IL PUNTO SULLA A DI ALFONSO BENEVENTO
il 17 Gen 2012, 12:30
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La Serie Avive il diciottesimo turno con un menu a dir poco dilazionato dal Sabato al’inedito Lunedì. Tanti , troppi errori delle difese e portieri costretti agli straordinari. Molti incontri decisi dai colpi dei giocatori talentuosi che quest’anno non mancano nelle rose delle medio – piccole che fanno così soffrire le grandi. Arbitri come al solito protagonisti di questa giornata con sviste ed scelte a dir poco discutibili. La classifica si accorcia, in testa c’è chi rallenta e dietro c’è subito chi ne approfitta per ridurre il gap. L’Inter torna in corsa per lo scudetto, così comela Lazioper la zona Champions. In coda invece il Cesena prende una boccata d’ossigeno, mentre il Lecce si risveglia dal coma. Il Siena viene risucchiato nella zona hot mentre il Novara è drammaticamente ultimo.
Il Massimino di Catania diventa una piscina all’aperto, dalle prime battute la partita appare godibile. Due gol e tante occasioni da rete il resoconto del primo tempo, ma quando la temperatura scende è noto che si corre di più e si moltiplica l’impegno. Col passare dei minuti il campo impraticabile e le avverse condizioni climatiche fanno prendere a Tagliavento la decisione più saggia. Il match è sospeso e ricomincerà dal 19’44’’ del secondo tempo. Il Catania è apparso più in palla, e ai punti avrebbe meritato di vincere, d’altronde gli isolani hanno più feeling con l’acqua.
La partita aperitivo della Domenica diventa uno Spritz perla Lazio, ed un’amara acqua tonica per l’Atalanta. Pronti, via ela Laziopassa in vantaggio. Gli orobici provano a reagire ma non pungono come di consueto. I biancocelesti approfittando della superiorità numerica le tentano tutte per chiudere il match, ma le prodezze di Consigli tengono a galla i bergamaschi fino alla stoccata decisiva di Klose. Una domenica storta per Colantuono & Company al cospetto di una Lazio che vince e spicca il volo proprio come la sua mascotte Olimpia.
Il risultato che suscita maggior scalpore è quello che arriva dallo Juventus Stadium dove i bianconeri vengono stoppati da un Cagliari pimpante. Dove finiscono i meriti dei sardi e dove iniziano i demeriti dei piemontesi è domanda da un milione di dollari, di fattola Juve spreca tanto di fronte ad un Cagliari gagliardo. Il gol della Juve è da manuale del calcio come direbbe Altafini, o da manuale della Play Station per essere a passo coi tempi. Col passare dei minutila Juvesi sgonfia ed il Cagliari emerge, spinto da un Cossu in stato di grazia. Il Cagliari trova il meritato pareggio e poi soffre il giusto per portare a casa un prezioso punto.La Juvespreca soprattutto con Krasic che riesce nell’impresa di mandare su tutte le furie Agnelli, Marotta, Nedved e tutti i tifosi zebrati. Due tocchi di mano in area bianconera vengono interpretati dall’arbitro come involontari, ma la pallavolo è comunque un altro sport.La Juvenonostante tutto è campione d’inverno e si gode il diciottesimo risultato utile consecutivo: da record.
Altra sorpresa di giornata è la sconfitta dell’Udinese in quel Marassi di fronte ad opera Genoa ringalluzzito da Marino. Dopo il vantaggio i friulani si addormentano, salvo poi svegliarsi nel finale quando era troppo tardi. Protagonisti indiscussi i due portieri, autori di interventi di alta scuola da mostrare alle nuove leve. Gila stecca la prima davanti al suo nuovo pubblico, appare fisicamente lontano da un decente stato di forma ma in compenso il Genoa ritrova lo spirito combattivo dei tempi migliori. Lode a Guidolin il quale ammette che il rigore concesso per fallo di M. Rossi su Di Natale non c’era: il calcio italiano mai come adesso ha bisogno di onestà.
Chi continua a steccare è il Palermo, perde a Verona contro un Chievo che ottiene il massimo risultato col minimo sforzo. Bortolo Mutti pur essendo un allenatore navigato non è in grado di fare miracoli e questo Zamparini lo deve aver chiaro in mente. La difesa rosanero è imbarazzante, il centrocampo non è in condizione di effettuare le due fasi e l’attacco, salvo il sempre generoso Miccoli, soffre di sterilità permanente. Due soli punti nelle ultime sei partite fanno rabbrividire. Il Chievo svolge bene il compitino, squadra ordinata e proficua.
Sulle ali del folletto Giovinco i ducali vincono, convincono e bagnano con tre punti il debutto in panchina del neo-allenatore Donadoni.Tutte le azioni del Parma passano dai piedi e dalla testa di Giovinco, che illumina con giocate da talento puro. Se avesse una struttura fisica più robusta sarebbe un campione assoluto. Il Siena fa un passo indietro rispetto all’ultima uscita, resta sempre una squadra difficile da affrontare ma è a soli tre punti dalla zona retrocessione.
Lo spareggio salvezza tra Cesena e Novara, non ha storia. Fin dalle prime battute appare chiaro che gli uomini di Arrigoni sono più in palla. Il primo tempo emette una sentenza definitiva, e procura una forte emicrania a Tesser e a tutti i sostenitori piemontesi. Mutu, Eder, Candreva e Parolo fanno quel che vogliono, il Novara ci capisce poco o niente. L’unico novarese disposto a crederci è il portieri Ujkani che para addirittura un rigore ed esibisce tutto il repertorio per limitare i danni. Tesser non è il solo colpevole, ma come da copione rischia di pagare per tutti.
La Fiorentinaesce subissata dai fischi e coperta da ingiurie e sputi dopo aver perso contro un Lecce cosmico per grinta e carattere. La viola deve trovare un attaccante da affiancare a Jovetic con la massima urgenza. Jo-Jo ha servito un paio di palle al bacio ma il giovane Ljajic è riuscito nell’arduo compito di incartarsi anziché depositare in rete. Jo-Jo è uno dei più forti al Mondo ed è inumano vederlo predicare nel deserto. Il Lecce ringrazia Natali, che atterra ingenuamente Mulier e conquista il terzo successo esterno stagionale. I salentini smuovono così la classifica e si risollevano nell’umore ma la scalata salvezza assume sempre i connotati di un’impresa titanica.
La Domenicasera offre una cena d’elitè col Derby della Madonnina come sfondo. Il Milan si impegna e riesce a far vincere l’Inter, che aveva perso gli ultimi tre derby di fila. I rossoneri sono la brutta copia di loro stessi, senza inventiva e molto prevedibili. Senza Cassano, con Seedorf in panchina nessuno accende la luce e se aggiungiamo anche alcune pericolose sbandate difensive il quadro è completo. L’Inter vince il derby, continua nella sua striscia positiva e si rilancia in chiave scudetto. Aspettando che il patron Moratti regali a Ranieri anche un pezzo da novanta ( Tevez ), i tifosi gongolano e sognano una rimonta epica.
L’insolito posticipo del Lunedì sera vede un insolito Napoli impattare contro un Bologna che avrebbe potuto espugnare il S. Paolo senza rubare nulla. I partenopei probabilmente pensano di essere a Castel Volturno per disputare un’amichevole, troppe disattenzioni e poco dinamismo. Il Bologna affonda, colpisce e si chiude a riccio. Si sente l’assenza di Lavezzi, si assiste ad una squadra incapace di pungere e che rischia di subire il colpo del ko. Un dubbio rigore evita la debacle ma resta il rammarico per non aver approfittato di un turno favorevole per un reinserimento in zona Champions.
Sul podio dei Flop di giornata troviamo:
3) Leandro Rinaudo, il nuovo difensore novarese si presenta causando un rigore e siglano un auto-gol. Coraggio, in compenso adesso non si può che migliorare.
2) Christian Maggio: perde Acquafresca in occasione del gol felsineo, non salta mai l’uomo, non sgroppa sulla fascia e sbaglia cross in quantità industriale. Lunedì nero per Speedy Gonzales.
1) Ignazio Abate : per il peso specifico dell’errore che decide il derby. Fuori posizione, tenta di rimediare alla diagonale sbagliata ma liscia ed apre la via che porta al gol nerazzurro.
Sul podio dei Top troviamo :
3) Sebastian Frey: il portierone francese salva in più di un’occasione la porta rossoblu. Para l’impossibile e nega ai friulani il gol del pareggio. Riflessi felini.
2) Andrea Cossu: sigla il gol col quale i sardi bloccanola Juventus, sfoggia colpi di alta classe ed è l’emblema della spumeggiante partita giocata dai rossoblu nello Juventus Stadium.
1) Diego Milito: Il principe del Bernal, è tornato in tutto il suo splendore. Ritrova la forma dei giorni migliori, sigla un gol d’autore e regala al biscione la vittoria nel derby della Madonnina.
di Alfonso Benevento (Radio Punto Zero)