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CAGLIARI – CELLINO: NON CEDO MATRI, IL CAGLIARI E’ LA PRIORITA’

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il 30 Nov 2010, 16:48
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Il suo nome è sulla bocca di tutti e, in parte, di labbra elette che con il fascino – e i soldi – vorrebbero portarlo via. Niente di strano, Alessandro Matri a ogni uscita ci mette una tessera in più nel suo mosaico; a volte ce ne mette pure due, col risultato di migliorare sempre più la qualità della sua opera e il numero degli ammiratori. Otto gol, come Di Natale, ma con appena un calcio di rigore rispetto ai tre del Totò udinese. Matri è il miglior bomber italiano sulla piazza, anche oltre lo stretto dato numerico. Giovane, tecnicamente completo, tutte le soluzioni in fase di finalizzazione le sa utilizzare, destriero di razza se si tratta di galoppare nelle corsie esterne a caccia del varco verso la porta. Più bravo di altri perché sta facendo parlare di sé non nel Barcellona o nel Real Madrid ma nel Cagliari, che si rimbocca le maniche per diventare grande.
IO NON LO CEDO – Chi possiede il prezioso cartellino di Matri, il cui costo è in rapida ascesa, è Massimo Cellino. Che sorride e poi spiega: «Capisco che Matri piaccia, che faccia gola a tante squadre, che sia ambito da club che vanno per la maggiore. Se così non fosse, non lo avrei neppure io. Ma per lui, come pure per tutti gli altri miei giocatori, vale un discorso strategico. Io ho disegnato un futuro di un certo tipo per il Cagliari, le cui componenti sono strutturali e tecniche. Viaggiano nella medesima direzione, sono strettamente collegate; se devo fare uno stadio nuovo per farci giocare una squadra che non ha valori tecnici tali da riempire quei circa 23 mila posti, significa che sto sbagliando qualcosa». Dunque, il Milan e tutti gli altri possono mettersi il cuore in pace. «Io devo pensare al Cagliari, mi lusinga l’apprezzamento per i miei tesserati ma sono io che spero di dar loro le occasioni, professionali e sportive, per compiere una ulteriore crescita. Con la maglia rossoblù addosso, si intende».
COERENZA – Per anticipare una possibile obiezione, il presidente del Cagliari lancia un quesito: «So che tanti vorrebbero sapere cosa farei, se mi offrissero per esempio trenta milioni; ma che ci faccio, giocano i soldi?Io pago gli stipendi, l’Irpef l’ho versata, la Cagliari Calcio è impeccabile, ha i bilanci a posto. Non deve vendere per finanziarsi, la squadra deve continuare a fare bene in
campo e deve migliorare perché si autofinanzia con la salvezza in A e con uno stadio nuovo, per il quale sto lavorando, per conto del club e per i tifosi». In effetti, da anni Cellino risponde svariati no a ogni sessione di mercato. «Forse si ritiene, erroneamente, che i miei siano “no” tattici: vediamo se alzano il prezzo. Invece, sono il frutto della logica e della strategia a beneficio della mia squadra. Se un giocatore mi serve, io me lo tengo».
AMBIZIONI – La logica celliniana non fa una grinza, i conti sono a posto, la scommessa è nel balzo qualitativo: «Stadio nuovo e squadra migliore: potrei dire di averla, se cedessi Matri, come pure Astori, Lazzari, Canini? No, allora resto sulle mie posizioni: la programmazione del Cagliari ha la priorità su tutto il resto, Matri come pure gli altri giocatori ne fanno parte, non è questione di soldi. Anche ai miei tifosi piace vincere, sto lavorando da anni su un gruppo preciso di giocatori, non ci sono ragioni per smontarlo. Matri e, lo ribadisco, tutti gli altri, vinceranno con noi. Questo è il mio sogno, il mio programma».

C.R.

fonte: tuttocagliari.net

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