Pjanic, stoccata alla Roma: ”Ora capisco perché vince sempre la Juve”
Miralem Pjanic (lapresse) TORINO – “Sono venuto alla Juve per vincere. Dobbiamo provare a conquistare tutto il possibile. La nostra priorità è riportare lo scudetto a casa e scrivere la storia: sei titoli di fila sarebbero proprio una gran bella cosa”. Non poteva cominciare con altre parole l’avventura bianconera di Miralem Pjanic, il secondo acquisto più oneroso dell’era Andrea Agnelli (32 milioni, 8 in meno di Dybala). L’ex faro della Roma ha scelto il numero 5, ma l’ex giallorosso Falcao non c’entra ovviamente niente: “L’anno scorso avevo il 15, che qui è occupato (da Barzagli; ndr). Sarò orgoglioso di avere il 5, lo stesso numero che ha indossato il mio idolo Zidane (al Real Madrid; ndr)”. L’ad Beppe Marotta, seduto in prima fila, non rilascia dichiarazioni. E allora del mercato bianconero parla lo stesso Pjanic: “Se ho detto a Pogba di restare alla Juve? L’ho sentito per augurargli buona fortuna per la finale contro il Portogallo, ma non ci siamo detti altro. Higuain in bianconero? Non mi sorprenderebbe, la società lavora molto bene per continuare a vincere. Benatia in arrivo? Mehdi è un amico, ci sentiamo quasi tutti i giorni, ma non posso aggiungere altro”.
PJANIC: “TOTTI MI HA EMOZIONATO, MA IL CALCIO È COSÌ” – Il secondo bosniaco della storia juventina dopo “Brazzo” Salihamidzic si volta indietro e racconta il suo discusso addio alla Roma: “Prima di firmare ho chiamato il mister Spalletti, ho mandato un messaggio a capitan Totti e De Rossi per ringraziarli dei cinque bellissimi anni trascorsi insieme. Il destino ha voluto così. La carriera di un calciatore non è lunghissima… Detto questo, non scorderò mai gli anni nella Capitale, non è stato facile partire. I miei ex compagni erano dispiaciuti ma mi hanno comunque fatto i complimenti. Il messaggio che mi ha mandato Totti mi ha toccato. Il calcio è così. Per me, del resto, questa è la scelta migliore per fare un passo avanti nella mia carriera”. E ancora: “So che probabilmente l’Olimpico romano mi fischierà – prosegue il centrocampista 26enne -, ma io sarò comunque contento di tornare e rivedere i tifosi e gli amici con cui ho passato dei momenti bellissimi”.
“HO CAPITO PERCHÈ LA JUVE VINCE: QUI SI LAVORA PIU’ CHE A ROMA” – Pjanic si dice stupito dei carichi di lavoro affrontati in questi primi giorni di ritiro a Vinovo: “Qui si fatica tanto, più che a Roma. Ho già visto molte cose diverse rispetto a prima, diciamo che ho capito perché è così difficile stare davanti alla Juve…”. Troppo presto per dire quale saranno i compiti tattici di “Giotto”: “Ho una buona intesa con Allegri, parliamo ogni giorno, ci stiamo conoscendo, ma della mia posizione in campo discuteremo più avanti”, spiega Pjanic. Semmai, è già ora di esternare grande umiltà (“mi farò piccolo e mi integrerò il meglio possibile per dimostrare il mio valore”) e di mettere il noi davanti all’io: “Il mister mi schiererà dove sarò più utile per la squadra. La cosa importante è che la Juve giochi bene e vinca: le individualità non mancano, ma qui non ci sono soltanto Pjanic, Dybala e compagnia…”
“IO NUOVO PIRLO? BEL PARAGONE, MA SIAMO DIVERSI” – Alla Juve non mancano nemmeno i tiratori franchi: sai che ressa sui piazzati? “Per quanto riguarda le punizioni, decideremo di volta in volta in campo: calcerà chi avrà più possibilità di segnare. Io nuovo Pirlo? Andrea è stato il centrocampista più forte della Serie A, ma non copierò il suo gioco, siamo diversi. Certi paragoni fanno piacere, ma il mio gioco è un po’ diverso dal suo. Sui piazzati ho lavorato molto con Juninho Pernambucano, ai tempi del Lione, ma ogni giocatore ha la sua tecnica, e io sto perfezionando la mia”.
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Fonte: Repubblica