Padova-Pordenone, Tedino: “Vittoria pesante”
Pordenone capolista del girone B di Lega Pro. Davanti a Venezia, di un solo punto. Padova, Parma e compagnia. E nel 16.o turno di campionato, la squadra del presidente Lovisa ha fatto saltare il banco biancoscudato espugnando l’Euganeo per 4-3. Con personalità coraggio, idee. Soprattutto idee made in Bruno Tedino, uno degli allenatori italiani più promettenti in circolazione in questo momento. Nel post gara, ecco le sue dichiarazioni.
Pordenone vincente a Padova e capolista – “Sarò onesto. Se non fossimo venuti a Padova a fare un tipo di calcio, avremmo perso. Perché il Padova possiede dei grandissimi attaccanti, giocatori eccellenti, stratosferici. E sa difendersi benissimo. Dovevamo sforzarci il più possibile di tenere la palla, per avanzare con il gioco e creare occasioni. Per ’70 minuti lo abbiamo fatto alla grande poi quando abbiamo pensato che spegnendo l’interruttore non facesse buio… in quel momento la partita è cambiata totalmente. Un Padova trascinato da una grande veemenza, da un grande pubblico, da super attaccanti ci ha messo in grande difficoltà. Non c’è niente di meglio per noi aver vinto in questo modo. A mio avviso meritatamente. Sistemando delle lacune messe in luce in precedenti partite, vedi Parma dove siamo andata avanti per due volte e poi alla fine abbiamo perso. Dobbiamo mantenere questa regolarità e migliorarci sempre. Ma il DNA di questa squadra è preciso, quello che piace a me. Questa vittoria è pesante. Perché c’è il valore, la classifica, il blasone dell’avversario. Ma la più difficile di quest’anno è stata quella in casa del Lumezzane. Ad inizio stagione abbiamo costruito una squadra per cercare di fare un ottimo campionato, non per vincerlo. Anche perché si sa che dopo un’ottima stagione è sempre difficilissimo ripetersi, vedi il Trapani o il Sassuolo. E’ sempre difficile riprendersi, dopo aver cambiato molto sul mercato. La qualità del Padova non si discute ma lo sapevamo bene. La mia squadra merita solo complimenti. Se ci è andata bene perché abbiamo sfiorato il 4-4 finale? Ma il calcio è questo. Io non sono mai sicuro, nemmeno sull’uno a quattro a meno due dalla fine. Anche perché noi non ci chiudiamo mai a riccio. Vedi il Milan contro il Liverpool oppure il Bayern contro lo United. Il calcio insegna. Io non sono mai tranquillo, fino alla fine. Arma, Berrettoni o Cattaneo? Non ho mai discusso i miei, non li scambierei con nessun altro. Sia chiaro, li ho scelti io”.
Fonte: SkySport