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Lazio-Napoli 0-2, Higuain e Callejon per il settimo sigillo

ROMA – La capolista cammina sul velluto. Il Napoli sbanca l’Olimpico biancoceleste quasi senza faticare, premendo sull’acceleratore solo a metà primo tempo. Quanto basta per mettere in crisi una Lazio indubbiamente in emergenza di uomini ma comunque troppo fragile a livello strutturale per competere contro un undici compatto come quello azzurro, che macina calcio a memoria, infila il settimo successo consecutivo tenendo a distanza la Juventus e che continua a godersi un Gonzalo Higuain implacabile. Il gol dell’argentino, che apre le danze, non fa nemmeno più notizia: sono 23 in altrettante giornate di campionato ed è il timbro numero 12 contro la Lazio, bersaglio prediletto del “Pipita” dal suo approdo in Italia. Ma il più ispirato di giornata è senza dubbio Callejon, arma illegale contro il rivedibile piano partita orchestrato da Pioli.

TRAPPOLA AL CONTRARIO – La formazione messa in campo dall’allenatore laziale è quella prevista, dettata più dalle assenze che da altro: Onazi in regia con Parolo e Lulic ai fianchi, Konko confermato esterno basso di sinistra. Quello che stupisce è la decisione di aggredire il Napoli, tenendo altissima la linea arretrata. Un suicidio tattico contro due come Higuain e Callejon, maestri nell’attaccare la profondità partendo sul filo del fuorigioco. Dopo un avvio sostanzialmente equilibrato – “Pipita” vicino al gol su assist involontario di Basta, Lulic pericoloso al termine di una apprezzabile azione personale -, i ragazzi di Sarri leggono le debolezze avversarie e iniziano ad esplorarle. Konko rimedia in un’occasione al suo errore di posizionamento, chiudendo bene la diagonale sull’imbucata di Higuain, mentre qualche minuto più tardi lo salva il guardalinee, che segnala un offside inesistente di Callejon. La trappola del fuorigioco è un boomerang per la Lazio. Ancora Konko che resta basso, Callejon scatta sul filo del fuorigioco e serve il bomber argentino, il cui periodo di grazia è talmente evidente da permettergli di segnare anche quando sbaglia. Destro sul corpo di Marchetti, rimpallo contro il petto del capocannoniere e Napoli avanti. Imparare dagli errori non è pratica diffusa tra i padroni di casa. Insigne alza la testa, altro tentativo di fuorigioco a palla scoperta, l’attacco allo spazio di Callejon è perfetto e lo spagnolo, in pallonetto, archivia la pratica.


FISCHI, CORI, ULULATI – La Lazio, oltre alla partita, perde anche Candreva in uno scontro con Maggio, scelto da Sarri per sostituire lo squalificato Hysaj. In campo dall’inizio anche Lopez per Allan e Strinic, che fa rifiatare Ghoulam. Pioli inserisce Keita al posto del suo numero 87 ma la sostanza non cambia. Ai padroni di casa va riconosciuto il timido tentativo in avvio di ripresa, con Konko, Klose e Lulic che sfiorano il gol dell’1-2. Il colpo di testa del terzino termina a lato, il tedesco parte bene su lancio di Parolo ma un complicato stop di schiena non lo mette in condizione di calciare al meglio sull’uscita di Reina, mentre il bosniaco reclama, forse a ragione, un penalty per contatto con David Lopez dopo una delle rarissime fiammate di un Felipe Anderson sempre più irriconoscibile. Nel suo momento migliore, la Lazio vede il ritmo di gara spezzarsi a causa dei cori e degli ululati provenienti dagli spalti. Irrati ferma tutto e chiede allo speaker di mettere in guardia sul rischio sospensione: quando il match riprende, con 20′ più recupero da giocare, ci si limita alla girandola di cambi. Vince il Napoli, che dà gas a piacimento contro una Lazio scollata, demoralizzata, mediocre. Tutto il contrario della banda Sarri.

LAZIO-NAPOLI 0-2 (0-2)
Lazio (4-3-3): Marchetti 6.5; Basta 5, Mauricio 5, Hoedt 5.5, Konko 5; Parolo 5, Onazi 5, Lulic 5.5; Candreva 6 (39′ pt Keita 6), Klose 5 (25′ st Mauri 5.5), Anderson 5 (43′ st Djordjevic sv). (Berisha, Guerrieri, Gentiletti, Patric, Murgia). All.: Pioli
Napoli (4-3-3): Reina 6; Maggio 6, Albiol 6.5, Koulibaly 6, Strinic 6; Lopez 6.5, Jorginho 6, Hamsik 6.5 (44′ st Chalobah sv); Callejon 7, Higuain 7 (26′ st Gabbiadini 6), Insigne 6.5 (20′ st Mertens 6). (Gabriel, Rafael, Chiriches, Ghoulam, Luperto, Regini, El Kaddouri, Valdifiori). All.: Sarri
Arbitro: Irrati
Reti: 24′ pt Higuain, 27′ pt Callejon
Ammoniti: Hoedt, Mauricio, Lulic, Keita, Koulibaly, Jorginho
Recupero: 1′ e 5′

serie A

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Protagonisti:

Fonte: Repubblica

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