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Genoa, Preziosi sta con Gasperini: “Rimane con noi, giusta la sua denuncia”

Genoa, Preziosi sta con Gasperini: "Rimane con noi, giusta la sua denuncia"(ansa) GENOVA – Il Genoa sta dalla parte del suo tecnico e non saranno certi comportamenti della tifoseria ad influenzare le scelte societarie. Lo ribadisce una volta di più il presidente Enrico Preziosi, escludendo un addio a fine stagione dell’allenatore piemontese dopo il suo atto d’accusa contro alcuni ultras del Grifone che lo contestano.

PREZIOSI: “GASPERINI RESTA CON NOI, SUA DENUNCIA GIUSTA” – “Gasperini ha ancora altri due anni di contratto e resta anche perché ha piacere di restare a Genova. Il prossimo anno sarà il decimo insieme e ci sarà l’opportunità di confermarlo – sottolinea il proprietario del club ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno -. Poi è ovvio che se avrà occasioni…, lo sappiamo com’è il calcio, comunque non saranno i tifosi a decidere per l’allenatore. Gasperini ha preso un’iniziativa importante nel denunciare alcuni atteggiamenti. C’è una situazione che per noi del mondo del calcio è diventata insopportabile: fanno più rumore 2-3 alberi che cadono piuttosto che duemila piantine che crescono. Ci sono pochi ultras più invasivi, invadenti, rumorosi, che certe volte condizionano altri tifosi che vengono allo stadio in modo pacifico per applaudire la propria squadra. E’ gente che afferma la propria presenza quando la squadra è in difficoltà, che lancia iniziative in cui, aggregando altre persone, pensa di legittimare la propria presenza. Cosa c’è dietro non lo so, non c’è connivenza con loro e ha fatto benissimo Gasperini a denunciarli”.

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“ULTRA’? NON CI SARA’ UN ALTRO GENOA-SIENA” – Impossibile non pensare a quanto accaduto qualche anno fa dopo una sconfitta interna col Siena, quando l’ala più radicale del tifo rossoblù fece parlare di sé per aver costretto i giocatori del Genoa a sfilarsi le maglie dopo la sconfitta con il Siena. “Nel 2012 si realizzò una bruttissima pagina di sport e per quanto riguarda il Genoa ne siamo stati un po’ tutti responsabili, ma non credo ci sia più quel tipo di pericolo – assicura Preziosi – Siamo lontani da quell’episodio. Ho già denunciato che dietro quegli striscioni ci sono persone incappucciate e questo è l’indice che non possono metterci la propria faccia, probabilmente anche perché sono oggetto di Daspo e entrano allo stadio in modo abusivo. Credo che la Questura stia indagando e non penso che siano pericoli né per me, né per il mister. Non ci sarà un altro Genoa-Siena”.

“NON HO CEDUTO A CALABRO’ LA QUOTA DI MAGGIORANZA” – Preziosi minimizza però i cori di ieri a Marassi, in occasione di Samp-Napoli, contro i tifosi partenopei, escludendo una matrice discriminatoria: “Allo stadio si insultano tutti, non solo il campano. Poi ieri hanno giocato il Napoli, con cui noi siamo gemellati e loro contro, la cultura dell’insulto si pratica purtroppo normalmente allo stadio, non è una cultura sportiva ma una cultura da tifosi maleducati”. Per quanto riguarda il campo, il presidente del Genoa vede Pavoletti in Nazionale (“farebbe tantissimo bene, come centravanti classico dietro Higuain in serie A c’è lui”), crede nella salvezza (“abbiamo fatto 7 punti nelle ultime tre gare di cui due in trasferta, ora abbiamo 4 gare difficilissime ma siamo fiduciosi”) e soprattutto smentisce le voci che lo vogliono in uscita dalla società e danno per chiusa la trattativa con Giovanni Calabrò per la cessione del Genoa. “Non so da dove siano uscite fuori queste notizie, non ho venduto assolutamente niente. C’è stata una trattativa per la cessione di parte di quote ma non si è realizzata – conclude Preziosi – e io continuo ad avere la quota di maggioranza del Genoa”.

genoa

serie A
Protagonisti:
enrico preziosi

Fonte: Repubblica

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