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Juventus, nuove e vecchie certezze di Allegri

Non tutto il male… – Le batoste, a volte, possono servire. Lo aveva detto a noi di Sky qualche giorno fa Sami Khedira, col senno di poi fin troppo facile profeta di bianconero vestito. E la batosta, quella di Genova, in effetti a questa Juve sembra essere servita. Tre schiaffi a Marassi, le urla di Allegri e una nuova veemenza calcistica da sfogare contro la Dea che stava ammaliando l’Italia. Una squadra, quella di Allegri, che proprio quando poteva smarrirsi tra le trappole di tanti alibi (assenze in difesa su tutti), contro l’Atalanta ha cancellato tutto ed è ripartita dalla forza di nuove e vecchie certezze. 

Mandzukic mister gol – Come i muscoli, ma anche i gol, di Mario Mandzukic, migliore in campo per distacco contro l’Atalanta. Il croato sabato sera sembrava essere ovunque (come si vede dalle sue posizioni medie in campo) e allo Sky Club sono impazziti per la disponibilità, non nuova, al sacrificio messa in mostra allo Stadium: 7 contrasti, 2 respinte, 3 palloni recuperati, 20 duelli dei quali l’85% vinti. Ma di super Mario, che di mestiere fa sempre e comunque l’attaccante, è soprattutto la produzione offensiva dell’ultimo mese a dover essere sottolineata. Da quando Dybala è uscito senza colpe dalla contesa causa infortunio, il croato ha sempre giocato e molto spesso segnato: 4 gol e 1 assist in 6 partite, a secco esclusivamente nell’imbarcata genoana e contro il Napoli, la partita che come sembrava scritto dalle stelle solo il Pipita poteva risolvere.

La zone del campo coperte da Mandzukic contro l’Atalanta

Una Pipita che non brilla – Proprio nel confronto con l’acquisto e l’ingaggio più caro ed elevato della nostra Serie A che il valore di Mandzukic può assumere uno spessore ulteriore. Higuain non segna in campionato da 317 minuti e anche se ci sta provando non riesce a legare il gioco allo stesso modo come riusciva a farlo Dybala. Mercoledì però si torna in Champions e proprio per fare il salto in Europa la dirigenza bianconera si era decisa in estate a sborsare a De Laurentiis i 94 milioni della clausola di rescissione. Il Pipita deve dunque giocare per ritrovare gol e convinzione, e a meno di inattese rivoluzioni sarà in campo contro la Dinamo Zagabria mercoledì sera allo Stadium.

Torna la Joya – Proprio contro i croati però Allegri ritroverà anche il suo terzo (ma forse primo) uomo d’attacco, quel Dybala perso per strada contro il Milan nella seconda delle tre sconfitte stagionali subite in campionato. In Europa si scalderà in vista derby, per mettere minuti e scatti nelle gambe e farsi trovare pronto alla corrida di domenica pomeriggio. Allegri sa di aver bisogno della sua Joya ed anche per questo, con qualche se e qualche ma, sta accarezzando l’idea di poter schierare tutti insieme i suoi ragazzi nel tridente delle meraviglie. Non dal primo minuto, non contro tutti gli avversari, ma l’idea c’è e verrà sviluppata, come già fatto dai nostri talent negli studi di Sky.

Difesa tutta nuova – Vecchie e nuove certezze, dunque. Ma anche esperimenti in divenire ed esperimenti per forza di cose. Come in difesa, ad esempio, dove Allegri ha perso per infortuni il copyright della BBC ed è tornato allo schieramento a 4 promovendo Rugani titolare al fianco di Chiellini. In cambio l’allenatore ha ricevuto tanto: 2 contrasti, 2 respinte, 4 palloni recuperati e soprattutto il gol della sicurezza che ha portato la Juve sul 2-0. Nelle ultime 3 partite Rugani ha giocato 137 minuti su 180 e contro la Dinamo un’altra sfida lo aspetta.

Miralem accende la luce – Ma se è vero che una novità ne genera spesso un’altra, avanzando di qualche metro in mezzo al campo si arriva forse a quella che potrebbe rappresentare la vera svolta della stagione della Juve: la nuova posizione di Pjanic. Trequartista, regista offensivo, cervello fine e finalmente libero di inventare con minori compiti difensivi. Dal grafico della sua posizione media in campo si capisce molto bene la sua nuova geo localizzazione, dalla distribuzione dei suoi numeri è chiarissima invece l’efficacia. Contro l’Atalanta 48 passaggi totali (di cui 37 nella metà campo offensiva), 2 assist, 3 occasioni create, 77 palloni giocati (di più solo Alex Sandro).

Le zone di campo coperte da Pjanic contro l’Atalanta

Nuova e vecchia signora – Insomma Mandzukic, Higuain, Dybala, Rugani e Pjanic: c’è tanto in questa nuova vecchia Juve che naviga tra certezze ed esperimenti e riparte più forte di prima proprio nel momento del bisogno. Subito la Dinamo Zagabria per il primo posto aritmetico in Champions, poi il Torino e quindi la Roma. Almeno questa volta, starà pensando Allegri, per trovare le motivazioni non dovrebbe servire alcuna batosta.

Le zone del campo coperte da Pjanic contro l’Atalanta

Fonte: SkySport

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