DE SANCTIS, CHE SFIDA ALLA MACCHINA “SPARAPALLONI”
.Nell’ultimo giorno della preparazione svolta in Trentino, arriva anche la sperimentazione della macchina “sparapalloni”. Nel ritiro del Napoli a Folgaria, vengono a piazzarla due tecnici sotto la supervisione del preparatore dei portieri, Papale. «Vado io tra i pali» , dice Morgan De Sanctis, sfidando quell’apparecchio composto da due rulli comandati da una consolle che indirizza le sfere di cuoio a velocità impressionante. De Sanctis, che ha già raggiunto un’accettabile condizione di forma, prova a volare da un palo all’altro, ma niente da fare. Il pallone finisce in fondo al sacco puntualmente: a volte alla destra del portiere, a volte a sinistra. A quel punto De Sanctis chiede, quindi, di sapere la velocità con cui è partito il “missile”. «Centoventicinque, ora centocinquanta», risponde il tecnico che con una pistola laser misura a quanti chilometri l’ora viaggia l’attrezzo. De Sanctis prima allarga le braccia, poi sempre più incuriosito invita a riprovare. La sperimentazione dura una mezzoretta sotto lo sguardo divertito di un centinaio di tifosi. Probabile che venga utilizzata anche a Castelvolturno dove oggi pomeriggio il Napoli sosterrà il primo allenamento in sede ed al caldo dopo venti giorni al freddo degli Altipiani.
CAMBIO DI PROGRAMMA – Mazzarri ha voluto anticipare apposta il rientro dal ritiro nel nord Italia di due giorni, per far adattare i giocatori al clima che troveranno martedì sera al San Paolo quando sfideranno i tedeschi del Wolfsburg. Oggi la sveglia è alle sei del mattino, orario necessario per consentire alla comitiva di raggiungere l’aeroporto di Verona ed imbarcarsi sul volo diretto per Napoli. Ieri tante manifestazioni di simpatia da parte degli abitanti di Folgaria a tutto lo staff del Napoli che aveva tanto animato il piccolo centro del Trentino. L’invito a tornare il prossimo anno è già partito da parte dell’assessore alla Provincia, Mellarini, ma nessun impegno è stato preso anche perché dovranno essere eseguiti dei lavori all’impianto sportivo, troppo angusto per contenere l’assedio di centinaia di tifosi al giorno come si è verificato stavolta. I calciatori si sono lamentati abbastanza dello stress che hanno dovuto sopportare, a ogni fine allenamento, per le richieste spesso invadenti di fermarsi a posare per una foto-ricordo o firmare autografi. (CORRIERE DELLO SPORT)