Higuain: «Sarri è un padre, voglio vincere qui»
Roberto VentreINVIATOCastel Volturno. Gli ultimi dispiaceri alla Vecchia Signora neanche a dirlo li ha riservati lui, il Pipita dei record: suo il gol decisivo nel 2-1 di settembre al San Paolo, sua la doppietta a Doha che portò il Napoli ai rigori nella finale di Supercoppa, poi vinta contro i bianconeri. L’incubo numero uno per Buffon al quale fece anche gol nell’amichevole dell’Argentina contro l’Italia all’Olimpico nell’agosto del 2013: ora cerca di scacciare il tabù dello Juventus Stadium dove non ha mai segnato, stadio maledetto anche per lui negli ultimi anni. Questa è la sua grande notte, la notte del Pipita, quella del grande duello a distanza con l’altro argentino, Dybala, il bomber della Juve che lo segue in campionato alla distanza abissale di undici reti.Segna da sei partite consecutive, ha uguagliato il record di Maradona, e non vuole fermarsi nella partita più importante: 24 reti in 24 partite, leader incontrastato nella classifica dei bomber. Insomma, un’annata magica, uno dei segreti, il nuovo allenatore, Maurizio Sarri. «E’ come mio padre. Sottolinea principalmente i miei lati negativi: mi ha detto subito ciò che pensava di me, sia nel bene che nel male. In fondo crescere è imparare dagli errori», ha detto in un’intervista alla rivista Undici e aggiunto. «Sarri mi ha trasmesso tutta la sua fiducia. Apprezzo il suo essere un uomo onesto a cui piace giocare un bel calcio».Un grande trascinatore, in campo ci mette sempre tutto e anche di più, quest’anno poi è animato da una carica davvero speciale. «Ho un carattere forte perché mi piace sempre vincere. Se reagisco in certe maniere dipende solo da questo, gioco sempre per vincere. Da piccolino ero già abituato al clima della partita. La mia massima aspirazione era fare il calciatore», dice ancora il bomber. Il nuovo re di Napoli, un altro argentino sta facendo sognare lo scudetto, venticinque anni dopo Maradona. I tifosi lo amano, un feeling speciale. «A Napoli mi trovo molto bene, sono felicissimo dell’amore che mi hanno dimostrato tutti e spero di godermi al massimo il tempo in cui resterò qui. Il presidente ha fatto un grande sforzo per avermi».Tirato a lucido, una stagione tutta a tavoletta sull’acceleratore, mai una pausa, sempre in campo e sempre decisivo. Numeri record, in testa alla classifica della Scarpa d’Oro con 24 gol, meglio di Lewandowski, Suarez, Neymar, Ibrahimovic, un vero e proprio Fenomeno. Reti in tutte le salse, un campionario completo: destro, sinistro, testa e quest’anno si è sbloccato anche dal dischetto. Due gol su due, dagli undici metri, decisivo quello di domenica scorsa contro il Carpi a tenere il Napoli a più due nello scontro diretto con la Juve.Stavolta non troverà Chiellini nel cuore della difesa bianconera, comunque si fronteggerà con due ossi molto duri: Bonucci e Barzagli. L’interprete perfetto per il modulo di gioco di Sarri, il centravanti ideale che infatti sta esaltando al massimo le sue qualità. L’attaccante che segna di più in serie A e anche quello che tira più in porta: con il gioco di Sarri è sollecitato in continuazione e può contare su un numero di palle gol sensibilmente maggiore rispetto all’anno scorso con Rafa Benitez. Un terminale offensivo micidiale: potenza, classe, ferocia agonistica. In estate anche la Juve ci aveva fatto un pensierino, impossibile: blindatissimo il Pipita con una clausola rescissoria da 90 milioni. La sua stagione magica non sta passando inosservata: secondo il Mirror il Chelsea sarebbe pronto a giugno a fare una follia per arrivare all’argentino.Higuain vola su livelli incredibili, mai questo passo neanche negli anni del Real Madrid, lo squadrone spagnolo con il quale vinse tre Liga. A Napoli sogna lo scudetto, dopo Coppa Italia e Supercoppa. «I record fanno piacere ma bisogna vincere a maggio», disse dopo la vittoria sofferta sul Carpi e in settimana al Tg1 ha ammesso che «la partita con la Juve è come un derby» e che «vuole continuare a segnare». Un avvertimento quello del Pipita, l’attaccante più forte del campionato, quello che più di chiunque altro riesce a spostare gli equilibri. L’argentino con i suoi gol ha trascinato il Napoli in testa alla classifica a più due sulla Juventus e ora sogna di affondarla a Torino. Un gol nello stadio tabù, Gonzalo ha già pronta un’altra missione, quella più importante, storica.
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