Roma, tre colpi per l’assalto allo scudetto. I gol di Dzeko fanno già sognare
ROMA – Un boato di mezza estate per i nuovi arrivi ha scaldato l’Olimpico durante la presentazione ufficiale della rosa per la prossima stagione: l’Opening Day – che ha attirato 33.000 tifosi nonostante i giorni festivi e i problemi ai tornelli di prefiltraggio – è tutto di Edin Dzeko. Due gol, un assist e l’abbraccio della sua nuova piazza, esaltata dalla sintonia mostrata con Mohamed Salah. I sei gol realizzati in 65 minuti, però, non tranquillizzano Garcia che sa di godere di poco tempo per poter testare al meglio la difesa (in arrivo Digne, si tratta per Rüdiger), apparsa in difficoltà nell’ultima parte di gara.
DZEKO SI PRENDE L’OLIMPICO – Rudi Garcia al centro, Dzeko alla sua destra e Francesco Totti alla sua sinistra: la foto che immortala i tre a centrocampo, durante la presentazione andata in scena allo Stadio Olimpico, aveva già scaldato gli animi della tifoseria giallorossa, ansiosa di vedere sul campo i nuovi arrivi del mercato estivo. Edin Dzeko è stato accolto da un boato (“Mi piace che siano arrivati in 4mila all’aeroporto e che fossero in 35mila allo stadio”); lo stesso Dzeko ha ripagato tutti con una prestazione sontuosa, da far sognare l’Olimpico. Se non fosse bastato vederlo sorridere e salutare il pubblico con la maglia giallorossa, le due reti – la prima di potenza, ‘alla Batistuta’, al terzo minuto di gioco – e l’assist confezionato per Nainggolan, hanno contribuito ad una prestazione che ha esaltato i presenti e consegnato alla Roma quel centravanti atteso dal 2000. “Non cerco rivincite – ha dichiarato al termine del match – sono venuto qui per vivere una nuova avventura. Abbiamo subito tanti gol – spiega in merito al tracollo subito dalla squadra negli ultimi 20 minuti – perché credevamo di aver già vinto la partita. Vogliamo fare meglio, allenarci e farci trovare pronti per la stagione: sono molto contento di essere qui”. Al suo posto, al 60esimo, è subentrato Francesco Totti: un rapido scambio di occhiolini fra i due, pacche sulle spalle, e il bosniaco si è poi diretto a salutare il figlio del capitano, Christian, seduto a bordo campo ad assistere all’incontro.
GARCIA HA FRETTA: URGONO DIFENSORI – Rudi Garcia, invece, non è parso totalmente felice della prestazione: il francese, contento di vedere per due terzi di partita quei movimenti che avevano caratterizzato il gioco della sua prima annata in giallorosso, a fine partita si è dedicato alle problematiche emerse dal reparto difensivo che ha concluso con l’insolita disposizione Florenzi-Capradossi-De Rossi-Anocic a protezione di De Sanctis. “Volevo vincere anche il secondo tempo e invece abbiamo perso 4-2 – le sue parole a Roma Tv – Vuol dire che c’è ancora da lavorare, aspettiamo due difensori centrali e un terzino. Per lo spettacolo è andata bene, per un allenatore prendere quattro gol non è mai buono”.
Se è parso stimolato dall’abbondante alternanza di cui può beneficiare per l’attacco – con un Salah, sua la rete del 5-0, subito integrato con i meccanismi di ripartenza – la difesa resta infatti l’apprensione più forte dell’allenatore. Con una certa urgenza il ds Walter Sabatini sta impiegando la giornata di Ferragosto – dopo aver ufficializzato la cessione di Yanga-Mbiwa al Lione (8 mln + 2 di bonus alla Roma) e aver concordato la rescissione contrattuale con Ashley Cole – per consegnare al tecnico un reparto completo, il più in fretta possibile. Digne arriverà, salvo frenate impreviste da Parigi, entro i primi tre giorni della prossima settimana; si continua a trattare per Antonio Rüdiger (piace al Chelsea), difensore classe ’93 dello Stoccarda che non sembra però intenzionato a cedere sotto i 15 milioni di euro. Da valutare il possibile innesto di un terzino destro e di un altro difensore centrale, magari in grado di occupare anche la corsia sinistra laterale (piace Mathieu del Barcellona). Sia Garcia che Sabatini sanno che la Roma, per lo start del campionato, potrà fare affidamento su una difesa al completo: nonostante i giallorossi abbiamo trovato i propri numero 9 e numero 11, non si potranno far sempre sei gol.
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