Gli interventi di Gaetano D’Agostino, Carmine Tascone, Sergio Curcio e Corrado Orrico a Radio Punto Zero
GAETANO D’AGOSTINO, ex centrocampista dell’Udinese: “Contro l’Udinese, in trasferta, il Napoli ha sempre avuto difficoltà. La squadra che ha più da perdere è proprio quella di Sarri, i bianconeri saranno liberi mentalmente ed hanno ottenuto buoni risultati con Delneri. Se il Napoli giocherà come sa potrà portare a casa i tre punti. Gabbiadini non sta passando un grande momento di forma anche per le troppe critiche ricevute. Mertens è un grande professionista, si sta adattando a fare la prima punta e con un maestro come Sarri sta rendendo al massimo. Chiaramente al Napoli manca un goleador che concretizzi le tante azioni offensive. Zapata? La piazza di Udine ti dà la possibilità di crescere, maturare e diventare un giocatore completo. A gennaio servirebbe un attaccante in grado di fare la differenza. A Napoli il colombiano andrebbe a colmare un vuoto ma non è il tipo di giocatore che serve. Rispetto a Zapata, Pavoletti sta giocando in una piazza più calda. Non è facile giocare a Genova, lui sta dimostrando di saper reggere le pressioni. Albiol è mancato tanto alla difesa, con Koulibaly forma una coppia molto forte: entrambi abbinano qualità e coprono i rispettivi difetti. Diawara e Jorginho possono giocare insieme, il primo abbina qualità e quantità mentre il secondo dà ordine e verticalizza tra le linee. Se dovessi scegliere, in questo momento punterei sulla freschezza di Diawara”.
CARMINE TASCONE, direttore generale Damiano Promotion: “Il Napoli giocherà otto partite in pochi giorni, dovrà iniziare a vincere anche in trasferta. Lo scorso anno l’Udinese ci mise in grande difficoltà, negli ultimi anni loro hanno sempre fatto partite mostruose contro gli azzurri. Ci sono tanti giocatori bravi come Widmer, Badu, Danilo. Credo che Sarri farà giocare ancora Diawara al posto di Jorginho, in panchina ci saranno anche Zielinski, Maksimovic e Rog, che è un grande centrocampista. Mi domando: se i nuovi acquisti non giocano a Udine, quando avranno il loro spazio? In trasferta contro il Benfica? Zapata sta giocando bene a Udine, può tornare a Napoli solo se c’è l’avallo di Sarri. Il colombiano ha caratteristiche che a noi mancano, ma giocare in azzurro è diverso. I tifosi accetteranno il suo ritorno anticipato? Personalmente punterei su Zaza e Pavoletti. L’ex Juve non ha ancora segnato al West Ham ma tornerebbe volentieri in Serie A. In alternativa mi piace molto Aubameyang del Borussia Dortmund, altrimenti non vedo altri attaccanti validi a gennaio. I migliori non partono, restano quelli scarsi, che non servono. Il Napoli ha sbagliato a non prendere Immobile o Borriello in estate. Mi emoziono sempre quando sento parlare Hamsik. Lo slovacco smetterebbe di giocare se vincesse lo scudetto, è un giocatore eccezionale. Per vincere il campionato, però, ci vorrebbero otto Marek in squadra. Ormai la stagione attuale è già andata ed il colpevole principale è De Laurentiis per la diatriba con Sarri. La guerra tra i due ha condizionato la squadra, che ha perso serenità”.
SERGIO CURCIO, giornalista PersempreNapoli.it: “Sarri è stato punzecchiato dall’allenatore e messo in discussione da una parte della stampa e dei tifosi, dunque non so se sia in grado di sopportare una pressione così forte. Sarri è stato referente della società ed ha invitato il proprio club a farsi sentire dopo i torti arbitrali subiti. Ad un certo punto è chiaro possa mancare la giusta dose d’entusiasmo. Forse il presidente De Laurentiis sta pagando un po’ di pedaggio per la fortuna delle ultime undici stagioni. Sarri sta lavorando seriamente e spera di ritrovare il Napoli che ha lasciato. Udine rappresenta una sorta di crocevia della stagione perché la Juventus giocherà col Pescara mentre la Roma avrà una partita complicata contro l’Atalanta in trasferta. L’obiettivo è non perdere ulteriore terreno dalla vetta. L’Udinese è cambiata tanto con Delneri. In cinque gare sono arrivati otto punti ed ha perso solo 2-1 allo Juventus Stadium giocando una gara coraggiosa a viso aperto. L’Udinese ha una chiara identità di gioco e di carattere. Il Napoli dovrà essere intelligente e dovrà trovare subito la rete. Non penso che Zapata sia il giocatore ideale per Sarri. Gabbiadini ha fatto poco per essere rivalutato dal tecnico e conquistare la stima e la fiducia dei compagni. Nell’Udinese mi hanno colpito sia Fofana sia Perica. La squadra ha grande talento e qualità, soprattutto nei più giovani. Farei molta attenzione anche a De Paul e a Kums. Per il Napoli sarà fondamentale il recupero di Albiol”.
CORRADO ORRICO, ex allenatore dell’Udinese: “Sarri è un attento osservatore, un allenatore meticoloso, dunque farà scelte appropriate in vista dell’Udinese. Zapata può essere utile al Napoli già a gennaio, si tratterebbe di un ritorno che andrà ad arricchire il potenziale offensivo in alternativa ai piccoletti. Il colombiano garantirebbe forza fisica e profondità, può essere una carta in più. Gabbiadini? Seguendolo gli ho visto fare un grandissimo campionato alla Sampdoria da esterno con Mihajlovic. Col sinistro che ha più segnare anche in difesa, ma si percepiva che in quella posizione, a Genova, era nel posto giusto. Se Sarri lo vede come centravanti dovrà anche accettare le sue prestazioni opache. Il Napoli ha una struttura tattica di prim’ordine, nel calcio può accadere di tutto ma, fossi, in Sarri non avrei tante preoccupazioni. Il Napoli farà la partita, punterà sul proprio gioco e sui talenti offensivi che potrebbero mettere in difficoltà la difesa avversaria. Con l’avvento di Delneri l’Udinese ha ritrovato uno spirito che non aveva, sarà un animale difficile da domare, ma il Napoli ha la struttura per farlo. Nel calcio può accadere di tutto ma non credo che gli azzurri possano perdere. Sarri ha le capacità di assorbire le dichiarazioni di De Laurentiis, ma il presidente dovrebbe proteggere la squadra e dire ciò che pensa solo in privato. Esternazioni pubbliche provocano solo danni alla squadra. I 128 milioni spesi non potranno compensare la partenza di Higuain, serviva solo un altro campione da affiancare all’argentino. Probabilmente il Napoli ha sottovalutato cos’era l’argentino non solo per i 36 gol ma anche per quello che rappresentava da un punto di vista psicologico all’interno di un gruppo che aveva la convinzione e la sicurezza che un gol prima o poi arrivava. Higuain voleva andare via e la società non poteva farci nulla, ma avrei puntato su un attaccante di spessore come accadde con la cessione di Cavani, quando arrivò proprio l’argentino”.
Fonte: Radio Punto Zero