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CHAMPION’S LEAGUE, NAPOLI-BORUSSIA DORTMUND: CHE LA FESTA ABBIA INIZIO!

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il 15 Set 2013, 20:09
Pubblicato in AMARCORD, Copertina, IN EVIDENZA. RSS 2.0
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juergen-klopp1Il Napoli, raggiunto il traguardo della Champion’s League, è ai nastri di partenza di questa 59° edizione della massima competizione europea. Evitato l’imbarazzo che avrebbe senz’altro provocato la sfida contro il PSG dei due (ex) tenori Cavani e Lavezzi, ci si è imbattuti in Borussia Dortmund, Arsenal e Olimpique Marsiglia.

Non è andata malissimo, il girone non è quello proibitivo di due anni fa, ma poteva andare meglio; mercoledì 18 settembre al San Paolo la sfida contro il Borussia vicecampione d’Europa e fresco vincitore della Coppa di Germania.

Azzurri e gialloneri non si sono mai incrociati prima d’ora, equilibrato il bilancio azzurro nelle sfide europee contro squadre tedesche. In Champion’s due anni fa pari (1-1) e sconfitta (3-2) contro il Bayern Monaco, nell’88-89, stagione del trionfo in Coppa UEFA, il Napoli maradoniano di sbarazzò di Lokomotiv Lipsia, Bayern Monaco fino ad alzare la coppa al Neckarstadion (oggi Mercedes-Benz Arena) bunker dello Stoccarda (2-1, 3-3).

Ci sono state anche le scoppole. Tre eliminazioni dalla Coppa UEFA con il Napoli sconfitto sia all’andata che al ritorno: nel 1982-83 gli azzurri furono eliminati dal Kaiserslautern (1-2, 0-2), nel 1989-90 dal Werder Brema (2-3, 5-1) e nel 1994-95 dall’Eintracht Francoforte (1-0, 0-1).

Guardando da vicino il Dortmund possiamo dire che è uno dei club più blasonati della Bundesliga: gioca nell’impianto più capiente (Westfalenstadion, quasi 83.000 posti), ha conquistato otto scudetti, tre Coppe di Germania, quattro Supercoppe di Germania, una Coppa Coppe, una Champion’s League ed una Intercontinentale. Non ha rivoluzionato la rosa rispetto alla scorsa stagione, è partito non senza polemiche il centrocampista offensivo Gotze, al suo posto è arrivato l’attaccante armeno Mkhitaryan, che non lo sta facendo affatto rimpiangere, senza dimenticare l’importanza del polacco Lewandowski.

In panchina Jurgen Klopp, e qui occorre fermarsi un attimo. Nato a Stoccarda nel 1967, ex giocatore nel ruolo di difensore è uno dei personaggi emergenti del calcio tedesco. Sotto la sua guida, il Dortmund dal 2008 ha conquistato due scudetti, una Coppa e due Supercoppe di Germania più l’ultima finale Champion’s persa contro il Bayern. Non è un mistero che molti tifosi italiani lo vorrebbero sulla panchina della loro squadra e lo stesso De Laurentiis ci aveva fatto un pensiero. A prima vista può apparire borioso e poco incline alle pubbliche relazioni ma non è così; un nostro conoscente suo connazionale ci ha riferito che è tutto l’opposto, ossia simpatico, sveglio, furbetto ma dalla vita privata irreprensibile.

Ha detto che non vede l’ora di venire a Napoli, di scendere in un San Paolo pieno che evidentemente trasmette qualcosa di positivo anche a chi ne è avversario.

Dando un’occhiata alle altre rivali, l’Arsenal non ha certo bisogno di presentazioni; presenza costante nell’Europa che conta, sembra attraversare un momento delicato (Wenger da undici anni alla guida tecnica è sulla graticola) ma gli arrivi del tedesco Ozil e del portiere italiano Viviano lasciano intendere che non staranno certo a guardare, senza contare che i Gunners hanno sempre passato la fase a gironi. L’Olimpique Marsiglia, per tutti l’OM, potrebbe essere la cenerentola del gruppo; lontani i fasti dell’era Tapie, l’OM è il primo e finora unico club francese a vincere la Coppa dei Campioni, potrebbe risentire della tragica uccisione di Adrien Anigo, figlio del d. s. della società.

In ogni caso fidarsi è bene non fidarsi è meglio.

Antonio Gagliardi



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