Higuain: «Napoli come il mio Paese, l’amore per Maradona ha facilitato il mio adattamento»
«Napoli è una città molto simile al mio paese, l’amore per Maradona ha reso più semplice il mio adattamento. Ora vogliamo migliorare nella prossima stagione», la dichiarazione di Gonzalo Higuain al Pais è l’ennesimo atto d’amore per la maglia azzurra.Gonzalo è in ritiro con l’Argentina e la sua presenza è ancora in dubbio per l’ultimo test pre mondiale di stasera allo stadio Ciudad di La Plata contro la Slovenia. La sua testa in questo momento è al Mondiale ma Gonzalo fa riferimenti all’esperienza napoletana.«Quando arrivai in Spagna ero molto giovane, un cambio rischioso,sono cresciuto tanto. Ora sono in un torneo più competitivo tatticamente,i difensori in Italia sono più forti e questo ti fa migliorare. Un campionato diverso,sono sempre stato abituato a giocare contro quattro difensori e ora ne ne trovo contro quasi sempre cinque.Questo limita gli spazi ma serve per migliorarsi».Gonzalo fa un riferimento alla prima stagione in maglia azzurra, tanti assist decisivi a volte anche a discapito di qualche gol.«Mi piace mantenere il contatto col pallone, la mia posizione spesso non mi consente di far gol ma preferisco costruire il gioco con i miei compagni.Anche in Nazionale più o meno sarà così».La nazionale, i Mondiali: Gonzalo avrà una grande concorrenza in attacco,dovrà lottare per una maglia da titolare con altri big del calibro di Aguero,Lavezzi, Palacio, anche se l’interista che si è infortunato nell’ultimo test contro Trinidad e Tobago, salterà l’amichevole con la Slovenia, ed è a rischio anche per l’esordio mondiale del 15 giugno contro la Bosnia. E in attacco c’è soprattutto Messi,il numero uno in tutti i sensi. «Mi trovo bene con lui. Vuole vincere e per questo è esigente con i compagni. Messi e Maradona?Sono epoche distinte, la cosa certa è che chi ha visto Maradona lo ricorderà per sempre. Giocare con Leo è un privilegio».La maglia numero nove della Seleccion,un’eredità pesante, una maglia indossata in passato da grandi simboli dell’Argentina,Crespo e Batistuta.«Sono stati due grandi giocatori. Batistuta è stato l’ultimo grande colpitore di testa del calcio argentino,non è il mio punto di forza, proverò a migliorare…». Carica e determinazione alla vigilia del suo secondo Mondiale,dopo quello già positivo vissuto in Sudafrica, il Pipita segnò quattro gol, la tripletta alla Corea del Sud e il gol agli ottavi di finale contro il Messico.Straordinaria la sua media gol con la nazionale albiceleste: 20 reti in 36 presenze.Un uomo simbolo per l’Argentina:l’immagine dell’attaccante napoletano è accanto a quella di Messi e Aguero sulla facciata esterna del boeing 737-700 dell’Aerolinas Argentinas,il mezzo da 128 posti che accompagnerà la nazionale argentina lunedì in Brasile e anche negli spostamenti interni durante la rassegna iridata.Stasera contro la Slovenia, Gonzalo vuole esserci ma Sabella deciderà solo all’ultimo momento, stesso discorso per Aguero. In difesa mancherà Demichelis e verranno tenuti a riposo precauzionale Garay e Zabaleta.
Il Mattino