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L’EDITORIALE DI AREA AZZURRI

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il 24 Gen 2011, 0:55
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Secondo posto in solitudine, due punti in più rispetto al girone d’andata, sesta vittoria esterna e Cavani che arriva a 13 marcature senza rigori, sono numeri che fanno girare la testa e che trascinano nell’entusiasmo ma dove può arrivare questo Napoli?

Dopo ogni vittoria si sente proferire la magica parolina tricolore, personalmente ritengo che questo grande Napoli, che comunque non possiede l’organico al pari delle milanesi per puntare alla vittoria finale, non debba porsi limiti. Più volte abbiamo ripetuto dei grandi deficit di organico di tecnica e alternative tattiche, però sarebbe davvero un delitto non concentrarsi, in campo e sulle scrivanie del calciomercato, per un obiettivo ben visibile ed importante: il terzo posto. Il terzo posto, a differenza del quarto, garantirebbe la diretta partecipazione ai gironi di Champions League, consentendo così, grazie ai sicuri introiti che da questa derivano, di poter affrontare con decisione il rafforzamento della rosa in sede di campagna acquisti estiva, e non è cosa da poco. Le rivali ci sono indubbiamente ed allora per poter centrare l’obiettivo andiamo  a scovare il pelo nell’uovo, cioè i punti un po’ critici dove si può lavorare per crescere ancora.

La gara contro il Bari ha manifestato certamente cinismo e maturità, nonostante il dinamismo non sia stato dei migliori, in ogni caso qualche alternativa di gioco offensivo avrebbe fatto comodo per aggirare lo schema difensivo ad imbuto predisposto da Ventura che schiacciava i suoi uomini a difesa dell’area di rigore e che solo grazie ad un calcio piazzato ben sfruttato da Lavezzi, siamo riusciti a sconfiggere.

La squadra di Mazzarri nel primo tempo ha comandato il gioco come se stesse disputando la partita tra le mura amiche, va però detto che nella ripresa non si è giocato da Napoli, i cali di concentrazione sono un difetto da registrare e forse Mazzarri non è esente da colpe su questo, visto che ha molto ritardato i cambi, che avrebbero potuto, in superiorità numerica per l’espulsione di Parisi, dare motivazione e freschezza al gioco azzurro. Aver fatto giocare venti minuti da trequartista a Gargano con un Sosa scalpitante e voglioso di far bene in panchina, è stata una scelta poco comprensibile e che ha esposto l’Uragano partenopeo a diversi erroracci in una posizione che non gli è per nulla congeniale, anche offrire a Dumitru qualche minuto in più magari avrebbe potuto far segnalare un passo avanti nella crescita del ragazzo e far meglio fruttare qualche contropiede.

Vittoria dunque fondamentale soprattutto sul piano della convinzione e della classifica, e, in attesa di qualche bella realizzazione siglata da Bigon e De Laurentiis, prepariamoci ad affrontare al meglio la sfida di Coppa contro l’Inter, con le grandi davvero si “parrà la nostra nobilitate”.

Raimondo Miraglia



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