Fiorentina, Ambrosini: “La mia avventura in viola finisce qua”

FIRENZE – Massimo Ambrosini e la Fiorentina sono all’addio. E’ lo stesso ex milanista ad annunciarla: “La mia avventura in viola finisce qui. Dopo un anno mi sarebbe piaciuto continuare, ma la società ha fatto altre valutazioni”. Ambrosini, arrivato l’estate scorsa dopo 18 stagioni in rossonero, spiega i motivi: “Mi pareva doveroso salutare e ringraziare tutta Firenze. E’ stata una stagione meravigliosa, mi sono tolto diverse soddisfazioni, incontrato compagni e persone fantastiche. Più che deluso sono rimasto stupito perché, come detto, pensavo che avrei potuto continuare. Sto bene, ma nel calcio sono cose che possono capitare”.

Il centrocampista ha fatto capire di non escludere la possibilità del ritiro: “Per il futuro mi prendo un po’ di tempo, fisicamente sto bene ma non avrei problemi a fermarmi. Come dice Zanetti smettere quando si sta bene non è un’ipotesi da scartare. Difficilmente rigiocherò in Italia a meno non arrivi qualcosa di clamoroso. Un’esperienza all’estero? Dipende da certe garanzie visto che a breve compirò 37 anni”.

Ambrosini non ha difficoltà ad ammettere che se avesse potuto scegliere sarebbe rimasto a Firenze tanto da essere pronto ad abbassarsi l’ingaggio (“Ho incontrato gente fantastica e compagni eccezionali, sono grato a Andrea Della Valle, mi ha sempre fatto sentire a casa”) ma dopo una prima parte di stagione da protagonista Montella lo ha utilizzato sempre meno: “Non penso di non essere stato rispettato, nel calcio si sa non è facile trovare chiarezza. Diciamo che sono rimasto un po’ stupito della mia gestione tecnica nella seconda parte dell’anno, mi sarei aspettato un altro epilogo. Divergenze con l’allenatore? Dal mio punto di vista no, né intendo avanzare sospetti non avendo alcuna base. L’allenatore non mi ha spiegato le esclusioni, l’avesse fatto avremmo parlato per giorni” ha sorriso.

Infine sul Milan lasciato l’anno scorso dopo 18 anni: “Quando ho giocato a San Siro con la maglia viola ho provato più emozione che astio. Il caso Seedorf? Ogni allenatore ha bisogno di tempo, io posso solo augurare all’ambiente rossonero di ritrovare una sua serenità”.

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