DOMANDONE – DOPO I CLAMOROSI ERRORI ARBITRALI, QUESTO CAMPIONATO È DA CONSIDERARSI FALSATO A FAVORE DI MILAN E INTER?
il 27 Feb 2011, 17:14
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(VINCENZO LETIZIA / PianetAzzurro) – La storia del calcio è piena di episodi che dimostrano come un arbitro possa condizionare il risultato di una partita. Troppo spesso le ex giacchette nere son state il braccio armato dei poteri forti (su tutti bastino le vicende di ‘Calciopoli’). Clamorose sviste arbitrali a favorire i grandi club del Nord stanno alimentando anche oggi sospetti e polemiche circa la regolarità del torneo. Detto che obiettivamente gli errori commessi in Chievo-Milan e Inter-Cagliari mi paiono francamente troppo marchiani per poter essere giustificati, diciamo che a commetterli son stati arbitri incapaci, mettiamola così, per quieto vivere… Rispondendo alla domanda del quesito che poniamo ai nostri colleghi, prendo a prestito quanto ha ammesso lo stesso designatore Braschi: questi arbitri hanno sbagliato e non esistono giustificazioni per loro. Tradotto in soldoni, ovvero in punti, Milan e Inter hanno aggiunto due punti in classifica in più che non meriterebbero, quindi il campionato è stato senz’altro falsato. Fatta più o meno salva la buonafede, o almeno questo ci auguriamo, un modo per spazzare via ogni sospetto ci sarebbe. Basterebbe avvalersi della tecnologia, della moviola che chiarirebbe istantaneamente i casi più clamorosi ed impedirebbe non solo il moltiplicarsi delle illazioni, ma soprattutto che a beneficiarne siano sempre le solite note…
(FERRUCCIO FIORITO / CRC) – Gli errori arbitrali ci sono sempre stati e sempre ci saranno, ma ritenere che il campionato sia falsato significerebbe riconoscere di essere parte attiva in un mondo corrotto. Piuttosto il dito andrebbe puntato nei confronti di quei giocatori che barano sapendo di farlo, restando inerti davanti a violazioni palesi delle regole di gioco. Un grande campione è tale, quando ha l’autorevolezza di poter segnalare all’arbitro un proprio fallo non visto, un gol non valido ma assegnato ugualmente, e così via; in caso contrario possiamo al massimo riconoscergli di essere stato baciato da madre natura, che gli ha concesso di essere un forte atleta, ma non un grande uomo di sport. Il calcio è figlio della società in cui viviamo e i calciatori hanno molti esempi negativi a cui rapportarsi. Tutto il sistema andrebbe cambiato ma iniziare a farlo dal mondo del pallone mi sembra alquanto utopistico.
(PEPPE IANNICELLI / Canale 21) – La sudditanza psicologica è nata con il calcio. Non credo alla malafede o ad un complotto, ma mi chiede se ad aree/squadre invertite la decisione degli arbitri di Inter-Cagliari e Chievo-MIlan sarebbe stata la stessa ? Due club mondiali non hanno bisogno di aiutini, ma la mediocrità degli arbitri deve far riflettere i padroni del vapore. Le polemiche continue non fanno bene al calcio ed alla passione dei tifosi. Se l’andazza continua in questi termini il campionato ne risulterà certamente falsato.
(FRANCESCO PEZZELLA / TCS) – Questa è una domanda vecchia quanto il calcio stesso. Una risposta chiara ed inequivocabile non c’è quindi meglio non darla anche perché sarebbe una risposta viziata da condizionamenti ambientali. Io che seguo il Napoli risponderei sì mentre colleghi che si occupano di altre squadre potrebbero rispondere diversamente a seconda di dove pende la bilancia dei torti – benefici. E’ evidente che qualche errore arbitrale che ha influito sugli ultimi risultati di alcune squadre c’è stato ma sono convinto che alla fine gli episodi si compensano. Inoltre se una squadra è forte e gioca bene riesce ad esprimere i propri valori, come sta accadendo al Napoli. La cultura del sospetto c’è sempre stata e ci sarà sempre ma se non partiamo dal presupposto che un arbitro sbaglia in buonafede non ha senso seguire il calcio. L’arbitro fa parte delle variabili della partita, come un attaccante che sbaglia a porta vuota, un portiere che fa una papera o un difensore che liscia il pallone.
(CARLO CAPORALE / TELEVOMERO) – E’ ancora presto per dire se sia o no un torneo falsato. I conti andranno fatti alla fine. Certo è che la sudditanza psicologica è sempre esistita e continua ad esistere e a beneficiarne sono sempre le solite note (di norma le squadre con le “maglie a strisce”). Dal canto suo il Napoli, però, non deve fasciarsi la testa prima del tempo,continuando a combattere sul campo con le sue armi migliori. Intensità, velocità e qualità del gioco, oltre al consueto spirito di gruppo.