Gabbiadini e Mertens: Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare
Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare! E’ ciò che mi è venuto immediatamente in mente ieri sera, quando il Napoli, ovvero le cosiddette seconde linee del Napoli, coloro che in panchina ci hanno lasciato i calli … quelli frustrati e inappagati, oscurati da quei titolarissimi che dal campo non li puoi togliere a meno di catastrofi, hanno dato un’ imperiosa risposta a chi li ha sempre considerati rincalzi! Mi riferisco ovviamente a Manolo Gabbiadini chiamato all’ indomani della brutta figura di Milano, a riscattarsi e a far ricredere tutti coloro (e sono stati in tanti) che gli hanno fatto pesare di non chiamarsi Higuain e di conseguenza di non riuscire ad essere incisivo al pari di quest’ ultimo! E mi riferisco a Dries Mertens, che Sarri dall’ inizio di questa stagione, ha considerato, non il dodicesimo titolare azzurro come all’ inizio promesso, ma semplicemente la riserva “di lusso” di Lorenzo Insigne, lasciandogli giocare qualche stralcio di partita in cui peraltro quasi sempre è riuscito a mettersi in evidenza! Gabbiadini e Mertens sono atleti di qualità e avrebbero dovuto avere più spazio, sacrificando, nel caso del primo, ovviamente non Higuain ma “inventando” un modulo in cui i due attaccanti avrebbero potuto coesistere … dando più fiducia inoltre al versatile belga soprattutto in quelle situazioni in cui il napoletano Insigne aveva evidenziato stanchezza e appannamento protrattisi per più di una partita. “Ma quante storie per una vittoria sul piccolo Bologna!” esclamerà ora qualcuno a cui tutto il clamore di queste ore intorno ai due eroi per una notte sembrerà esagerato! Certo, è un piccolo Bologna e lo si è visto ieri, lo stesso piccolo Bologna che 10 giorni fa fermava la Roma in casa, la stessa minuscola provinciale che, come tante altre insignificanti provinciali, in questi anni ha messo in difficoltà il Napoli, rubandogli punti a bizzeffe! Alzi la mano chi non ha avuto timore di questa “inconsistente” squadretta che molto spesso ha affrontato il Napoli col sangue negli occhi e dandogli lezioni di cazzimma! Alzi la mano chi ieri, al fischio d’ inizio, non ha tremato al pensiero delle ripercussioni psicologiche post Inter soprattutto nel momento in cui in campo non ci sono i campioni ma le loro riserve. Ebbene! Io sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla personalità di questo Napoli 2 che ha letteralmente asfaltato l’ avversario, fronteggiandolo con fermezza e determinazione e annichilendolo. Mi sono goduta le giocate di Mertens, i suoi dribbling,il suo estro … e mi sono intenerita dinanzi al talento, all’ umiltà e all’ intelligenza di Manolo … Non nascondo che oggi, insieme alla soddisfazione, resto invasa da un pò di amarezza … L’ “anno buono” era questo e non sappiamo se ce ne sarà un altro … la negligenza di una società troppo attenta a cose che con la passione e il calcio c’entrano poco ha infranto un sogno … l’ inesperienza, le esitazioni, il poco coraggio di un tecnico al quale indubitabilmente bisogna oggi dire solo e solamente “Grazie!” hanno fatto il resto! Che dire … Qualche rimpianto c’è e non credo solo da parte mia … ma resto fiera e orgogliosa di questa squadra, della sua umiltà e della sua dedizione ai miei amati colori.
Tilde Schiavone