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AMARCORD: ROMA-NAPOLI, LA SFIDA DELLE SFIDE

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il 18 Ott 2013, 11:16
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Falcao-Dirceu-CerezoDe Laurentiis così l’ha chiamata e ne ha ben donde: un miliardo di telespettatori in tutto il mondo, il consueto contorno di VIP in uno stadio che si preannuncia esaurito. Tutto questo è Roma-Napoli che si giocherà venerdì sera.  

A Roma si respira un’atmosfera molto particolare, il nome Garcia non evoca più il maldestro sergente umiliato da Zorro o l’agente informatico di Criminal Minds.

Rudi Garcia, francese, cinquant’anni il prossimo febbraio, è il condottiero di un gruppo che sta impressionando l’Italia intera, che tutti darebbero favorito per lo scudetto se fosse partito con quest’intento. La società si è scrollata di dosso le macerie del derby-finale di Coppa Italia e, impermeabile ai mugugni della piazza, ha ingaggiato questo tecnico arrivato come un illustre sconosciuto. Da come si sono messe le cose è chiaro che la sconfitta ha giovato alla Roma più di quanto non abbia fatto la vittoria alla Lazio.

Roma-Napoli, che l’anno scorso chiuse il campionato, finì 2-1 per i giallorossi con tutte le reti nella ripresa: Marquino, Destro e Cavani che così salutò Napoli ed il Napoli.

Il Matador mise a segno la doppietta con cui gli azzurri sbancarono l’Olimpico il 13 febbraio 2011; lo 0-1 su rigore ed il raddoppio da distanza ravvicinata su cross di Cannavaro dopo che Lavezzi si era divorato il raddoppio a tu per tu con Julio Sergio.

Altra vittoria partenopea il 26 ottobre 1987, successo che diede agli azzurri di Maradona le credenziali per lo scudetto ma che vide anche la rottura dello storico gemellaggio tra le due tifoserie. Nel Napoli esordì Romano, in attacco un Maradona in più. E proprio Diego al 2° minuto sfruttò alla perfezione un passaggio di Giordano e mise la palla in rete. Successo che mancava da dieci anni: maggio 1976, il Napoli targato Vinicio passò all’Olimpico con un rotondo 3-0 (Sperotto e doppietta di Savoldi), chiuse 5° in classifica staccato di soli nove punti dal Toro campione giocando a zona ed esprimendo un calcio a volte spettacolare. Nella stagione 1987-88, sempre a ottobre, il Napoli rimasto in nove raggiunge stoicamente il pareggio con Francini (1-1).

Nell’88-89, il 31 dicembre, Voeller rovina all’87° il Capodanno ai napoletani (1-0) e, 1989-90, 1-1 al Flaminio con le squadre a segno su rigore (Comi e Maradona) dopo una vera e propria caccia all’uomo da ambo le parti. Finì 1-1 anche nel 1990-91, gol di Rizzardi e nel 1991-92 con pareggio di Zola.

Di nuovo vittoria il 12 settembre 1993;  Napoli due volte in vantaggio (Buso e Di Canio) e due volte raggiunto prima del definitivo 3-2 di Ferrara.

Quando si dice il caso: ottobre ’87 vittoria e scudetto, ottobre ’97 sconfitta e retrocessione. Fu un mortificante 6-2: Candela al 13°, Gautieri al 34°, Balbo al 51°, Di Francesco al 53°, Balbo al 60° e 89°. Sul 5-0 Bellucci e Altomare su rigore resero meno umiliante la disfatta. Batosta che determinò l’esonero di Bortolo Mutti per Mazzone ma le cose non migliorarono. Un altro ottobre, un’altra sconfitta ed un altro esonero: 2009, al vantaggio di Lavezzi rispose Totti con una doppietta e De Laurentiis diede il benservito a Donadoni.

Poi il rocambolesco 4-4 della stagione 2007-08. Lavezzi con un diagonale sotto la traversa insacca a due minuti dall’inizio, poi Totti su rigore e Perrotta portarono la Roma in vantaggio all’intervallo. Primo della ripresa, destro al volo di Hamsik e di nuovo parità. Volemose bene? Manco per idea. Al 7° un tiro da fuori di De Rossi riportò avanti, con la complicità di Iezzo, i giallorossi fino al 19° quando Gargano dalla trequarti mandò la palla sul “sette”. Al 35° una punizione di Pizarro sembrò dare il definitivo vantaggio alla Roma ma quattro minuti dopo Zalayeta schiacciò di testa una punizione di Hamsik per il definitivo 4-4.

Il 28 aprile, 2012 ancora pari e patta: 2-2. Occasioni da ambo le parti, padroni di casa avanti con Marquinho e raggiunti al 48° da un preciso tiro dalla distanza di Zuniga. Cavani al 67° con un tiro a rientrare dal limite dell’area portò in vantaggio gli azzurri prima del definitivo pari di Simplicio all’87° che esultò abbracciando moglie e figlio in tribuna. Qui il Napoli perse l’ultimo treno per la Champion’s League mentre la Roma fu contestata da una Curva Sud inferocita.

Antonio Gagliardi



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