Ventura: “Sono contento di essere stato scelto come CT dell’Italia, ringrazio Conte per il suo operato, ci sarà continuità”
Continuità col passato e cura dei dettagli. Questi gli ingredienti che lo chef Giampiero Ventura propone per la sua nuova Italia, il cui corso comincia ufficialmente oggi: “Sono orgoglioso di essere stato scelto per questo incarico – esordisce l’ex allenatore del Torino –, sono felice di essere qui. Emozionato? Non ho più l’età per provare certe cose, ma sicuramente sono contento”. Il tecnico, classe 1948, raccoglie l’eredità di Conte: “Dico grazie ad Antonio, che mi ha permesso di trovare una squadra con conoscenza e cultura del lavoro, due caratteristiche che hanno contraddistinto tutti i gruppi che ho allenato durante la mia lunga carriera. Credo che Conte, con poco tempo a disposizione, abbia fatto un lavoro straordinario: guardavo le partite e dicevo che l’Italia aveva tutte le carte in regola per arrivare almeno in semifinale, ma mi ridevano in faccia...”.
CONFERME TATTICHE — Se continuità deve essere, allora sul piano tattico non ci saranno sorprese: “Ripartiamo dal 3-5-2 – ha ammesso Ventura -, anche se penalizza i tanti giovani esterni che in questo momento il nostro calcio sta sfornando. Io comunque sono sempre stato uno sponsor dei giovani: l’obiettivo e dare loro la possibilità di emergere e di mostrare le proprie qualità, evitando di bruciarli”. Il gruppo comunque, almeno all’inizio, sarà simile a quello visto in Francia: “Credo che i 23 dell’Europeo, per quanto hanno dato sul piano dell’impegno e della disponibilità, siano persone con cui partirò e con cui parlerò per correttezza e rispetto. Poi ci saranno tanti altri: qui c’è spazio per tutti”. A chi chiede, invece, se proseguirà sulla strada del “catenaccio”, Ventura risponde così: “Sono andato a vedere Francia-Albania durante gli Europei, e quando gli ospiti attaccavano la Francia, Giroud in primis, era tutta dietro la linea della palla. Questo per dire che nel calcio di oggi non esiste una sola squadra che non difenda in tale modo. E non credo si possa parlare di catenaccio…”.
PELLÈ & BALO — Parlando di singoli, il discorso cade su due attaccanti tanto diversi quanto ugualmente chiacchierati nell’ultimo periodo: Graziano Pellè e Mario Balotelli. Il primo si è appena trasferito in Cina: “È evidente che un calciatore che fa un tale tipo di scelta deve poi avere il carattere forte per mantenere una certa fame e una certa voglia. Prendete il caso di Diamanti: secondo me, quando lui volò in Cina (nel febbraio 2014, ndr) perse un pezzettino di Nazionale. È una situazione che verificheremo: certo è che la Cina è lontana…”. Su Balo, invece, un commento piuttosto netto: “È come tutti gli altri, zero pregiudizi nei suoi confronti. Come sempre parlerà il campo: se dimostra di meritare la chiamata, non ci saranno problemi di alcun tipo”.
EVOLUZIONE — Ventura, che avrà lo stesso contratto (in termini economici), che avrebbe avuto al Torino, ha le idee chiare sui tasti da andare a toccare. Da chef a pianista, o meglio a chirurgo. Perché dopo la continuità, arriva l’evoluzione: “Proprio perché ho detto che riparto da quanto Antonio Conte ha lasciato, vorrei che questa Nazionale rimanesse umile come quella di Conte, determinata e feroce come quella di Conte, ma vorrei fosse anche eccitante, e questo glielo aggiungo io. Non vedo l’ora di iniziare – ha concluso il c.t. -. Partiamo da una base solida, provando a fare un passo in avanti”.
FONTE – la gazzetta.it