Il timore più grande che ha accompagnato la Francia verso l’Europeo era relativo alla sua tenuta difensiva, messa a dura prova dalle assenze contemporanee di Varane, Sakho e Mathieu. La Romania impiega 4 minuti per mettere a nudo il limite dei suoi avversari, ma Stancu, dimenticato da Sagna nell’area piccola sugli sviluppi di un calcio d’angolo, calcia addosso a Lloris. Fallirà un’altra occasione in apertura di ripresa, provando un’improbabile semi-rovesciata in piena area quando aveva tutto il tempo di controllare e calciare dopo aver evitato il fuorigioco. Per sua fortuna si fa perdonare con il rigore del pari. A soffrire, più che la coppia centrale Rami-Koscielny, è soprattutto Evra a sinistra, saltato due volte da Sapunaru e una da Stanciu nel primo tempo e poi colpevole di aver causato il penalty dell’1-1 con l’ingenuo fallo sullo stesso Stanciu nella ripresa.
SOFFERENZA — Considerando il percorso della Romania nelle qualificazioni (2 gol subiti in 10 partite, nessuna sconfitta) era lecito attendersi anche la fatica che la Francia effettivamente fa, soprattutto nel primo tempo, dal centrocampo in su, cioè dove il talento abbonda. O almeno dovrebbe. Le occasioni arrivano perché Griezmann colpisce un palo di testa e poi sfiora un altro gol poco prima dell’intervallo, mentre Giroud va due volte vicino al bersaglio di testa. Ma se a centrocampo Kanté fa splendidamente il suo lavoro che lo ha già reso protagonista assoluto a Leicester, non altrettanto si può dire di Matuidi e Pogba, mentre la spinta dei terzini è pressoché nulla.
MERAVIGLIA — La Francia vive due momenti buoni nel corso della partita, entrambi troppo brevi, scuotendosi dopo le occasioni più ghiotte capitate alla Romania in apertura dei due tempi. Così, nella ripresa, Tatarusanu è costretto a una prodezza sul tiro di Pogba, poi però sbaglia i tempi dell’uscita poco dopo favorendo l’incornata di Giroud che forse lo sposta col braccio senza dare l’impressione di commettere fallo. In entrambe le circostanze c’è lo zampino di Payet, più incisivo quando Deschamps gli dà la libertà di agire a tutto campo. Il problema, per la Francia, è il vantaggio dura appena 7 minuti, poi Deschamps fa entrare prima Coman e poi Martial, ma a decidere è ancora Payet, con un capolavoro balistico.
FONTE: GAZZETTA