veemenza juventina nei primissimi minuti e a quella, non ci pone rimedio nemmeno il Real. poi in effeti qualche segno di ripresa lo abbiamo visto, forse troppo lezioso, ma c’è stato. quindi non si può dire che sia stato come con l’Arsenal.

Cosa manca? l’assuefazione al ruolo, ovvero essere grandi lo si diventa piano piano, non è un elemento che si compra al mercato.

Cosa deve correggere benitez? credo niente, deve solo lavorare come sta facendo, abituare anche noi al suo modo di lavorare che è ben diverso da quello di mazzarri e da qualsiasi altro modo di lavorare degli allenatori italiani. all’improvviso ci scopriremo grandi e non ce ne saremo accorti. chissà che non avvenga già quest’anno.



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