Napoli: Reina comanda, gli altri crescono. Così Sarri ha blindato la difesa
Pepe Reina (agf) NAPOLI – La rivoluzione della normalità. Scacco (matto) in tre mosse. La prima: il ritorno di Pepe Reina. La seconda: un assetto meno spregiudicato. La terza: l’addestramento a colpi di drone e allenamenti personalizzati. La difesa del Napoli è cambiata così. Lo ‘stratega’ è ovviamente Maurizio Sarri che ha cancellato l’era Benitez caratterizzata da una fase passiva da brividi: 93 gol sul groppone in due campionati (130 considerando tutte le competizioni), un fardello troppo pesante per cullare ambizioni da primato.
Il calcio, del resto, ha regole semplici. Una squadra che vuole vincere deve avere fondamenta solide. Soprattutto in serie A. L’inversione di tendenza del Napoli è inequivocabile: 19 reti subite in appena 24 partite. La media fa rima con il primo posto in classifica. “Solo così possiamo vincere”, ha spiegato con un pizzico d’orgoglio Pepe Reina, valore aggiunto di un reparto che funziona alla perfezione. Lo spagnolo ha il carisma del leader: conosce i meccanismi dello spogliatoio che sa motivare o tranquillizzare a seconda delle circostanze. Segni particolari: ci mette sempre la faccia. Dopo la disfatta di Bologna, non si è nascosto nonostante la papera: “Ho la forza per rialzarmi”. Missione compiuta. Il dialogo con Sarri è costante: l’allenatore si consultò con lo spagnolo prima di rinunciare al trequartista e cucire l’abito tattico (4-3-3) della grande rimonta. Reina è decisivo anche in campo: è una miscela di esperienza, determinazione e classe. La parata su Miranda nello scontro diretto con l’Inter ha la stessa valenza di una prodezza di Higuain. I compagni ovviamente pendono dalle sue indicazioni. Koulibaly più di tutti. “Reina è il joystick di Kalidou”, ha scherzato una volta Sarri. Il centrale franco-senegalese ha acquisito sicurezza tanto da diventare uno dei migliori interpreti del ruolo dell’intero campionato. Strapotere fisico e una crescita evidente dal punto di vista tattico. Il Napoli lo ha capito e per questo ha deciso di accelerare sul fronte rinnovo contrattuale. Un Koulibaly così fa gola a tutte le big europee.
L’accoppiata con Albiol funziona. L’ex Real Madrid, criticato ad inizio stagione, si è riscattato con una serie di prestazioni essenziali. Lettura perfetta delle situazioni e grande tempismo, i livelli d’intensità sono tornati alti. Fondamentali nel gioco di Sarri anche i due esterni. Elseid Hysaj è la novità che ha conquistato il San Paolo nel giro di pochi mesi: è stato schierato inizialmente a sinistra, ma è sulla fascia destra che ha sprigionato tutte le sue qualità. Ha resistenza, senso della posizione e naturalmente forza fisica quando si tratta di accompagnare l’azione offensiva. Senza dimenticare l’equilibrio: è sempre in grande sintonia con Ghoulam, rigenerato dalla cura Sarri. Il franco-algerino è migliorato molto e adesso sa guardarsi anche le spalle. Un quartetto affiatato, dunque, che può contare su alternative valide: Chiriches è il capitano della nazionale romena, Strinic ha esperienza internazionale, Maggio è uno dei veterani di questo gruppo e si è messo a disposizione con grande professionalità. Tutti uniti, ma soprattutto compatti. Potenza della rivoluzione della normalità. Targata Maurizio Sarri.
ssc napoli
- Protagonisti:
- Maurizio Sarri
Fonte: Repubblica