Genoa, Juric: “Basta errori, a Bologna per dimenticare il Pescara”
Ivan Juric (lapresse) GENOVA – Terza trasferta stagionale per il Genoa di scena a Bologna dopo la vittoria sul Crotone (a Pescara) e la sconfitta col Sassuolo. Ed è proprio la partita con la squadra di Di Francesco che Juric prende come punto di riferimento: “La mentalità era quella giusta, la prestazione è stata positiva. Perché il Genoa che ho in testa io deve sempre comunque provare a fare la partita, qualunque sia l’avversario”.
A maggior ragione contro un Bologna che sembra assolutamente alla portata.
“È una squadra che sta bene e che ha un centrocampo di grande forza fisica. Quei tre (Taider, Nagy e Dzemaili ndr) viaggiano, si buttano dentro senza paura. E davanti Verdi e Krejci hanno qualità. Non sono d’accordo con chi sostiene che la difesa sia il punto debole del Bologna. I cinque col che hanno preso dal Torino fanno storia a sé, contro la Sampdoria hanno tenuto la porta inviolata e l’Inter a San Siro per segnare una rete ha dovuto faticare parecchio”.
Il Genoa torna in campo dopo una settimana di grandi polemiche per l’arbitraggio di Irrati contro il Pescara.
“C’è il rammarico per i due punti persi, ma la squadra ha reagito immediatamente e in settimana si è allenata bene. Credo ci siano i presupposti per fare una buona partita”.
A venire meno dal punto di vista nervoso sono stati giocatori come Veloso e Pandev di grande esperienza.
“Hanno commesso due errori gravi che abbiamo pagato a carissimo prezzo. A Crotone abbiamo vinto il campionato perché non abbiamo mai sbagliato. Anche quando la squadra non era nelle sue giornate migliori l’attenzione e la concentrazione non sono venute meno. Pandev si è fatto espellere quando eravamo già 10 contro 11 e nonostante l’inferiorità numerica non stavamo rischiando nulla. Anche con l’uomo in meno quella partita l’avremnmo vinta, in certe situazioni dobbiamo essere forti ed evitare di cadere in provocazioni. Pandev c’è costato due punti”.
Come pensa di ritrovare Veloso dopo il doppio turno di stop?
“Esattamente come l’aveva lasciato. Era in grande forma dal punto di vista fisico e sa giocare al calcio”.
Senza Pavoletti, Ocampos e Pandev in attacco è emergenza.
“Simeone è un giocatore di grande prospettiva, ma con caratteristiche diverse rispetto a Pavoletti. È bravissimo ad attaccare gli spazi ed in settimana abbiamo lavorato per cercare di sfruttare il più possibile questa sua qualità”.
È possibile che a fargli da spalla sia Ninkovic?
“No, quanto meno dall’inizio. Anche se sta crescendo rispetto a quando, dopo l’infortunio, era andato a curarsi in Serbia e si era ripresentato in uno stato di forma pessimo. Ninkovic è un giocatore atipico. Calcia sia di destro che di sinistro, certamente ha tanta qualità”.
A sinistra in difesa Gentiletti o Orban?
“Orban è l’ultimo arrivato e deve ancora ben capire i meccanismi del nostro gioco, però sta lavorando alla grande”
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Fonte: Repubblica