L’altro duello Rossi-Marquez: Pepito va all’attacco di Rafa
Spegnete i motori e allacciate le scarpette, non c’è tempo. Lo sport è così: mette subito di fronte un altro signor Rossi e un altro Marquez. Succede a Verona, arena perfetta per raccontare il concetto universale di rivalità e le sue conseguenze. C’erano una volta i Capuleti e i Montecchi, anche se Shakespeare l’ha scritta decisamente meglio, oggi la letteratura sportiva aggiorna le dinastie: ora ci sono i Rossi e i Marquez, ma in questo caso non ci si odia.
L’attaccante della Fiorentina e il difensore del Verona lottano contro, ma per lo stesso obiettivo. Certo, non è un titolo mondiale, sono solo tre punti, ma in questa classifica, soprattutto in quella dell’Hellas, sono essenziali come la benzina nella M1 di Vale. La squadra di Mandorlini prova a salvarsi e a salvarlo, i viola a diventare grandi davvero, anche attraverso il possibile confronto Rossi-Marquez davanti alla porta.
Pepito potrebbe partire dall’ultima fila come Valentino, quella dei non titolari. Rafa, messicano e non spagnolo, ma con una lunga carriera nella catalana Barcellona, sarà invece in pole, anche perché Mandorlini ne ha più ai box che a disposizione. Ma se Rossi dovesse entrare, l’incrocio con Marquez sarà inevitabile, tenendo conto che ostacolarsi fa parte del gioco, l’ostruzionismo no: disinteressarsi della palla è vietato e perdere tempo, o farlo perdere agli altri, è sleale.
Aspettando la pista infuocata di Valencia ecco il campo, dove i duelli sono all’ordine del giorno, il terzo “incomodo” è l’arbitro e le rimonte sono imprese non impossibili. La più classica delle verità “Boskoviane” del calcio ci ricorda che la partita è chiusa solo quando l’arbitro fischia. Sottovoce lo diciamo anche al signor Rossi, quello col casco: “mondiale finisce solo all’ultimo giro”.
Fonte: SkySport