EPISODIO CURIOSO NEL MATCH ‘NAPOLI-SAMPDORIA’
. La scena è imperdibile: è il 32′ della ripresa di Napoli-Sampdoria, stadio San Paolo. Ziegler tenta la botta dai 40 metri, il pallone si alza e ricade preciso nel fossato che separa la Curva B con il campo di gioco. Pallone perso, dicono i raccattapalle. Ma non per tutti. Nel calcio non c’è la regola del baseball americano, dove ogni volta che la pallina finisce sugli spalti è di chi la recupera. No, in uno stadio italiano funziona che se il pallone finisce in tribuna è dello steward o di un addetto al campo che lo rigetta sul terreno di gioco. Ma non al San Paolo. Qui il pallone è di chi lo prende per primo.
E basta. E così un tifoso nell’anello inferiore della curva B si tuffa (letteralmente) nel fossato che sul fondo non ha l’erba ma il cemento. La “preda” è ghiotta”: il pallone della tripletta di Cavani. Il volo è di quattro-cinque metri. La caduta è una sorta di tonfo. Indolore a vedere la velocità con cui il ragazzo si rialza. Non sembra ferito.
Anzi. L’operazione di “recupero” ha subito dopo inizio. Il senso di appartenenza del resto del gruppo diventa più importante della partita (e del pallone ormai sparito nel nulla). Non c’è imbracatura, non c’è corda. E per tirarlo su, tra mille difficoltà, c’è la sciarpa del Napoli. Da non perdere.
FONTE: Il Mattino