LAMELA, IL GIUDIZIO DEGLI ADDETTI AI LAVORI ARGENTINI…
.Molti consensi, qualche voce fuori dal coro, piccole perplessità. Erik Lamela piace a tutti: agli operatori di mercato come agli ex calciatori, tutti pronti a scommettere sul talento del 19enne trequartista mancino. «A me piace moltissimo e lo seguo da un anno – afferma Fabio Bilardo, agente tra gli altri di Josè Sosa –, ha fisico, tecnica e margini di miglioramento. Il Napoli acquisterebbe un campione per il futuro, ma ho alcune perplessità». Il riferimento è alla poca esperienza: «Ha caratteristiche simili a quelle del mio assistito Sosa, non so se nel modulo di Mazzarri troverebbe tanto spazio. Se fossi nel Napoli lo acquisterei come investimento, ma per affrontare la Champions serve maggiore esperienza». Simile è il parere di Alejandro Mazzoni, manager di Lavezzi: «Lamela è un sicuro talento: ha tecnica ed è anche fisicamente pronto. Farebbe faville in coppia col Pocho, ma bisognerebbe avere con lui la pazienza di aspettarlo». Dall’Argentina all’Italia, per l’opinione di uno dei procuratori più navigati, Claudio Pasqualin: «Non posso che parlarne bene: è uno di quei giovani talenti finiti sul taccuino di tutti gli osservatori dei più grandi club europei. Tuttavia non so quanto serve a questo Napoli. L’argentino ha colpi importanti, chiunque ne parla molto bene, ma non vorrei che la valutazione che ha raggiunto fosse già superiore ai suoi meriti». Lamela vale già tra i 15 e i 17 milioni, troppi per Pasqualin: «Non vorrei che il club di De Laurentiis lo acquistasse per sostituire uno dei gioielli già in organico». Divisi sulla valutazione assoluta del 19enne del River sono due ex attaccanti argentini, Balbo e Sosa. L’ex giallorosso ha le idee chiare: «Conosco bene Erik, ha un mancino raffinato ed ha grande talento, ma non è pronto per l’Europa: probabilmente gli servirebbe almeno un altro anno in Argentina». Non la pensa così il Pampa Sosa: «Non l’ho visto giocare molte volte ma ha grandi doti: inserendolo con calma nel calcio italiano, potrebbe fare molto bene. A Napoli soprattutto».
fonte: il Mattino