AZZURRI PER SEMPRE – CIRO MURO: L’ALTRO FANTASISTA TRICOLORE
il 15 Nov 2011, 23:35
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Ciao a tutti, in punta di piedi e con immenso piacere sono lieto di annunciarvi che da oggi parte ufficialmente una particolare rubrica dove il sottoscritto vi racconterà aneddoti, doti e virtù di quei “piccoli grandi eroi” azzurri, calciatori che per un motivo o per l’altro son rimasti impressi nella memoria di tutti noi tifosi del Napoli, atleti da ricordare nonostante magari non siano stati dei fuoriclasse o dei grandi campioni.
Prima di iniziare però, voglio ringraziare sentitamente Pianetazzurro, che mi ha affidato questo compito di “ricordo” che svolgerò con estremo piacere fra una canzone e l’altra. La musica è il mio vero mestiere, ma in fondo parlare del Napoli è come scrivere o cantare una meravigliosa canzone d’amore.
Bene! fatte le dovute presentazioni, partiamo col primo protagonista di questa rubrica. Visto che il prossimo impegno del Napoli è l’atteso match conla Lazio, mi va di parlarvi di un talentuoso fantasista che qualche anno fa ha indossato, con alterne fortune, le maglie di entrambe le squadre, vi sto parlando di Ciro Muro.
Classe’64 e napoletano verace, Muro dopo aver fatto faville nelle giovanili azzurre arriva in prima squadra a 20 anni. Mister Marchesi decise di mandarlo in campo, al posto di Frappampina, in un Napoli-Roma terminato 2-1 per i giallorossi. Talentuoso ma acerbo, la società azzurra lo manda a “farsi le ossa” prima al Monopoli in serie C1 (e qui trascinerà letteralmente i pugliesi ad un passo da una storica promozione in cadetteria), e poi nella successiva annata al Pisa in serie A.
In Toscana, all’ombra della torre pendente, nonostante la giovane età ed un’agguerrita concorrenza, Muro diventa l’idolo della tifoseria grazie a buone prestazioni e soprattutto ad un gol decisivo su punizione in un derby conla Fiorentina.
A fine campionato il Napoli decide così di riportarlo a casa, e di inserirlo in una squadra ormai “grande” e pronta a lanciarsi verso lo scudetto.
Siamo nella stagione di grazia 1986/87: qualsiasi tifoso azzurro non può che avere un dolce fremito quando si parla di questa annata. E all’ombra di sua maestà Maradona c’era proprio lui, Ciro Muro, “l’altro fantasista”.
Quell’annata magica fu densa di soddisfazioni per tutti, ed anche il nostro eroe trovò il giusto riconoscimento. In Coppa Italia i tifosi più scettici si accorsero di lui in un Napoli-Vicenza giocato sul neutro di Benevento: numero 10 sulle spalle, sbloccò il risultato con un gol stupendo e con un ottima prestazione. Successivamente in quel torneo (dove giocò tutte le gare e quasi sempre da titolare) risultò decisivo per la vittoria con prestazioni sempre impeccabili e soprattutto 4 gol, fra cui quello all’Atalanta nella finale al San Paolo.
In campionato invece gli spazi furono ridottissimi (11 partite, solo 2 da titolare), ma riuscì ad essere ugualmente decisivo, ed è proprio legato ad una gara di campionato il mio ricordo personale. Era gennaio, il campionato era ripartito con una sconfitta del Napoli a Firenze e le avversarie si riavvicinarono. Al San Paolo sotto una pioggia battente arrivò l’Ascoli a fare barricate e il Napoli dopo quasi un’ora di gioco non riusciva a sbloccare il risultato. Poco prima del 60esimo Muro fece il suo ingresso in campo ed un minuto dopo Ferrario lanciò palla dalle retrovie, Bagni toccò a seguire per Muro che dribblò due difensori e mise in porta di destro il gol che sbloccò la partita. Quel Napoli-Ascoli finì 3-0 e il Napoli si laureò campione d’inverno e volò verso il tricolore. Un tricolore che in fondo, anche se con un solo gol, fu anche un po’ merito di Ciro Muro, “l’altro fantasista”.
Alberto Caccia