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IPPICA – Merano, vola Colombi

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il 31 Lug 2011, 20:14
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Claudio Colombi mattatore con quattro successi su quattro nelle prove in piano, Dar Said il più bravo all’esame-debutto in steeple nel Pollio, Y Me Rebelo ritrovato. E ancora, passando ai trainer, Favero tre su tre sugli ostacoli e triplo Botti con doppio centro fra i due anni. Ha tanti highlight questo pomeriggio di mezza estate di Maia, che dopo le piogge degli ultimi tempi all’apparire del sole è sbocciata in un verde smagliante che ha abbagliato una platea numerosa. Venuta ad applaudire un cast internazionale ritrovatosi a Merano per una recita che non ha deluso le aspettative.

 

Le prove in ostacoli facevano da damigelle al ritorno dei fantini del piano per la breve parentesi estiva loro dedicata. Ma Maia è pur sempre il tempio dei saltatori e la moneta più sonante – 24.000 euro – la distribuiva il Premio Pollio, nel quale in sei affrontavano per la prima volta il test dei massimi volumi. I tre di Favero agglomeravano voci della vigilia e pronostici, e la pista ha confermato. Anche se il fattore terreno ha sovvertito le gerarchie, ricordando una volta di più che il bello delle corse è anche nelle quantità di variabili che le rendono palpitanti e incerte. Dar Said, colori Casieri ossia quelli di Sharstar, ha sfruttato al meglio la chance di un sole a lui benigno che ha asciugato la pista e ha soffiato fumo negli occhi a Leuci Lamps, il compagno di training sulla carta dotato di maggior classe ma che sotto gli zoccoli ama pavimento soffice. A onor del vero, c’è anche da dire che mentre Leuci Lamps ha guardato con sospetto ogni salto, Dar Said ha digerito meglio la nuova specialità. E mettiamoci pure un Faltejsek ultimamente in stato di grazia, e il conto torna: «Dar Said ha avuto qualche tentennamento ai primi salti, poi s’è sciolto e grossi problemi non ce ne sono mai stati». La corsa ha vissuto una prima parte a ritmo da caccia. Nessuno si voleva assumere l’onere di tirare il gruppo. Da metà in avanti si è cominciato a pedalare, senza uno schema lineare e con tutti più o meno vicini. A metà della retta opposta, mentre sul muro finivano a terra Tacanas (che rimontato avrebbe poi finito il percorso) e Sargon il Grande, si staccavano Dar Said, Monsieur Kiss Kiss e Leuci Lamps. Quest’ultimo provava a forzare la mano ma senza trovare la sciabolata decisiva. Dar Said, tenace come sempre, rimaneva aggrappato e nel finale emergeva netto su Leuci e il Monsieur.

 

Agili gli altri due successi firmati dal training di Paolo Favero, in accoppiata in questo caso con Raffaele Romano. Il primo dell’atteso Y Me Reselo nella siepi per 4 anni e oltre, Premio Zivago. Il “ribelle” ha controllato la marcia dietro ai primi, disfacendosi in surplace di Fabuio dopo il salto conclusivo. Ancora più facile per Romis regolare l’opposizione nel Tubre, 3 anni maiden. Romano ha viaggiato in carrozza, Romis come un elegante locomotiva ha tirato il collo a tutti finendo come dopo una passeggiata di salute davanti a Malocchio Moody, positivo al debutto nella specialità.

 

Era anche il primo convegno della riunione per i fantini “pro” a Maia. Qualcuno si ricorderà a lungo di questo pomeriggio, e non solo per l’incantevole quadro della conca meranese in abito estivo: è Claudio Colombi, autore di un fantastico poker. Con Neretto ha fatto nero Tashiba beffandolo all’ultimo soffio: Premio Plaus. Poi in avanscoperta con Starry Martino, saluti e baci a tutti: Premio Cima Muta. Incassati gli handicap per 3 anni e oltre, è passato ai puledri. Su Giuly Forever gli è bastato assecondare una cavalla che ha domato senza patemi Aristocrata e soci. Infine in coppia con Duck Feet ha lanciato l’allungo decisivo con tempismo ed energia perfetti per raggiungere e piegare Web Cam. Repertorio completo: complimenti al jockey!

 

E complimenti, infine, anche a chi ha centrato la trio nella prima corsa, Premio Funes, l’unica per gentlemen e amazzoni: 1.660 euro, figli soprattutto del successo dell’inatteso Sartre interpretato da Elisa Fogar.

 

Prossima giornata di corse domenica 7 agosto: ancora mix ostacoli-piano, per i saltatori c’è il classico Corona Ferrea riservato ai 3 anni al debutto, mentre nell’Unag chi mira al Richard dovrà mettere il naso fuori di casa.

 



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