Nemici in patria: Eduardo-Sammir, un Mondiale da avversari
LA STORIA. L’attaccante carioca e il centrocampista baiano potrebbero debuttare nel torneo più sognato proprio giovedì sul suolo natio, in Brasile-Croazia. Ma lo faranno da naturalizzati, con la squadra di Kovac
“Sono croati”, punto e basta. Niko Kovac, ct della nazionale, non ha voluto sentire ragioni e, in maniera decisa, ha difeso la propria scelta di convocare per i Mondiali brasiliani anche Eduardo da Silva e Jorge Sammir. Una scelta criticata dalla destra nazionalista croata, alle cui polemiche Kovac ha replicato seccamente.
Stranieri in casa. Di certo, al di là delle strumentali contese politiche, per i due ragazzi quella di martedì a San Paolo sarà una partita molto particolare. c’è da capirli: entrambi sono al primo Mondiale e, per una serie di coincidenze davvero singolari, potrebbero trovarsi ad esordire nel maggiore torneo internazionale proprio in Brasile, il loro paese natale, e contro quella nazionale di cui, da bambini, hanno senz’altro sognato di fare parte. Stranieri in casa propria, insomma.
L’ultimo arrivato. Se Eduardo – nato a Rio e cresciuto nel Bangu – in Croazia si è trasferito a 15 anni, è divenuto cittadino croato nel 2002 ed è di casa a Zagabria, avendo giocato anche nella Under 21, diverso è il discorso per il baiano Sammir, che ha un passato nel Brasile Under 17 e Under 18, Jorge Cruz Campos Sammir naturalizzato croato lo è dal 2007, da quando aveva cioè 20 anni e in Croazia era arrivato da poco più di un anno. Era già eleggibile per la convocazione a Sudafrica 2010, dopo una stagione eccellente con la Dinamo, ma l’allora ct Bilic non lo chiamò suscitando le ire di Zdravko Mamic, dirigente della Dinamo appunto, secondo cui la scelta di Bilic aveva basi fondamentalmente razziali, in quello che è stato il momento più difficile per Sammir.
Quanto Brasile. Acqua passata, almeno in parte. Oggi Sammir della nazionale fa parte, è anche piuttosto quotato, e come Eduardo si candida proprio per debuttare al Mondiale contro la Seleçao, una nazionale che forse non sarebbe mai stata alla loro portata, ma chissà cosa sarebbe accaduto se le vite e le carriere dei due fossero andate diversamente. Di certo, oggi ai Mondiali brasiliani Eduardo e Sammir ci sono. Dall’altra parte, ma ci sono.
Fonte: Sky