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Nela: “Il secondo posto è vicino, grandi meriti a Sarri. Scudetto, che rimpianto”

Una vita in giallorosso e una carriera chiusa a Napoli. Sebino Nela è stato una bandiera della Roma, con cui ha giocato undici anni, dal 1981 al 1992, collezionando quasi 400 presenze, prima di vestire l’azzurro per le ultime due stagioni da calciatore. Nella squadra della Capitale ha vinto uno scudetto e tre volte la Coppa Italia; dopo aver sconfitto una grave malattia, dallo scorso novembre è un dirigente della Roma, con il ruolo di curare le relazioni con la tifoseria, che non smette di dimostrargli un affetto mai mutato negli anni. E’ a lui, dunque, che ci siamo rivolti per presentare la gara di lunedì e fare un bilancio della stagione delle due squadre.

Nela, alla fine chi riuscirà a centrare il secondo posto?

Credo nel Napoli, ha molte possibilità. Poi, chiaramente, finché la matematica non dà verdetti, siamo cauti, ma la squadra di Sarri ha un buon vantaggio sulla Roma. I giallorossi devono inseguire, se volessimo fare percentuali sarebbero sfavoriti sicuramente.

Se il Napoli, come dice, chiuderà al secondo posto, crede che sia giusto avere qualche rimpianto per questa stagione?

Un po’ sì, è stata persa una grande occasione. Lo stesso discorso vale anche per la Roma e l’Inter. Una simile partenza della Juventus è stata inaspettata e si doveva approfittare subito. Probabilmente, inoltre, i bianconeri continuano ad avere una rosa superiore rispetto alle altre.

Di cosa, invece, bisogna essere soddisfatti?

Per la qualità di gioco espressa. Il lavoro svolto da Sarri è stato incredibile e si è visto in campo.

Che partita vedremo lunedì, quando Roma e Napoli si sfideranno?

E’ un incontro aperto a qualsiasi risultato. Da un lato, la squadra di Spalletti dovrà vincere per forza, perché è l’ultima possibilità concreta di accorciare. Dall’altro, gli azzurri non devono perdere ma non bisogna commettere di nuovo lo stesso errore di febbraio con la Juventus. Non bisogna rinunciare a fare gioco, anche perché per le caratteristiche dei giocatori il Napoli si trova meglio a dettare i ritmi della partita. Sono convinto che quanto visto a Torino non si ripeterà.

Finalmente, poi, tornerà Gonzalo Higuain. Che consiglio darebbe a Spalletti e ai difensori per fermarlo?

L’argentino è un calciatore davvero forte, ma non è soltanto su di lui che vanno concentrate le attenzioni. Bisogna fermare anche chi proverà ad innescarlo: lui è il terminale offensivo della squadra, più si gioca meglio e più per il Pipita è facile andare a segno. Nella sua stagione straordinaria, c’è anche tanto merito dei compagni.

A tratti, il Napoli è parso sulle gambe. Trova che la rosa degli azzurri sia davvero corta come si è ipotizzato?

Sono valutazioni difficili, specialmente se si considera che adesso si fanno con tecnologie avanzate. Sarri ha sempre riscontrato degli ottimi dati sulla tenuta atletica dei calciatori, quindi non possiamo dire nulla in proposito, perché si potrebbe essere facilmente smentiti. E’ vero che in diverse occasioni il Napoli non ha mostrato lo smalto di inizio stagione, ma probabilmente i soliti undici scelti dal tecnico sono migliori e gli danno maggiori garanzie.

 

A Roma, in questo momento, il clima è teso per il caso Totti. Poteva essere gestito diversamente?

E’ inutile pensarci adesso, si è creata questa situazione e bisogna pensare solamente al bene della squadra. Totti vuole continuare a giocare, società e allenatore non sembrano dello stesso avviso. Ne sapremo sicuramente di più al termine della stagione che sta per concludersi.

Fonte: Il Roma

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