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Milan, incubo e risveglio: ma il City si impone 5-3

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il 31 Lug 2013, 20:24
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Nel torneo in Baviera, inizio tremendo dei rossoneri, che vanno sotto di 5 reti in mezz’ora. Poi El Shaarawy (doppietta) e Petagna, accorciano in maniera consistente già nel primo tempo. Il tecnico non drammatizza: “Nessun allarmismo, l’importante è essere pronti per la Champions”

MONACO DI BAVIERA – Trentacinque minuti da incubo, poi il risveglio che comunque non evita una pesante sconfitta. All’Allianz Arena di Monaco di Baviera, un Milan rimaneggiatissimo cede per 5-3 al Manchester City nella gara inaugurale dell’Audi Cup. Senza molti titolari, tra cui Balotelli, Robinho e Montolivo, i rossoneri vanno subito sotto: facile per David Silva, al 3′, il tocco sottoporta su assist di Jovetic (buona la prova del montenegrino, all’esordio dopo l’addio alla Fiorentina). Il City domina ed al 12′ sfiora di nuovo il raddoppio con Dzeko: decisiva (ma rischiosissima) la deviazione di Vergara. Al 19′ il 2-0 arriva: Richards sfugge sulla destra a Constant, Amelia fa quel che può sulla prima conclusione del difensore inglese, che poi ribatte con un comodo tap-in. Netta la superiorità dei Citizens, il Milan è incapace di reagire e, anzi, al 22′, subisce il terzo gol. Con l’altro esterno, Kolarov: l’esterno serbo (piace alla Juve), servito da Jovetic, infila Amelia con un perfetto diagonale. Il Milan non punge e dietro balla paurosamente, con la coppia Zaccardo-Vergara perforata ancora una volta al 33′: ci pensa Dzeko a calare il poker con un facile tocco sull’assist di Jesus Navas. Ancora in ritardo Constant. L’incubo del Milan non finisce perchè Dzeko (36′) realizza la doppietta personale, anche se un minuto dopo El Shaarawy dà un cenno di presenza battendo Hart con una bella conclusione in diagonale.

Ancora il Faraone permette al Milan di rialzare la testa: in un’azione avviata da Muntari, Kolarov stende

Petagna in area, l’arbitro lascia il vantaggio perchè El Shaarawy può superare Hart in dribbling e accorciare ancora le distanze sul 5-2 che diventa 5-3 quando sul lancio di Constant, Petagna scatta forse oltre Lescott, quindi è freddo a battere Hart sotto le gambe. Lo stesso Petagna ed El Shaarawy al 44′ sprecano l’incredibile. All’intervallo, otto gol. E’ un altro Milan, è anche un altro City: Niang, appena subentrato a Petagna, sfonda sulla destra e crossa forte per El Shaarawy, decisivo in anticipo Lescott. Altra occasione per il Milan con Boateng (destro largo), sul fronte opposto Nasri approfitta di un’indecisione di Gabriel ma allarga troppo la conclusione da situazione quasi impossibile. Spreca El Shaarawy all’11, Antonini per Muntari, assist per il Faraone che anzichè tirare perde tempo e viene rimontato nel cuore dell’area.

La difesa del City è inguardabile, in contropiede Boateng ha una prateria, gli nega il gol Hart con il ginocchio in uscita disperata. Girandola di cambi, il Milan è ancora pericoloso e su Poli, servito da Nocerino (66′), serve un altro grande intervento di Hart. A 10′ dal termine Negredo, altro volto nuovo dei Citizens, scheggia la traversa con un gran destro. Il risultato non cambia più, il Manchester City vince 5-3 e si qualifica per la finale del torneo.

ALLEGRI: “NIENTE ALLARMISMI” –
“Abbiamo fatto male la prima mezz’ora – analizza Allegri – . Per un po’ di timore, non dico paura ma comunque non abbiamo fatto un contrasto, abbiamo fatto giocare molto loro. In tanti giocavano per la prima volta in questo stadio, contro una squadra tra le più forti d’Europa, noi con i Nazionali fuori potevamo avere delle difficoltà. Poi abbiamo avuto una bella reazione. Certo, bisognava fare meglio, ma ci siamo rimessi in piedi e nel finale del primo tempo abbiamo sprecato un paio di volte il 5-4. Alla fine è un buon test, ci sono giocatori che hanno fatto bene. De Jong e Muntari hanno fatto passi avanti nella condizione, Stephan ha fatto gol, Petagna pure. Ci vuole pazienza, non si può pensare con i titolari tutti fuori di dominare la partita. Si poteva fare meglio, ma i ragazzi non si sono demoralizzati e hanno fatto una buona partita”. Allegri sottolinea come Vergara, schierato in coppia con Zaccardo in difesa “si allena con noi da 4 giorni, non conosce il calcio italiano e ha bisogno di lavorare. Lo stesso vale per Traorè, mentre El Shaarawy ha pochi allenamenti nelle gambe. Non bisogna allarmarsi oggi come non dovevamo entusiasmarci la volta scorsa dopo la vittoria con il Valencia. Dobbiamo essere pronti per la prima di Champions”.

Fonte: Repubblica



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