LA PARTITA – IL “CIUCCIO” CADE MA SI RIALZA: IL NAPOLI PAREGGIA UNA PARTITA ORMAI CHIUSA
. Prosegue il cammino internazionale del Napoli di Walter Mazzarri: il mister e la sua squadra, oggi, si trovano a dover affrontare una trasferta un po’ insolita, complice l’orario non molto consuetudinario quale le 19:00, ed una squadra particolare come lo Steaua, compagine romena di Bucarest. Dopo la brutta prestazione contro l’Utrecht, quindi, gli azzurri sono pronti per il riscatto anche in Europa League, dopo quello avutosi già in campionato contro il Cesena. I partenopei appaiono galvanizzati fortemente e puntano tutto sullo spirito di squadra, l’armonia del gruppo, la rivalorizzazione qualitativa dei nuovi acquisti, integrati alla “vecchia guardia” già potenziata; si punta su “El Matador”, l’uruguagio capace di sorprendere e colpire, di bucare la rete, di abbagliare gli occhi dei supporters e di deliziare gli appetiti più insaziabili, ma Mazzarri vuole comunque concedere a tutti una possibilità e garantire il turnover essenziale al rifiatamento dei giocatori. Si deve andare bene in campionato, ma si vuole proseguire anche in quell’Europa faticosamente conquistata e davanti c’è un nuovo ostacolo da abbattere, quello Steaua che vede in Stancu una valida promessa tra i suoi titolari. Ancora 3-4-2-1 per gli azzurri, con grande spazio alle alternative; il 4-4-2 è il modulo, invece, messo in campo dai romeni per contrastare la fame partenopea. Il match incomincia con un primo tempo tutto a discapito dei partenopei. A solo un minuto dall’inizio i rumeni tirano da fuori area ed è Cribari che sbaglia e devia in rete: un autogol che è duro da digerire per il Napoli che sembra quasi bloccato psicologicamente. I romeni costruiscono la loro manovra approfittando della destabilizzazione mentale dei partenopei e arrivano all’11’: su punizione di Tanase, un De Sanctis troppo incerto si fa trovare impreparato fuori dai pali ed è il secondo gol per lo Steaua. Un Napoli che, a questo punto, diventa svogliato, è in piena crisi con il colpo di grazia che arriva al 15’ con un cross dalla destra su cui arriva Kapetanos che batte nuovamente il “pirata” Morgan: azzurri in bambola che non creano e continuano ad essere impensieriti dai romeni che continuano a puntare alla porta avversaria, vari i tentativi di “goleada” sui quali è lo stesso portiere azzurro a cercare di salvare il salvabile e a metterci una pezza. La squadra di Mazzarri non ha proiezione offensiva, non ha intensità di gioco, non costruisce la manovra, ha i reparti che agiscono in modo indipendente l’uno dall’altro, totalmente scollegati non hanno idee da mettere sul campo, errori su errori, non trovano sbocchi chiusi dalla stretta morsa difensiva romena. Un Napoli che è rimasto negli spogliatoi, quindi, per tutta la prima frazione di gioco della partita, un disastro sul campo cui si cerca di porre rimedio con una bella punizione di Sosa, al 43’, che prende il palo ma che viene intercettata da Vitale: l’esterno non offre garanzia a sinistra, è impaurito ma qui dimostra lucidità e freddezza, riuscendo a trovare il pertugio alla destra del portiere romeno, ed è il gol per i campani. Brutta prestazione per gli azzurri, completamente scoordinati, con uno Yebda inesistente ed un Maggio che sbaglia anche lui, ma l’espulsione di Kapetanos per un pugno rifilato a Santacroce riduce lo Steaua in 10 uomini, soluzione appetibile per i napoletani che possono approfittare della loro superiorità numerica, ed il gol del “piccoletto” di casa possono aprire le speranze. Il secondo tempo inizia con un’altra intensità, in campo c’è Lavezzi: il Pocho movimenta l’azione e cerca di coordinare l’azione dei compagni, un vero leader! All’8’ “miracolo di S. Gennaro”: doppia traversa presa dallo Steaua che nega la chiusura definitiva della partita, forse la fortuna cerca di supportare i partenopei e favorisce l’ingresso in campo di “Marechiaro” Hamsik. La qualità si inizia a vedere nel reparto offensivo, si costruisce di più e arriva un cross di Vitale al 17’ con colpo di testa di Cavani, l’azione viene continuata da Maggio ma l’arbitro ferma tutto per un fuorigioco. Il Napoli insiste e Lavezzi scarica un missile che va fuori di poco al 19’, ma continua ad essere una squadra dalla manovra lenta, farraginosa, difesa imprecisa e centrocampo che non riesce a supportare i suoi attaccanti migliori. Al 28’, però, si accende la fiamma: sinistro di Hamsik che buca la rete e si accorciano le distanze per i partenopei che ci credono e si fiondano davanti alla porta avversaria prima con Lavezzi e poi con Sosa, neutralizzati da Tatarusanu, ma è solo per poco. E’ il 7’ di recupero, ormai lo scadere del tempo massimo quando “El Matador” Cavani infilza la porta avversaria ed è il pareggio. Termina così la partita: un Napoli scandaloso nel primo tempo che si ritempra nel secondo e, con l’ingresso dei fantastici due Hamsik e Lavezzi, risolleva le sorti di una partita ormai chiusa, la disperazione lascia lo spazio alla soddisfazione, Cavani salva tutto e lo Steaua torna negli spogliatoi, ferito nell’orgoglio ed esterefatto da quello che si può chiamare solo “Miracolo Napoletano”!
STEAUA-NAPOLI (3-3): 1’pt Cribari (autogol), 11’pt Tanase, 15’pt Kapetanos, 43’pt Vitale, 28’st Hamsik, 98’st Cavani
STEAUA(4-4-2): Tatarusanu; Bonfim, Geraldo, Gardos, Latovlevici; Tanase, Apostol, Ricardo, Nicolita; Stancu, Kapetanos.
A disp.: Lungu, Abrudan, Radut, Martinovic, Angelov, Surdu, Bicfalvi.
All.: Lacatus
NAPOLI(3-4-2-1): De Sactis; Santacroce, Cribari, Grava; Vitale, Gargano, Yebda, Maggio; Zuniga, Sosa; Cavani.
A disp.: Iezzo, Campagnaro, Aronica, Hamsik, Maiello, Dumitru, Lavezzi.
All.: Mazzarri
Arbitro: Marcin Borski (Polonia)
di Maria Grazia De Chiara