AMARCORD: CHIEVO-NAPOLI, UN’ALTRA VENDETTA
il 28 Ago 2013, 20:52
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Seconda di campionato ed il calendario da al Napoli un’altra possibilità di vendicare una sconfitta della passata stagione: Chievo-Napoli 2-0.
Azzurri non pervenuti al Bentegodi lo scorso 10 marzo, successo dei veneti confezionato nel primo tempo e mai messo in discussione. Dramè al 12° beffava De Sanctis con un preciso tiro dalla distanza ed il neoportiere della Roma diede conferma di essere in giornata no quando mezz’ora dopo, al 42°, lasciò passare il non irresistibile tocco di Therau che esultò quasi incredulo. Partita capitata nel peggior momento dei tre anni di Cavani in maglia azzurra; le voci di un addio sempre più insistenti ed alcune vicissitudini familiari non gli conferirono certo serenità. Ed il digiuno dal gol proseguì con il penalty sparato addosso al portiere Puggioni, senza contare il quasi 3-0 fallito da Paloschi in contropiede.
Sfida sempre delicata anche perché non è stato certo solo nella passata stagione che il Chievo Verona sgambettato agli azzurri.
La compagine gialloblù rappresenta un quartiere di Verona eppure è stabilmente nella massima serie dal 2001, tranne un anno di B nella stagione 2007-08.
Chievo-Napoli si è disputata cinque volte in Serie A e due volte in B per un bilancio che sorride ai padroni di casa nella massima serie, sorride al Napoli nel torneo cadetto.
Cominciando da questo, il Napoli si impose 2-0 nel novembre ’98 con le reti di Turrini e Scapolo e bissando il successo l’anno dopo, 2-1 (Stellone, Lucenti, Franceschini).
In Serie A il primo incontro si giocò il 18 gennaio 2009 e vide la vittoria dei gialloblù per 2-1 (doppietta di Marcolini e rete di Lavezzi). Nel maggio 2010 stesso risultato per una vittoria partenopea di matrice tutta argentina: Denis ed il Pocho, rete dei locali di Granoche. Nel febbraio 2011 secca imposizione del Chievo per 2-0 grazie a Moscardelli e Sardo. Ancora Moscardelli autore della rete che permise al Chievo di stendere gli azzurri il 21 settembre 2011. Fu una vera doccia fredda perché interruppe, alla quarta giornata, un filotto di tre successi (6-1 al Genoa, 3-1 a Cesena, 3-1 al San Paolo contro il Milan, tripletta di Cavani).
Antonio Gagliardi