Inter-Sampdoria 3-1, Mancini sorride sotto gli occhi di Mourinho
PICCHIATA SAMPDORIA – Se l’Inter può sorridere, lo stesso non può dirsi della Sampdoria. Era la serata dell’incontro tra due vecchi amici, con il tecnico nerazzurro che ritrovava da avversario Vincenzo Montella: c’erano loro due a guidare l’attacco blucerchiato ai tempi dell’ultimo acuto in casa interista, il che la dice lunga sulla durata dell’astinenza. Si è visto qualche timido segnale di risveglio, una ricerca del possesso palla più accentuata, una squadra a sprazzi anche pericolosa sotto porta. Ma ci si salva con i punti, non con le belle intenzioni. Manca un rigore sull’1-0, è vero, e le occasioni principali in situazione di parità erano proprio a firma ospite. Il bilancio di Montella dal suo ritorno a Genova è però desolante. Quattordici partite, due vittorie per un totale di nove punti: una miseria. A salvare il tecnico, fin qui, è paradossalmente il suo passato. Eppure i buoni risultati ottenuti alla guida di Catania e Fiorentina non aiutano una Sampdoria che inizia a sentire il fiato sul collo di Frosinone, Carpi e addirittura Hellas Verona, rilanciato dalla cura Delneri e ora galvanizzato dal successo nel derby.
I DIFENSORI FANNO GLI ATTACCANTI – Nella partita degli ex – ben 7 in campo nei 22 iniziali, cui si aggiungono Mancini, Berni e Cassano – è la Samp a partire meglio, ispirata dai tagli di Quagliarella e dagli sprazzi di Alvarez e Correa. Il 10 doriano innesca l’ex Toro al 13′, destro splendido che esce di un soffio. Poco prima, erano andati vicini al gol Ranocchia (alto il suo colpo di testa) e proprio Quagliarella, con un sinistro respinto di piede da Handanovic. L’Inter, in campo con un 4-4-2 che nella prima mezz’ora resta molto rintanato, sbanda anche sugli sviluppi di una punizione calciata da Alvarez e deviata da Silvestre: Miranda anticipa provvidenzialmente Ranocchia. Al primo squillo, i padroni di casa passano. Biabiany guadagna un corner con una sgroppata di 80 metri, Murillo corregge di testa l’angolo da destra e sul palo lontano spunta il mancino al volo di D’Ambrosio, dimenticato da tutti. Il terzino rischia grosso in chiusura di tempo: mani solare su una conclusione di Correa, Massa non assegna un penalty sacrosanto, dopo aver già chiuso entrambi gli occhi su un’entrata di Ranocchia da possibile secondo giallo. Sono i piazzati a fare la differenza, anche nella ripresa. Dodò di testa va vicinissimo al pari, è ancora l’Inter a centrare il bersaglio grosso. Testa di Felipe Melo per quella di Miranda, Viviano salva ben oltre la linea di porta: passa qualche secondo ma la combinazione goal-line technology-arbitro di porta spazza via ogni dubbio, è 2-0. E la Sampdoria affonda.
SI SVEGLIANO LE PUNTE – Ljajic rileva Eder, Montella si gioca la carta di uno spaesato Muriel al posto del puntuale Ivan: il colombiano, in gioventù accostato a Ronaldo, non fa nulla per sorprendere il “Fenomeno”, presente sugli spalti così come Mourinho ma decisamente meno acclamato dal pubblico nerazzurro, che non gli perdona l’esperienza milanista. Poco prima della mezz’ora proprio l’attaccante perde scioccamente palla con un velleitario colpo di tacco, Ranocchia buca la comoda chiusura a centrocampo e a Icardi non sembra vero. Progressione inarrestabile dell’attaccante, la rincorsa disperata di Silvestre non serve a nulla: diagonale mancino, Viviano si arrende per la terza volta. Chi continua a crederci è Quagliarella, sempre in grado di mettere in difficoltà i due centrali interisti con i suoi tagli. Girata aerea su imbeccata di Dodò e pallone a lato, la partita è di fatto già finita ma l’attaccante non demorde, fino al gol della bandiera in pieno recupero. Muriel indovina l’unica giocata di uno spezzone giocato in infradito, il destro di Quagliarella bacia il palo prima di diventare la rete del 3-1. Finisce così, con i cori per José Mourinho, l’Inter che si risolleva, la Sampdoria che rischia di scendere sempre più in basso. Finora il campionato l’ha aspettata, rispettando il passato di Montella. Ma il futuro, sotto forma di scontro diretto con il Frosinone, è dietro l’angolo.
INTER-SAMPDORIA 3-1 (1-0)
Inter (4-4-2): Handanovic 6; Nagatomo 6, Miranda 6.5, Murillo 6, D’Ambrosio 6.5; Biabiany 7 (34′ st Gnoukouri sv), Melo 6, Brozovic 5.5 (43′ st Jovetic), Perisic 5.5; Eder 5.5 (18′ st Ljajic 5.5), Icardi 6.5. (Carrizo, Berni, Juan Jesus, Popa, Santon, Zonta, Manaj, Palacio). All.: Mancini
Sampdoria (3-4-2-1): Viviano 6; Cassani 5.5, Ranocchia 4.5, Silvestre 5.5; Ivan 6 (23′ st Muriel 5), Fernando 5.5, Soriano 6, Dodò 5.5; Alvarez 6.5 (40′ st Christodoulopoulos sv), Correa 6 (34′ st Krsticic sv); Quagliarella 6.5. (Brignoli, Puggioni, De Silvestri, Moisander, Skriniar, Barreto, Palombo, Cassano, Rodriguez). All.: Montella
Arbitro: Massa
Reti: 23′ pt D’Ambrosio, 12′ st Miranda, 28′ st Icardi, 47′ st Quagliarella
Ammoniti: Miranda, Dodò, Ranocchia, Brozovic
Recupero: 0 e 3′
Fonte: Repubblica